L'antivivisezionismo etico
La parola "vivisezione" letteralmente, significa "sezionare da
vivo", ma questo non avviene certo in tutti gli esperimenti compiuti sugli
animali. Percio', chi esegue questi esperimenti preferisce usare il termine,
piu' blando, di "sperimentazione animale"; ma qualsiasi termine si
usi, gli esperimenti sugli animali sono SEMPRE cruenti, la sofferenza e la
violenza sono sempre presenti.
Da un punto di vista etico non puo' esserci alcuna giustificazione a questo
massacro legalizzato. Chi sostiene la vivisezione, per porre in difficolta'
l'avversario, che accusa di "sentimentalismo" nei confronti degli
animali, non trova di meglio che far leva, lui stesso, sul sentimentalismo e
sulle emozioni, ma di verso opposto, quelle dettate dall'egoismo, dal
"morte tua, vita mia". Chiedono dunque:"Ma preferite salvare un
topo o un bambino?" Ma e' qui che sbagliano: perche' noi vogliamo salvare
sia il topo che il bambino, perche' non bisogna mai mettersi nelle condizioni di
dover scegliere tra due mali. Al di la' delle considerazioni scientifiche,
secondo cui con la vivisezione non si salva ne' l'uno ne' l'altro, occorre capire
che una scienza che faccia sua la massima "il fine giustifica i mezzi"
e' una scienza malata, che potra' cosi' giustificare qualsiasi atrocita', sia
sugli animali non umani che sull'uomo, pur di trovare un fine abbastanza elevato
per il quale abbassarsi a mezzi meschini.
Citiamo una frase, molto nota e molto vera, di un filosofo, Jeremy Bentham.
Egli disse: Perche', possiamo aggiungere, se anche un essere umano fosse sottoposto a
quelle torture, non e' certo il suo saper parlare o il suo saper risolvere
equazioni differenziali, ne' il suo quoziente di intelligenza a farlo soffrire
di piu', o di meno. Einstein o un cerebroleso soffrirebbero allo stesso modo. E
allo stesso modo soffrono gli animali, e chi e' colpevole di queste sofferenze
commette un orrendo crimine, in qualsiasi modo voglia giustificarsi, davanti
agli altri o di fronte alla sua coscienza, sia che lo faccia credendo di
"far del bene all'umanita'" sia che lo faccia (come molto spesso
avviene) solo per motivi di carriera e di prestigio.
Il problema non e' "possono ragionare?", ne' "possono
parlare?", ma "possono soffrire?"
1-2. La scimmietta "Britches" liberata nel 1985 dai
laboratori dell'universita' della California (Riverside, USA) dall'Animal
Liberation Front (ALF). Nell'ambito di esperimenti sulla vista, a questa
scimmia erano state cucite le palpebre e innestato sulla testa un
dispositivo sonar che avrebbe dovuto sostituire gli occhi. Foto provenienti dalla associazione americana P.E.T.A. (Epoca: anni '80-'90) | |
3. Pulcino con elettrodi impiantati nel cervello. Questa foto ed
altre sono state scattate da un gruppo di attivisti dell'ALF durante
un'irruzione nell'ISERM - Institute National de la Santé et de la
Recherche Medicale (Parigi, Francia) e rese pubbliche dall'associazione
Francese Aequalis. Per aver reso pubbliche queste foto il responsabile
dell'associazione č stato condannato a 30 milioni di lire di multa e ad
una pena detentiva con il beneficio della condizionale. Chi sono i veri
criminali? Quelli che compiono questi crimini o chi cerca di mostrarli
al pubblico? | |
4. Testa di gatto conservata in formalina da un vivisettore dopo che
l'animale e' stato usato in esperimenti sulle corde vocali. (Boys Town
Hospital, USA, 1996) |