Gli esperimenti sugli animali per i prodotti cosmeticiRiportiamo il testo di un volantino che racconta "tutto quello che avreste voluto sapere ma non avete mai osato chiedere" sulla produzione di cosmetici e detergenti "senza crudelta'". Il testo e' disponibile anche in formato PDF: se lo stampate fronte retro e piegate il foglio a meta', otterrete un comodo volantino da distribuire. Il volantino e' liberamente distribuibile da qualunque associazione, non c'e' bisogno di chiedere alcun permesso particolare, quindi stampatelo e diffondetelo il piu' possibile: Volantino cosmetici in formato PDF.
Cosmetici e detergenti "senza crudeltà"A cura di Marco Lorenzi (lormar@comm2000.it) e Marina Berati (marina.berati@mclink.it)
La questione dei test su animali per quanto concerne i cosmetici (compresi shampoo, saponi, bagnoschiuma, etc.) e i detergenti in genere è piuttosto complessa. Questi prodotti sono costituiti da numerose sostanze chimiche che vengono mescolate insieme per ottenere il prodotto finito, sostanze spesso fabbricate da ditte diverse da quelle che poi studiano, producono e commercializzano i cosmetici. Tutte le nuove sostanze chimiche, indipendentemente dall'uso che ne verrà fatto, sono sottoposte ad alcuni test generici su animali (come l'LD50, vedi glossario) e in funzione del loro futuro uso vengono in seguito sottoposte ad ulteriori test specifici, p.e. il Draize test per i cosmetici (vedi glossario). E' importante sottolineare che non esiste una "vivisezione buona", quella per scopi medici e una "vivisezione cattiva", quella per i cosmetici: la vivisezione è sempre e in ogni caso inaccettabile, sia per ragioni etiche che per ragioni scientifiche. I test eseguiti specificatamente per i prodotti cosmetici sono solo una parte dei test di tossicità, e le associazioni antivivisezioniste si stanno impegnando per ottenerne l'abolizione in tempi brevi non perché questi test siano più inutili o più condannabili dal punto di vista dell'etica animalista o dal punto di vista scientifico, ma perché per il "sentire comune" sono meno giustificabili di altri test e le possibilità di successo sono maggiori. Bisogna quindi combattere anche questa battaglia, senza però perdere di vista l'obiettivo finale: l'abolizione totale della vivisezione. Prodotti cosmetici e di igiene personaleLa stragrande maggioranza dei prodotti finiti non è testato su animali perché non è obbligatorio per legge e poche ditte vogliono buttare via soldi in prove che sanno benissimo essere prive di rilevanza scientifica. Eccezioni sono i prodotti di alcune grosse multinazionali (p.e. la Procter & Gamble) che dichiarano di testare anche i prodotti finiti per garantire ai consumatori una maggiore sicurezza, mentre in realtà lo fanno solo per avere ulteriori dati di tossicità dei loro prodotti, da utilizzare in eventuali processi intentati dai consumatori. Nel 1976 è stata definita la Positive List, cioè la lista delle sostanze fino a quel momento considerate sicure. Da quel momento in poi, tutte le nuove sostanze sono state provate, obbligatoriamente per legge, sugli animali, per fornire alle autorita' competenti un profilo tossicologico che comprenda test come l'LD50, il Draize Skin test e il Draize Eye test (e molti altri come fototossicità, cancerogenicità, etc). Alcuni di essi, come il famigerato Draize test, sono specifici per i cosmetici. Altri (come l'LD50) sono usati invece per tutte le sostanze chimiche a prescindere dal loro uso. Tutti questi test comportano sofferenze terribili per gli animali utilizzati, ma le industrie chimiche e cosmetiche non hanno mai mosso un dito per richiedere una modifica delle normative, almeno fino a quando l'opinione pubblica non ha cominciato a rendersi conto di ciò che avviene nei loro laboratori. Purtroppo, anche quasi tutti gli ingredienti della Positive List sono stati prima o poi testati su animali da qualcuno (ma non per obbligo legale). Vi è comunque un'ottima ragione per comprare solo prodotti che contengono solo questi ingredienti: far capire ai produttori e ai politici che NON accettiamo questa vergognosa situazione normativa, affinché le leggi e le direttive comunitarie che impongono tali test vengano abrogate o modificate. Questo approccio fino ad ora ha funzionato: le pressioni dell'opinione pubblica sui produttori e sui governi stanno sortendo l'effetto desiderato. In Inghilterra, nessuna ditta esegue più questi test, e bisogna far sì che in tutta l'Unione Europea si faccia altrettanto al più presto, anziché far slittare, di anno in anno, l'approvazione di una direttiva che vieti i test su animali per la produzione di cosmetici, com'e' successo finora. Un'accettabile soluzione di compromesso sta nell'usare prodotti delle ditte che aderiscono allo Standard della LAV/EAR (Lega Antivivisezione/Europe for Animal Rights), le quali garantiscono di non sperimentare più alcun ingrediente sugli animali, di non commissionare i test ad altri e di non comprare materie prime da ditte che hanno condotto, commissionato o preso parte a test su animali, a partire dalla data di adesione a questo Standard. Questo significa che anche se gli ingredienti dei loro cosmetici, in passato, sono stati testati su animali, queste ditte di fatto non incrementeranno più il numero di animali vivisezionati. I prodotti della lista LAV/EAR sono invece largamente diffusi e si possono trovare (con un po' di pazienza) in molti negozi, profumerie, erboristerie e supermercati. Ricordiamo che le diciture "Prodotto finito non testato su animali" o simili non indicano nulla di particolarmente interessante: quello che conta sono gli ingredienti. Prodotti per la pulizia della casaAnche in questo caso, la legge non impone l'obbligo di testare i prodotti finiti ma la tossicità dei singoli ingredienti. Non vengono in genere compiuti gli esperimenti specifici per i cosmetici come il Draize Test, ma si fanno altri esperimenti come l'LD50 per la valutazione della tossicità acuta o i test di cancerogenicità. Chi vuole acquistare in modo responsabile dovrebbe preferire le ditte che aderiscono allo Standard LAV/EAR, perché le diciture "non testato su animali" anche in questo caso non dicono molto. Va detto comunque che la legge che abolirà i test su animali per i cosmetici non abolirà i test di tossicità generici (p.e. l'LD50) per i nuovi prodotti chimici. Questo significa che qualunque nuova sostanza chimica (inclusi i nuovi ingredienti dei futuri cosmetici e detergenti) che verrà introdotta sul mercato verrà testata comunque su animali e l'unico vantaggio sarà che anche qualora questa sostanza dovesse entrare nella composizione di un nuovo cosmetico, essa non dovrà essere sottoposta alla sperimentazione su animali specifica per i cosmetici (p.e. il Draize test). Glossario: La lista "allargata" dei prodotti senza crudeltàQuesta lista è stata ottenuta aggiungendo alle ditte che aderiscono allo Standard LAV/EAR le ditte che rispettano la Positive List.
Le ditte che rispettano la "positive-list"E' preferibile scegliere una delle tre ditte che seguono una politica più "purista": Linea Progetto Gaia, Lakshmi, Pure Plant. Chiedete alle erboristerie e ai negozi di prodotti naturali di acquistare questi prodotti. Lakshmi: si può richiedere loro la lista dei punti vendita nella propria città: Lakshmi - Via Fior di Loto 37021 Boscochiesanuova (Verona). Tel. 045/6780077, fax: 045/7050200. Linea "Progetto Gaia": l'associazione Progetto Gaia rende disponibili ai soci prodotti vegetariani, vegani, animalisti, ecologici. Ha realizzato la "Linea Progetto Gaia", che comprende cosmetici e prodotti per l'igiene personale (shampoo, creme, etc.) che rispettano la Positive List. L'associazione ha sede in via Copernico, 41, 20125 Milano - Tel: 02/67075700 - Fax: 02/66719916 E-mail: posta@progettogaia.org. L'acquisto dei prodotti può essere fatto per corrispondenza, oppure direttamente on-line dal sito: http://www.progettogaia.org/. Un esempio negativo: la Procter & Gamble - ItaliaQuesta compagnia sperimenta su animali anche alcuni prodotti finiti, senza che ciò sia necessario per legge. Da anni associazioni animaliste di tutto il mondo portano avanti una campagna di diffusione di informazioni su P&G, prima fra tutte la PETA, che ha raccolto tutta la documentazione sull'argomento sul sito: http://www.pginfo.net/. P&G commercializza in Italia decine di prodotti di uso comune, che elenchiamo qui, assieme alle alternative di ditte che non compiono o commissionano test su animali.
*Solo i Lines per adulti sono
della P&G, quelli per bambini NO.
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