Petr Kropotkin (21/12/1842- 8/2/1921)

Nato a Mosca in una famiglia dell’antica e potente aristocrazia, trascorse una parte dell’infanzia nella casa di campagna a Kaluga. Poi, il piccolo principe fu accolto nella prestigiosa scuola del Corpo dei Paggi, i cui studenti erano destinati a diventare gli attendenti personali della famiglia imperiale. Studente brillante lasciò l’accademia nel 1862, convintosi ormai di non voler seguire una carriera che sembrava già segnata. Decise quindi di chiedere un posto nel disprezzato reggimento dei Cosacchi dell’Amur. Deluso dalla possibilità di vedere realizzate alcune riforme, iniziò a dedicarsi con interesse alla scienza e intraprese diversi viaggi esplorativi attraverso la Siberia. Maturò un’indignazione profonda per l’esercito che lo spinse a dare le dimissioni e a tornare a Pietroburgo, dove s’iscrisse all’università. Nel 1872 raggiunse la Svizzera e s’interessò alla questione degli internazionalisti libertari del Giura che rafforzò il suo entusiasmo e attraverso i quali conobbe l’operato di Bakunin. Tornato in Russia, s’impegnò completamente nell’attività rivoluzionaria che causò nel 1874 il suo arresto e l’incarcerazione nella fortezza di Pietro e Paolo. Nel 1876 riuscì rocambolescamente a fuggire e fu costretto all’esilio in Inghilterra e poi nuovamente nel Giura. Nel 1881, fu arrestato in Francia, ma una grande mobilitazione internazionale in suo favore, a cui aderirono Victor Hugo ed Ernest Renan, favorì la sua liberazione dopo cinque anni di carcere. Trasferitosi nuovamente in Inghilterra, vi rimase sino al 1917, e in questo lungo periodo entrò in contatto con moltissimi rivoluzionari anarchici e socialisti, tra cui Errico Malatesta ed Emma Goldman. Nel 1916 promosse un manifesto interventista firmato da altri esponenti di spicco del movimento anarchico nel quale si schierò a favore della guerra dalla parte delle democrazie. Nel 1917, tornò nella Russia rivoluzionaria, ma venne subito emarginato dal nuovo potere bolscevico. I suoi funerali, nel 1921, a cui parteciparono oltre diecimila persone, tra cui migliaia d’anarchici detenuti nelle galere comuniste e rilasciati per l’occasione, costituirono l’ultima manifestazione del movimento russo.