la
ricchezza della citta' siamo noi
Le reti sociali, i collettivi ed i movimenti impegnati da mesi
in percorsi di lotta in citta' hanno deciso di unire le
loro voci per lanciare un appello unitario.
Respingiamo con forza l'attacco lanciato dall'assessore Amorosi
contro le occupazioni di appartamenti ACER e proponiamo alcuni
brevi punti di riflessione che poniamo all'attenzione dei cittadini
e delle cittadine, dei movimenti e delle forze politiche e sindacali.
Questo percorso da noi costruito sul problema della casa si
avvale anche di autoassegnazioni, che rispondono ad una reale
esigenza abitativa da parte di studenti, precari e disoccupati,
dovuta all'impossibilita' di pagare gli assurdi affitti del
mercato della casa a Bologna.
Il conflitto sulla drammatica questione abitativa cittadina
si colloca in una cornice molto piu' ampia: quella della lotta
che il precariato sta costruendo per la conquista di un reddito
diretto e indiretto sganciato dalle prestazioni lavorative,
in un contesto in cui "l'abitare" e' solo uno dei
diritti ancora negati ai vecchi e nuovi soggetti del lavoro.
Noi non siamo contro chi una casa la aspetta da anni, pur avendo
il punteggio necessario nelle liste Acer, ma con le nostre autoassegnazioni
mettiamo a nudo un'inefficienza dell'Amministrazione, che non
si procura le risorse necessarie ed addirittura amministra in
modo lacunoso quelle che ha, come dimostrato dalle decine di
appartamenti lasciati abbandonati al degrado.
Chi occupa le case per necessita' , pur non rientrando nei
parametri delle liste di assegnazione (peraltro assai datati
ed escludenti le nuove forme di vita precarie) e' portatore
di una richiesta di nuovi diritti che, pertanto, non va a scontrarsi
ne' con le legittime aspettative di chi in queste liste riesce
a rientrare ne', tantomeno, con gli interventi contro l'emarginazione
sociale.
Vogliamo quindi respingere con forza l'idea (o forse la speranza)
del sig. Amorosi che qualcuno abbia mai agito per causare le
condizioni per una c.d."guerra tra poveri" che, dalle
sue parole, vedrebbe gli inquilini autoassegnatari contrapposti
agli assegnatari Acer; questo e' confermato anche dal sostegno
che ci viene dagli inquilini delle case popolari riuniti nel
sindacato Asia/RdB, dal presidente del quartiere San Donato
e dagli abitanti del quartiere stesso.
Ci sembra che trasformare in un problema di ordine pubblico
un'esigenza sociale sia un modo piuttosto infantile e scontato
per non affrontare la questione, cui ci aveva abituato la precedente
giunta.
E' inutile ed ingiusto criminalizzare gli occupanti, perche'
quello che stanno portando avanti e' un percorso politico, per
la casa e per il reddito, che non puo' essere affrontato con
manganelli e giudici, ma solo con una seria politica abitativa
che dia risposte concrete a tutti coloro i quali abbiano bisogno
di una casa a Bologna.
In questo senso anche il dispositivo regionale che impedisce
che gli occupanti partecipino alle liste di assegnazione dell'Edilizia
Residenziale Pubblica e' una regola vessatoria e come tale da
annullare.
Inoltre pensiamo che anche chi paga un affitto ad un privato
non debba
essere costretto a spendere piu' di 1/6 del proprio reddito,
come primo
passo per l'istituzione di un canone sociale che rispetti le
possibilita'
economiche di ognuno.
Osserviamo che la giunta Cofferati non ha inserito nessun intervento
contro
la precarieta' nell'ipotesi di bilancio comunale 2005.
Infine vogliamo ricordare all'assessore Amorosi e alle forze
politiche della giunta che impediremo qualsiasi tentativo di
sfratto coatto o di sgombero effettuato per mezzo delle forze
dell'ordine.
Qualora ce ne fosse bisogno e se ne saremo costretti, ci riserviamo
legittima pratica della resistenza sociale.
Associazione Inquilini ASIA RdB/CUB
MAO - Movimento Autorganizzato Occupanti
PassePartout
BOLOGNA 13 DICEMBRE 2004 |