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                  attacchi: i centri sociali bolognesi rispondono!
                
                Bologna, 20 marzo. Anche oggi il coordinamento 
                  dei centri sociali bolognesi torna a prendere parola, 
                  lo fa con un'iniziativa nell'ufficio dell'assessore Patullo, 
                  coordinatrice delle politiche giovanili. Prende parola per rispondere 
                  ai nuovi attacchi agli spazi autogestiti portati avanti dalla 
                  giunta: infatti pochi giorni fa il Comune di Bologna notifica 
                  a Vag61 l'ordine di "cessare immediatamente l'attività 
                  abusiva di somministrazione di alimenti e bevande e di intrattenimenti 
                  musicali". Inoltre secondo il comune Vag61, essendo uno 
                  spazio dato in concessione, dovrebbe richiedere una specifica 
                  autorizzazione per ogni attività.  
                Quello  
                  perpetuato nei confronti di Vag è solo un esempio di 
                  come il sindaco Cofferati abbia deciso di rapportarsi con tutti 
                  i luoghi dove si creano percorsi antagonisti e autorganizzati, 
                  o anche solo dove viene sperimentata una socialità diversa 
                  dalla miseria cittadina. Alla richiesta avanzata dal Laboratorio 
                  Crash! di un incontro congiunto con prefettura e Comune, per 
                  trovare una soluzione anche per uno spazio a Crash!, è 
                  stato risposto di partecipare ai bandi di assegnazione per associazioni. 
                  Una proposta che non solo non è risolutiva delle esigenze 
                  di Crash!, in quanto gli spazi proposti sono di una metratura 
                  che va dagli 11 ai 60 mq, ma soprattutto che vede una giunta 
                  in veste tecnica che non ha risposte politiche e che di fatto 
                  nega esperienze come quelle del laboratorio Crash! , e non solo, 
                  che in città hanno creato percorsi culturali, politici 
                  e di socialità che continuano a dare aria alla città 
                  di Bologna. 
                  
                Erano molti oggi quelli che hanno  occupato 
                  l'ufficio dell'assessore, sommergendo simbolicamente la scrivania 
                  di richieste di autorizzazioni, anche per far capire che se 
                  il Comune evita un reale confronto con tutte queste realtà, 
                  l'unica strada percorribile è quella che ha portato alla 
                  partecipata manifestazione del 6 ottobre scorso, in cui migliaia 
                  di persone sono scese nelle strade di Bologna in difesa degli 
                  spazi sociali. Spazi a cui oggi stanno cercando di togliere 
                  legittimità politica, anche a quelli che già hanno 
                  avuto un'assegnazione o una convenzione come il Vag61, che già 
                  ha dichiarato che smetterà di pagare l'affitto imposto 
                  dal Comune: di fatto è stata l'amministrazione con questi 
                  molteplici attacchi a stracciare la convenzione. L'amministrazione 
                  bolognese inoltre si vive una grossa contraddizione, vedendo 
                  al proprio interno consiglieri comunali che continuano a dare 
                  appoggio al sindaco, pur dichiarando di voler legittimare e 
                  difendere gli spazi sociali. L'iniziativa dunque si conclude 
                  con la spinta a una presa di responsabilità di questi 
                  consiglieri, che decidano da che parte stare, dato che è 
                  ormai evidente che Cofferati non ha altra intenzione che quella 
                  di chiudere le porte in faccia a tutti gli spazi sociali, occupati 
                  o convenzionati che siano. 
                    
                  
                  
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