Pierre-Joseph Proudhon 

(15/1/1809- 19/1/1865)

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1809- Pierre-Joseph Proudhon nasce a Besancon, il 15 gennaio da Claude-Francois Proudhon, bottaio e birraio e da Catherine Simonin contadina; fu il quinto di cinque fratelli. La moralità e la lealtà del padre ed il carattere fiero ed energico della madre assieme alla singolare figura del nonno paterno detto "Tournesì" sempre in lotta contro la prepotenza e l'arroganza dei potenti, ebbero un influenza determinante sulla sua formazione. Senza questa scuola di vita e la povertà in cui trascorse tutta la sua giovinezza, probabilmente non sarebbe stato in grado di affrontare le dure prove a cui in seguito l'avrebbe sottoposto l'esistenza.                                             

1820- Trascorsa l'infanzia a servire in birreria ed a custodire mucche nei campi, grazie all'aiuto di un amico di famiglia, ottiene una borsa di studio ed entra com’esterno nel collegio reale di Besancon, dove nonostante la modestia delle sue condizioni economiche ottiene brillanti risultati. Povero in mezzo ai ricchi, non aveva neppure i libri di studio e doveva per questo affidarsi alla sua memoria soprattutto per le traduzioni dal latino. Diceva spesso di aver dimenticato i libri a casa, per nascondere che non li possedeva e per questo, prese più di un centinaio di punizioni; calzava zoccoli e per non disturbare col rumore, li lasciava fuori della scuola. Trascorreva il tempo libero col lavoro nei campi, oppure andava a far provviste di legno nel bosco per rifornire l'attività del padre bottaio. Nonostante tutto, fu uno dei migliori allievi del collegio. Racconta che un giorno, tornato a casa dopo aver ricevuto un lusinghiero riconoscimento, non trovò da mangiare. Fu attraverso queste dure esperienze che Proudhon s’impresse nella mente e non dimenticò mai, l'ingiustizia dell'inferiorità sociale che lo separava dai compagni di studio e di gioco e che lo spinse a chiedersi, ancora giovanissimo, che cosa fosse mai la povertà, questo male oscuro di cui si sentiva innocente.  1824- Frequenta assiduamente la biblioteca divorando libri su libri. Legge il "Traitè de l'existence de Dieu" di Fénelon.La lettura del libro, mette in crisi la sua fede religiosa: " ...d'improvviso ha aperto la mia intelligenza ed illuminato il mio pensiero". Gli rimarrà sempre nel ricordo il giorno della premiazione d'exellence com’egli stesso dice: mentre i genitori dei suoi compagni premiati li applaudivano per i loro trionfi, la sua famiglia attendeva l'esito di un processo in tribunale. Tornato a casa, trovò "...la madre in lacrime perché il processo era stato perduto. Quella sera cenammo tutti a pane ed acqua".                                     

1827- Per aiutare la famiglia, è costretto ad interrompere gli studi. Trova lavoro presso la tipografia Bellevaux e Battant di Besancon. 1828- Lavora come correttore di bozze nella tipografia dei fratelli Gauthier. Per il suo lavoro, legge molti libri, soprattutto di carattere religioso.                                                

1829- Conosce Gustave Fallot, che diventa il suo tutore spirituale. La sua amicizia ebbe grande e benefica influenza sul giovane Proudhon. Fallot era povero come lui e sebbene fosse solo due anni più grande, si poneva come fratello maggiore e suo consigliere. Morirà di colera nel 1836 e la sua morte sarà un durissimo colpo per Proudhon.

1830- Lavora nella tipografia Deis.

1831- Lavora come maestro al collegio Gray. Lascia Besancon e viaggia per la Francia in cerca di lavoro. L'amico Fallot, gli predice un avvenire eccezionale, ".....voi sarete, Proudhon, malgrado voi stesso inevitabilmente, per il fatto del vostro destino, uno scrittore, un autore; voi sarete un filosofo; sarete una delle luci del secolo, ed il vostro nome avrà il suo posto nei fasti del XIX secolo. Questa sarà la vostra sorte....Il vostro posto é segnato sulla terra e non potrà restare vuoto."

1832- Si reca a Parigi, dove già era l'amico Fallot. Non trova lavoro e gira per la Francia e la Svizzera in cerca di un’occupazione come stampatore. Lavora come tipografo a Neuchatel, in Svizzera, a Marsiglia, a Draguignan. Alla fine raggiunge Tolone; in tasca ha solo tre franchi.

1833- Gli muore un fratello durante il servizio militare. La sua famiglia non è informata della morte. Lavora in una tipografia di Besancon come capo operaio responsabile della direzione e dell’esecuzione dei lavori.Rifiuta l'offerta del fourierista Just Muiron di entrare nella redazione del giornale L'Impartial, dicendo di non voler entrare nelle dispute politiche.

1836- Acquista con due soci, Lambert e Maurice, una tipografia che chiuderà nel 1843. Muore di colera l'amico carissimo Gustave Fallot. Uno dei due soci, Lambert, si uccide. Proudhon sprofonda nella più cupa disperazione. Una lunga malattia gli impedisce di continuare a lavorare. Riprende a studiare.

1837- Scrive e pubblica la sua prima opera "Essai de grammaire général", e la aggiunge come appendice ad un’edizione degli "Eléments primitifs des langues" di Bergier. La scarsa accoglienza che riceve, lo delude.

1838- La cattiva gestione della tipografia, lo mette in gravi difficoltà finanziarie. Si trasferisce a Parigi. Concorre per l'assegnazione di una borsa di studio triennale dell'Accademia di Besancon sul tema "Dell'utilità della celebrazione della domenica sotto i rapporti dell'igiene e della morale, delle relazioni familiari e civiche". Per partecipare, Proudhon presenta una memoria nella quale afferma: "Nato ed allevato nella classe operaia, alla quale appartengo ancora per il cuore e per gli affetti, la mia più grande gioia, se otterrò i vostri suffragi, sarà, non dubitatene, quella di lavorare senza posa, per mezzo della scienza e della filosofia, con tutta la forza del mio spirito, al fine del miglioramento morale ed intellettuale di coloro che amo chiamare i miei fratelli e compagni; di poter diffondere tra loro i semi di una dottrina che considero come la legge del mondo morale; e, nell'attesa del successo dei miei sforzi, diretti dalla vostra prudenza, di trovarmi già, in qualche modo, come il loro rappresentante presso di voi". Ottenuta la borsa di studio, si reca a Parigi, dove non segua alcun corso regolare di studi e frequenta assiduamente le biblioteche.

1839- Pubblica "De la Célébration du Dimanche" e la invia all'Accademia di Besancon.

1840- Pubblica la prima delle tre "Mémoire sur la propriété", dal titolo "Qu’est-ce que la propriété" che dedica all’Accademia di Besancon. E' il successo, ma anche lo scandalo, come lui stesso aveva previsto. L'economista Adolphe Blanqui, interviene in suo favore e riesce a sottrarlo al processo.

1841- L'Accademia di Besancon, discute il libro di Proudhon per la conferma della sospensione. La proposta di sospensione non viene accolta perché non é raggiunta la maggioranza di due terzi (16 voti per la sospensione, contro 14 ed 1 astenuto). ubblica la seconda Mémoire sotto forma di "Lettre a M. Blanqui sur la propriété", che in un rapporto all'Accademia delle Scienze morali aveva apprezzato il suo rigore scientifico e lo aveva difeso davanti alle autorità.

1842- Pubblica la terza Memoire col titolo "Avertissement aux Propriétaires, ou lettre a M.Considerant". l volume fu subito sequestrato. L'Accademia di Besancon gli tolse la borsa di studio. Proudhon viene denunciato per oltraggio alla religione, alla proprietà e per aver incitato i cittadini all'odio di classe e contro il governo. Il processo, tenuto a Besancon il 3 febbraio 1842, si concluse con la sua assoluzione per tre capi d'accusa, ma viene condannato per attacco alla proprietà.

1843- Indebitato fino al collo, vende la tipografia ed accetta un impiego presso una ditta di trasporti fluviali a Lione.Inizia a scrivere i "Carnet", che continuerà fino al 1864. Pubblica "De la Creation de l'Ordre dans l'Humanité ou Principes d'organisation politique" che viene stampata prima a Besancon poi a Parigi.

1844- A Parigi si incontra col gruppo di economisti tedeschi lì rifugiati, fra i quali A.Grun studioso di filosofia e del socialismo, Marx e Bakunin.

1846-Gli muore il padre. Accetta con alcunerierve la proposta di Marx di tenere con lui una regolare corrispondenza.Pubblica il "Systéme des contradictions economiques, ou Philosophie de la misére", a cui Marx risponderà criticandolo con il libro "Miseria della filosofia" nel 1847.

1847- Muore sua madre. Lascia il lavoro a Lione e fa ritorno a Parigi. Si dedica al giornalismo e dirige Le représentant du Peuple. Nel suo "Carnet" Proudhon scriverà: "Non ho più famiglia, né domicilio né Stato, né impiego dopo che ho lasciato Lione". E' il tempo dello scontro con Marx.

1848- Partecipa senza condividerne troppo i propositi, alle barricate dei rivoluzionari durante le giornate di febbraio.Nelle elezioni supplementari del quattro giugno, viene eletto all'Assemblea Costituente dove illustra un suo progetto di legge per realizzare il credito gratuito. Il progetto fu respinto. Dopo tre sequestri, cessa le pubblicazioni di "Le Représentant du Peuple". ubito dopo riapre un nuovo giornale: "Le Peuple". Incontra Luigi Bonaparte, di cui annota sul "Carnet", di non fidarsi. Vota contro la Costituzione.

1849- Costituisce la "Banca del Popolo". Su Le Peuple attacca più volte Luigi Napoleone. Accusato di delitto di stampa, l'assemblea nazionale di cui fa parte, autorizza a procedere contro di lui e viene condannato a tre anni di reclusione dalla Corte di Assise della Senna. Considerando la condanna probabile, Proudhon liquida la "Banca del Popolo" e parte per il Belgio. Ai primi di giugno torna a Parigi e viene arrestato e messo in prigione.Vi resterà fino al 1852. Ottiene il materiale per lavorare e dalla prigione, riprende gli attacchi contro Luigi Napoleone su un nuovo giornale: La voix du Peuple. A causa di ciò, viene posto in isolamento. In ottobre pubblica "Les confessionons d'un Revolutionnaire ".

1850- Il 31 dicembre dell'anno prima, aveva sposato in carcere Eufrasia Piegard, una giovane operaia di Parigi, che due anni prima aveva incontrato casualmente per strada. Gli darà quattro figlie. Proudhon aveva un vero culto della famiglia.In una lettera a Tissot scritta nel 1851 spiega con queste parole questo suo atteggiamento: "Ho fatto questo matrimonio, senza passione e con premeditazione, per essere a mia volta padre di famiglia, vivere la mia vita compiutamente, e conservare presso di me, nel vortice in cui mi trovo gettato, un'immagine della semplicità e della modestia di mia madre".Sosteneva l'indissolubilità del matrimonio in coerenza con i suoi principi di reciprocità e di scambio su cui de fondarsi ogni rapporto umano, che deve realizzarsi nel rispetto dei diritti dell'altra parte, verso la quale ci siamo impegnati.Considerava la famiglia ed il matrimonio, "La vera religione del genere umano". Nasce la figlia Catherine che morirà nel 1947.

1851- Pubblica « Idée générale e la Revolution au XIX siécle » ed inizia « Philosophie du progrès ».

1852- Pubblica "La Révolution sociale démontrée par le Coup d'Etat eux Décembre", in cui auspica la riconciliazione fra le classi ed elogia la borghesia. Il suo proposito era quello di alleare il proletariato con le classi medie, escludendo da questa alleanza la grande borghesia capitalista. Il 4 giugno esce di prigione. A settembre gli é proposta la candidatura elettorale, ma la rifiuta, come rifiuta un impiego governativo. In prigione, aveva mantenuto la famiglia con i ricavi della vendita dell’Idée ma restava povero ed indebitato, tuttavia deciso a tirare avanti con i guadagni derivanti dalla sua attività di pubblicista. Gli nasce la seconda figlia Marcelle.

1853- Pubblica "Philosophie du progres e Manuel du speculateur a la Bourse", commissionato dall'editore Garnier.Lo considera un lavoro "ripugnante e penoso" e non lo firmerà. Gli nasce la terza figlia Stéphanie

1854-Medita sui problemi della guerra delle nazionalità e dell'ordine europeo. Con tutta la famiglia, è colpito da un'epidemia di colera. Gli muore una delle figlie, Marcelle

1855- Tenta di nuovo inutilmente di realizzare il credito gratuito. Ripubblica, e questa volta lo firma, il "Manuel du speculateur a la bourse".

1856- Comincia una grande opera: "De la Justice dans la Révolutione et dans l'Eglise". Oltre che con la povertà, deve ora lottare anche con la salute e con delle crisi che lo tormenteranno fino alla morte. Gli nasce la quarta figlia, Charlotte che morirà dopo alcuni mesi.

1857- Decide di non presentare la propria candidatura alle elezioni legislative di primavera a Lione, Parigi, Saint-Etienne e si pronuncia a favore dell'astensionismo elettorale.

1858- Pubblica il libro cominciato nel 1856 "De la Justice dans la Revolution et dans l'Eglise", che dedicherà al vescovo di Besancon. Pochi giorni dopo la sua pubblicazione, l'opera viene sequestrata. Proudhon viene arrestato e rilasciato. Viene successivamente condannato a tre anni di carcere ed a 4.000 franchi di ammenda per oltraggio alla morale pubblica e religiosa. Ricorre in appello. Scrive in sua difesa "La Justice poursuivie par l'Eglise", che viene pubblicato a Bruxelles dove, in attesa della sentenza, si era rifugiato. La famiglia lo raggiunge dopo alcuni mesi..

1859- Riprende gli studi di politica internazionale e cerca di elaborare una teoria della pace e della guerra. Scrive a Giuseppe Ferrari, suo buon amico, che"...non vuole lasciare passare la mistificazione atroce di un’indipendenza italiana per mezzo dell'esercito bonapartista." Contrario agli Stati unitari ed accentrati ed al principio di nazionalità, sostiene per l'Italia una federazione. Con incredibile intuizione, si rende conto che i maggiori pericoli di guerra sarebbero venuti dall'Europa centrale ed orientale, a causa dell'incertezza della frontiere e dove "non si può creare alcuno Stato che comprenda una popolazione di una sola nazionalità".

1860- Un decreto imperiale di amnistia, gli condona la pena, ma Proudhon la rifiuta e preferisce restare in esilio.Conosce Tolstoj. Gli editori Garnier si rifiutano di pubblicare il suo libro "La guerre et la paix".

1861- Pubblica "La Guerre et la Paix" presso gli editori Lévy. Partecipa ad un concorso bandito dal Cantone svizzero di Vaud, sul sistema fiscale. Vince il concorso. La votazione unanime della giuria, gli assegna il primo premio consistente in 1.000 franchi. Il saggio presentato al concorso, verrà pubblicato con il titolo "Théorie de l'impot".

1862- Pubblica a Bruxelles sull’Office de publicité due saggi sull'unificazione italiana, intitolati uno a Mazzini, "Mazzini et l'unité italienne", l'altro a Garibaldi, "Garibaldi et l'unitè italienne". li articoli hanno larga risonanza e fanno scandalo.A differenza di Mazzini e di tutti coloro che concepivano l'indipendenza dell'Italia solo nell'unità politica, Proudhon chiedeva la stessa indipendenza degli Stati italiani attraverso la federazione. Per chiarire gli equivoci generatesi per effetto della sua presa di posizione, in una nota dell'articolo "La presse belge et l'unité italienne", scrive: "Ho sostenuto… in termini più chiari possibili, sia nel mio articolo su Mazzini che in quello su Garibaldi, che il principio di unità è per sua natura illiberale, sfavorevole al progresso, alla sovranità delle nazioni, come al principio di separazione dei poteri; che se, in questo momento, c'erano delle esagerazioni unitarie in Francia, era una ragione di più per opporgli un contrappeso in Italia, e mi dispiaceva che la democrazia italiana non avesse approfittato del trattato di Villafranca e delle disposizioni dell'Imperatore per inaugurare in Europa una politica di federazione, che l'unità italiana, lungi da abbattere il Papato, gli preparava un trionfo; che l'effetto ancora più temibile di questo allettamento verso l'idea di unità che tormenta gli spiriti in Italia ed in Germania, sarà di abbandonare alla Francia la riva sinistra del Reno e di sacrificare il Belgio, cosa che evidentemente io sono lontano da volere, poiché mi servo di questa previsione come di un argomento contro l'unità". Nelle sue parole, si era creduto di ravvisare un invito a Napoleone III ad annettere il Belgio alla Francia. Seguirono reazioni violentissime e manifestazioni di ostilità nei suoi confronti, per cui fu costretto a tornare in patria.Da questo episodio trae origine il desiderio di esporre con chiarezza i termini della teoria federativa concretizzata in "Du principe fédératif".

1863- Pubblica, "Les démocrates assermentés et le réfractaires", in cui sostiene che la democrazia è un corollario del principio federativo o non é nulla. Sostiene con successo l'astensionismo elettorale.Pubblica anche "Du pricipe fédérative et de la nécessitè de reconstituer le parti de la revolution" e "Si les Traités del 1815 ont cessé d'exister".

1864- Il suo stato di salute si aggrava. Scrive "Lettre aux ouvrieres" e inizia la "De la Capacité politique des classes ouvrieres" come risposta ad un gruppo di operai che aveva deciso di presentare propri candidati alle elezioni supplementari del 1864. Non la terminerà.

1865- Tornato a Besancon sperando in una ripresa delle sue condizioni di salute, Proudhon si aggrava sempre più e muore il 19 gennaio, alle due di notte, quattro giorni dopo il suo sessantaquattresimo compleanno. Il giorno dopo migliaia di popolani gli renderanno l'estremo omaggio.