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il movimento di lotta per la casa rilancia

Il movimento bolognese di lotta per la casa riprende la parola per tornare a proporre le proprie soluzioni ad un problema che riguarda migliaia di persone in questa citta'. Come per esempio le migliaia di partecipanti al "bando merola" che ha soddisfatto solo 77 famiglie. Tre gruppi di occupanti sono tra gli esclusi, giunti circa intorno al novecentesimo posto in graduatoria. Per raggiungere il tetto minimo di 13000 euro hanno dovuto accorpare ben sei persone, senza la garanzia di alloggi con un metratura sufficiente. Inoltre le case piu' piccole cioe' i bilocali costerebbero un minimo di 400 euro al mese, nulla di radicalmente differente dal mercato immobiliare.

E' per questo che ribadiamo che di qualunque colore abbia la pelle e di qualsiasi eta' anagrafica sia, il precariato metropolitano rimane invisibile agli occhi di questa Amministrazione. Si moltiplicano invece le restrizioni ed i controlli per gli assegnatari e.r.p. che spesso per infrazioni delle norme sempre in mutazione si vedono costretti all'abusivismo.

Gli strumenti di controllo e quelli repressivi rimangono il mezzo preferito per risolvere i problemi sociali come provano i vari sgomberi di case improvvisate (l'ultimo proprio ieri!). La soluzione alla situazione di coloro che abitano in baracche e' la costruzione di altre baracche precarie come i container di Santa Caterina di Quarto, degne di cittadini considerati "di serie B".

Come movimento di lotta rivendichiamo l'accelerazione delle ristrutturazioni di case popolari avvenuta dopo le prime occupazioni del 2004. Le occupazioni, nate per soddisfare un bisogno concreto hanno anche funzionato come elemento di pressione che ha riportato alla luce la presenza di centinaia di case abbandonate all'incuria ed al degrado.

Chiediamo oggi con forza una sanatoria per tutte le situazioni di abusivismo dato che il monopolio del mercato degli affitti non lascia adito a soluzioni per le fasce non garantite nelle quali si contano migliaia di persone. La positiva esperienza delle occupazioni, come risposta all'emergenza abitativa affiancata dai momenti di riflessione e azione in vista di un diritto alla casa per tutti non va criminalizzata, e' anche per questo che il movimento di lotta per la casa da la propria adesione alla piazza tematica all'interno della Street Parade del primo luglio.

E' nel desiderio di raccogliere la rabbia di tutti coloro che quotidianamente sono costretti a vivere nel disagio abitativo che proponiamo un bando autogestito alla citta'. Gia' da qualche giorno, infatti stiamo cercando di mappare la situazione bolognese con un questionario che riguarda l'incidenza dell'affitto sul reddito. Questo strumento di conricerca e' il nostro modo per uscire dai limiti dei vari riccometri, strumenti di un welfare morto e di far parlare l'indignazione di chi subisce la continua violenza di affitti esorbitanti. Ci auguriamo la massima solidarieta' e collaborazione dei precari presenti in citta' per arrivare ad un momento corale di denuncia della situazione abitativa che ora troppe persone sono costrette a vivere.

CASE E DIGNITA' PER TUTTI E TUTTE!

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