Introduzione

Questo documento, è un dossier che raccoglie le impressioni della Commissione Civile Internazionale di Osservazione per i Diritti Umani (d'ora in avanti CCIODH) ottenute dalle richieste, denunce e aspirazioni che ci hanno fatto pervenire le comunità visitate, insieme alle opinioni raccolte nelle interviste sostenute con differenti interlocutori, durante la seconda visita d'osservazione che la CCIODH ha realizzato in Messico tra il 15 e il 25 novembre 1999. Questa seconda visita è stata motivata dalla volontà di comprovare sul campo se, trascorso un anno e mezzo dal primo dossier, si sono prodotti cambiamenti nella situazione dei diritti umani in Chiapas e nel senso degli stessi. D'altra parte, si tratta anche di una manifestazione dell'impegno e delle responsabilità assunte da questa Commissione per quanto riguarda la continuazione e il monitoraggio delle raccomandazioni espresse a seguito della prima visita. Per la realizzazione del compito di osservazione, la CCIODH ha potuto contare, questa volta, su 41 persone di 10 differenti paesi, provenienti, seguendo la filosofia che ha accompagnato la sua creazione, da un'ampia gamma di settori della società civile: movimenti sociali, università, chiese, partiti politici, ONG, sindacati, giornalisti, intellettuali e studenti. È convinzione condivisa da tutti i suoi membri che la difesa e la promozione dei diritti umani, così come dei diritti collettivi dei popoli e delle minoranze etniche, sono principi base dell'umanità per il conseguimento di una vita dignitosa e giusta per tutte le persone e per tutti i popoli. A differenza della prima visita della Commissione, in cui tutti i suoi componenti avevano potuto usufruire del visto FM3 (concesso dalle autorità migratorie che riconoscono il lavoro di osservatore internazionale), in questa seconda visita della Commissione sono stati concessi solo 11 visti. Questa circostanza ha provocato che non si abbia potuto godere delle garanzie amministrative necessarie per il normale svolgimento del lavoro della Commissione, così come per il libero transito sul territorio messicano. In questo senso, bisogna precisare che, nei posti di controllo della polizia migratoria e nei posti di blocco militari dai quali la commissione è passata, siamo stati oggetto di costanti e ripetuti controlli della documentazione, così come dei bagagli dei suoi componenti, oltre il fatto che, la maggioranza di questi, è stata filmata e fotografata. Egualmente, nelle interviste sostenute con i rappresentanti delle strutture governative sono stati accettati come interlocutori solo quei membri in possesso del visto FM3.