sul militarismo Gli eserciti dei paesi occidentali si stanno man mano adeguando a svolgere tempestivamente il loro compito. La tecnologia rende superflue le sterminate folle di armati per certi versi incontrollabili,e fa preferire i professionisti, magari più esperti nell'uso di sofisticati strumenti computerizzati che nel tirare col fucile. Recente è la riproposta, anche in Italia, dell'esercito volontario, professionista ed aperto alle donne, che provocherebbe un'impennata notevole alle spese militari, per la gioia dell'apparato e soprattutto degli industriali del settore. Per chi lo avesse dimenticato, l'Italia occupa il 4° posto nel mondo come produzione e commercializzazione di armamenti: possiamo affermare che non c'è teatro di guerra ove non ci siano armamenti "made in Italy", tangibile contributo alla Pace ed al Benessere da parte dello stato democratico italiano.
I politici con le loro chiacchiere possono arrivare a giustificare tutte le posizioni, ma sono i fatti nella loro essenza a determinare gli effetti pratici. Riflettiamo ad esempio su tutto il rumore che fanno i partiti, partitini e movimenti vari sulla necessità della pace e del rispetto per la vita, l'indignazione per gli eccidi e gli stupri... dove si nascondono quando gli obiettori totali vengono processati e incarcerati? Nella realtà costoro non sono affatto contro l'esercito, ma ne vorrebbero semplicemente un altro, magari rosso ...o bianco ...o a pallini, a seconda dei casi, ma con le stesse metodiche di autoritarismo e gerarchia contro cui da sempre gli anarchici si sono schierati: sosteniamo l'obiezione totale quindi, ma ciò nonostante esprimiamo solidarietà a forme di lotta compatibili con le esigenze e convinzioni di ciascuno: come l'obiezione di coscienza (servizio civile sostitutivo), l'obiezione fiscale alle spese militari, l'organizzazione dell'opposizione dentro e fuori delle caserme ......ogni compagno/a sceglie la forma a lui/lei più congeniale per manifestare il suo dissenso.
Certo, l'esercito composto da volontari/e metterebbe fine alla pratica dell'obiezione, per cui la lotta al militarismo dovrà dispiegarsi in altre forme
affinché le persone capiscano la necessità di non delegare la propria difesa e la propria esistenza ai signori della violenza istituzionalizzata, nè impegnare le risorse del proprio lavoro per finanziare queste istituzioni di morte. Riteniamo importante sviluppare quindi i temi antimilitaristi e antigerarchici in tutte le occasioni del vivere sociale.
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