Federico Rosati
L'11-6-1996, alle ore 00:16, a Firenze, nella zona compresa tra Scandicci e il Galluzzo, si è sentito un forte boato, che contemporaneamente si è propagato verso sud. E' stato sentito ad Empoli, a Montespertoli, a San Casciano, fino a raggiungere la zona di Siena. E' stato talmente forte da far schiantare addirittura i vetri di alcune finestre di un palazzo nei pressi della caserma «Gonzaga». Molti, inoltre, hanno riferito che, subito dopo il boato, si è sentito distintamente il rumore di un aeroplano.
Immediatamente tra la cittadinanza è scattato l'allarme; i centralini della Questura, dei carabinieri, dei vigili del fuoco e anche del giornale "La Nazione" sono stati tempestati di telefonate. Molte persone, a Scandicci, sono scese in strada e qualcuno addirittura, pensando a un terremoto, ha trascorso il resto della notte in auto.
Anche le forze dell'ordine si sono allarmate; si temeva, infatti, un attentato alla vigilia del vertice sulla Bosnia e del summit dell'Unione Europea a Firenze, nella Fortezza da Basso. Alla caserma «Gonzaga», le reclute in servizio al piantonamento hanno chiamato i carabinieri credendo che fosse esplosa una bomba nella caserma. Sono arrivati per primi i carabinieri della compagnia Oltrarno e del Reparto operativo provinciale. Il tenente colonnello Angioini ha guidato la ricognizione nella caserma. In seguito, è andato a verificare la situazione anche Benedetti, il dirigente della Digos. Tuttavia, trascorse due ore di accertamenti, nella zona non è stato trovato nulla. Il generale Domenico Mazza, comandante della 46a Brigata dell'Aeronautica di Pisa, interpellato dagli inquirenti ha dichiarato: «Non lo so, noi non avevamo in programma nessuna esercitazione lunedì sera. ... Ripeto, noi non abbiamo registrato alcun movimento particolare dalla nostra base». La risposta del Comando del 4° Stormo dell'Aviazione di Grosseto, poi, non è stata molto dissimile: «Non sappiamo niente».
In seguito, lo Stato Maggiore dell'Aeronautica Militare ha fornito una versione ufficiale. Secondo tale versione, alle 23:50, al Roc (Reparto operativo centrale) del Ministero della Difesa a Padova è scattato l'allarme per la segnalazione sui radar di un velivolo non previsto dal piano del traffico aereo civile e militare. Alle 23:55 il Soc (Sector operation center, l'ente che coordina le operazioni della difesa aerea) di Monte Venda, a pochi chilometri da Padova, ordina al reparto di intercettazione di allarme di Istrana (Treviso - Veneto) di far decollare una coppia di F-104 per identificare il velivolo. Due caccia intercettori F-104 ASA Starfighter, del 22° Gruppo Volo, e del 51° Stormo decollano quindi dalla base raggiungendo la quota di 39mila piedi e vengono guidati dal radar di Poggio Ballone (GR) verso il velivolo sconosciuto. Poco dopo, il centro di controllo del traffico aereo di Milano riesce a mettersi in contatto via radio con il comandante del velivolo non identificato, che risulta essere un B767 di una linea etiope, e ad informarlo dell'inusuale anticipo. Alle 00:16, poi, i due F-104, proprio sulla verticale di Firenze, a 37mila piedi di quota (poco più di 11mila metri), superano il muro del suono (1224 km/h) provocando due forti boati consecutivi. Alle 00:20, a sud est di Livorno, gli F-104, ormai scesi a velocità subsonica e a 31mila piedi di quota, lungo l'aerovia che collega Genova a Bolsena, raggiungono l'obiettivo; si tratta di un aereo civile, un Boeing B767 della Ethiopian Airlines, in volo da Londra ad Addis Abeba via Roma-Fiumicino (volo Et 711), che aveva deviato dalla rotta e che era in anticipo di 24 ore. Dopo pochi secondi di colloquio via radio i piloti invertono la rotta e alle 00:40 rientrano alla base di Istrana.
Il tenente colonnello Dino Basso, della base di Padova ha dichiarato: "Una normale attività di controllo. Abbiamo seguito tutte le procedure d'allarme necessarie in questi casi."
I giornali, poi, hanno accettato questa dichiarazione lodando l'efficienza del sistema di difesa aerea italiano e la collaborazione tra forze militari e civili.
Questa spiegazione ufficiale, tuttavia, risulta tutt'altro che soddisfacente, e sembra essere stata fornita esclusivamente per rassicurare la popolazione. Infatti, chiunque abbia un minimo di conoscenze in fatto di aerei e di traffico aereo non potrà non notare come essa sia, in diversi punti, estremamente contraddittoria.
Innanzi tutto risulta piuttosto incredibile che gli F-104 abbiano superato la velocità del suono proprio all'altezza di Firenze.
Se il fatto era tale da richiedere un rapido intervento, si sarebbe dovuto superare la velocità del suono pochi chilometri dopo la partenza e non all'altezza di Firenze, quando ormai si era vicini all'aereo da intercettare. In questo caso, però, il boato udito a Firenze sarebbe stato provocato dal ritorno ad una velocità subsonica degli F-104, visto che anche questa operazione provoca tale effetto. Se ciò fosse vero, però, precedentemente si sarebbe dovuto sentire un altro boato, in occasione del superamento della velocità del suono, in una zona compresa tra Istrana e Firenze.
Se invece, come è stato detto, il superamento della velocità del suono sopra Firenze fosse stato provocato da un errore dei piloti, cosa assai improbabile, considerando il tipo di errore e il duro e selettivo addestramento al quale vengono sottoposti, allora si sarebbe dovuto sentire comunque un altro boato tra Firenze e il luogo dell'intercettazione a sud est di Livorno.
C'è inoltre da dire che due F-104 che superano la velocità del suono a 37.000 piedi di quota non possono produrre un boato di tale intensità.
Infine il fatto che il Boeing B767 avesse deviato dalla rotta e fosse in anticipo di 24 ore è assolutamente poco credibile. E' vero che, come è stato detto, effettivamente fatti di questo tipo a volte accadono con compagnie aeree di paesi africani o dell'Est. Tuttavia, c'è da tenere in considerazione che in questo caso, in base a quanto è stato detto, l'aereo era partito da Londra, per cui si sarebbe dovuto necessariamente attenere alle regole aeree vigenti.
In conclusione, quindi, se ne ricava che le autorità dell'Aeronautica hanno voluto tenere nascosto qualcosa. Di cosa si tratti, ovviamente, è difficile dirlo. Si può pensare ad un aereo-spia straniero, che par varie ragioni, in occasione del vertice che sarebbe stato tenuto il giorno dopo, poteva avere interesse a sorvolare la zona.
Tuttavia, viene spontanea l'associazione di questo fatto con quello avvenuto nella stessa zona appena due anni prima, nell'aprile del 1994, quando venne udito un forte boato in un'area comprendente Lucca, Firenze, Massa, Prato e Pistoia. In questa occasione i sismografi lasciarono una traccia di venti millimetri registrando una scossa sismica di un grado e mezzo della scala Richter. In coincidenza di quell'episodio, poi, numerosi racconti concordano sull'avvistamento di un globo iridescente, di luce compatta, molto bello...
[Il presente articolo è tratto dalla rivista «Il Giornale dei Misteri» n. 308 (giugno 1997)]