Federico Rosati
L’ufologia ha sempre avuto con il mondo scientifico un rapporto incostante fatto di fasi alterne: vi sono stati personaggi, come il dr. Donald Menzel, astrofisico dell’università di Arvard, che hanno portato avanti delle vere e proprie crociate per dimostrare l’inconsistenza del fenomeno UFO, mentre altri, come il fisico James McDonald e l’astronomo Joseph Allen Hynek, hanno sostenuto l’assoluta serietà di tale problema, occupandosene e producendo dei contributi insostituibili.
A parte le posizioni e le iniziative di singoli individui, tuttavia, quella che fino ad ora era stata l’ultima vera e propria commissione scientifica di un certo rilievo che si era occupata del fenomeno, e cioè la Commissione Condon1 (fra il 1966 e il 1968), si era pronunciata negativamente, sostenendo che l’indagine sugli UFO non aveva prodotto alcun elemento utile per il progresso della scienza e che quindi appariva del tutto inutile il proseguimento di tale studio. Sin da allora, comunque, non sono mancate le critiche da parte di altri scienziati alle conclusioni espresse; la commissione, infatti, che era stata istituita per iniziativa dell’USAF, mostrò di avere una forte impronta "politica", e da un documento, addirittura, emerse che era stato preliminarmente deciso che le conclusioni dovessero indirizzarsi verso una minimizzazione del fenomeno.2 Ecco cosa riporta una parte del sopracitato documento: "Il nostro studio dovrebbe essere condotto quasi esclusivamente da non credenti i quali, pur non potendo forse fornire la prova di un risultato negativo, potrebbero però aggiungere un significativo corpo di evidenza a favore della non realtà delle osservazioni. L’espediente sarebbe, credo, quello di descrivere il progetto in modo tale che esso apparisse al pubblico uno studio assolutamente obiettivo, ma per la comunità scientifica presentasse l’immagine di un gruppo di scettici che fanno del loro meglio per essere obiettivi ma che hanno una probabilità pressoché nulla di trovare un UFO. Un modo per far questo sarebbe di focalizzare l’indagine non sui fenomeni fisici, ma piuttosto sulle persone che fanno le osservazioni, ovvero sulla psicologia degli individui e dei gruppi che asseriscono di vedere gli UFO. Se l’attenzione fosse posta qui invece che sull’esame della vecchia questione della realtà degli UFO, io credo che la comunità scientifica recepirebbe rapidamente il messaggio".3
Questa circostanza, come è evidente, rende poco onore alla scienza, e contraddice gli stessi principi di ricerca della verità che stanno alla base di ogni disciplina scientifica.
Sebbene con un ritardo di trent’anni - così tanto, infatti, è il tempo passato da allora! - è giunta finalmente una decisa risposta da quella componente della comunità scientifica che non accetta compromessi con il potere politico e che, priva di interessi personali, persegue come unico fine quello della ricerca della verità. Nel giugno scorso, infatti, è stato diffuso il rapporto conclusivo4 di un comitato scientifico riunitosi a New York dal 29 settembre al 3 ottobre del 1997 per esaminare i dati relativi ai migliori casi ufologici, e le conclusioni sono state opposte a quelle della Commissione Condon.5
Il convegno è stato organizzato dalla Society for Scientific Exploration (Società per l’Esplorazione Scientifica),6 un’organizzazione fondata dal fisico Peter Sturrock, della Stanford University, ed è stato finanziato dal miliardario ultraottantenne Laurence Rockfeller, notoriamente appassionato di ufologia.
Il dr. Sturrock, che ha diretto i lavori della commissione, non è un nome nuovo negli studi ufologici. Lui stesso, infatti, criticò a suo tempo le conclusioni della Commissione Condon con il testo Evaluation of the Condon Report on the Colorado UFO Project. Nel 1977, inoltre, ha pubblicato i risultati di un sondaggio sugli UFO effettuato tra circa 700 astronomi professionisti; ad una domanda in cui si chiedeva se a loro avviso il fenomeno UFO meritasse di essere studiato scientificamente, il 23% rispose di "sì", il 30 "probabilmente", il 27 "forse", il 17 "probabilmente no" e soltanto il 3% "no".7
E risultati altrettanto buoni li ha ottenuti con questo convegno, durante il quale otto tra i maggiori studiosi di ufologia provenienti dagli USA e da varie nazioni europee (Richard Haines, Illobrand von Ludwiger, Mark Rodeghier, John Schuessler, Erling Strand, Michael Swords, Jacques F. Vallee e Jean-Jacques Velasco) hanno sottoposto ad un comitato di nove scienziati i migliori dati disponibili sul fenomeno UFO, e comprendenti analisi di tracce al suolo, dati radarici, interferenze elettromagnetiche su auto e aerei, effetti fisiologici su testimoni, analisi di foto, di video e di frammenti di presunti UFO. Il team scientifico, comprendente docenti universitari e scienziati di varie discipline, si è poi nuovamente riunito a San Francisco alla fine di novembre per discutere e iniziare a preparare i documenti conclusivi.
Tra i casi presi in esame, che sono in numero limitato ma qualitativamente molto significativi, uno dei più interessanti è quello avvenuto in Ohio il 18 ottobre del 1973. In questa data, alle 23:00 circa, un elicottero dell’U.S. Army Reserve che si trovava in volo tra Columbus e Cleveland ad una altitudine di 700 piedi incontrò un oggetto luminoso non identificato a forma di sigaro ed emanante una luce verde; contemporaneamente, nonostante i comandi fossero tutti disposti per la discesa, l’elicottero prese a salire percorrendo in tutto uno spazio di circa 1.800 piedi, mentre la bussola magnetica era divenuta inservibile. Il rapporto presentato contiene le testimonianze dei quattro militari membri dell’equipaggio e di due gruppi di testimoni da terra, costituiti uno da cinque e l’altro da due persone.
Per quanto riguarda gli avvistamenti radar-visuali, poi, vi è quello presentato da Jean-Jacques Velasco e avvenuto nei cieli sopra Parigi il 28 gennaio 1994. In questa occasione, in una zona 70 chilometri a sud-est di Parigi, l’intero equipaggio di un aereo poté osservare un oggetto a forma di disco del diametro di circa 1.000 metri e dello spessore di circa 100 metri. Contemporaneamente, un radar riuscì ad intercettarlo per 50 secondi.
Infine un caso di tracce al suolo, quello famosissimo di Trans-en-Provence, presentato sia da J.J. Velasco che da J.F. Vallee. Il caso, avvenuto nel villaggio francese di Trans-en-Provence, risale all’8 gennaio del 1981, quando il signor Renato Nicolai disse di aver visto un oggetto di forma ovoidale che si accingeva ad atterrare. Nel punto indicato dal testimone, quindi, la polizia e gli scienziati francesi rinvennero due cerchi concentrici e altre tracce le cui analisi rivelarono un cambiamento chimico del terreno e un prematuro invecchiamento nella flora circostante.
Sulla scorta di questi dati, quindi, il comitato ha concluso dichiarando che pur non essendo dimostrata l’esistenza di fenomeni sconosciuti, né tanto meno la presenza di tecnologie extraterrestri, esiste tuttavia un nutrito numero di osservazioni inspiegabili ed interessanti che meritano di essere studiate dalla scienza in quanto potrebbero portare alla scoperta di qualcosa di nuovo. D’altronde, come è stato sottolineato, "la storia della scienza terrestre include molti esempi della finale accettazione di fenomeni originariamente considerati come favole popolari: due secoli fa, i meteoriti (considerati in seguito pietre cadenti dal cielo) si trovavano in questa categoria".
Relativamente alle conclusioni della Commissione Condon, il comitato si è espresso dicendo che mentre allora si era sostenuto che "negli ultimi 21 anni non si è ricavato niente dallo studio degli UFO che ha aumentato la conoscenza scientifica" e che "la scienza non ha niente da guadagnare nell’approfondire lo studio degli Ufo" loro si dichiarano concordi con la prima affermazione ma non con la seconda, in quanto, essendoci oggi migliori conoscenze tecnologiche e scientifiche, "può essere di grande utilità valutare con attenzione denunce di casi di Ufo al fine di ottenere informazioni su fenomeni insoliti al momento sconosciuti alla scienza".
1. Così chiamata perché presieduta dal fisico Edward Uhler Condon.
2. Tale documento, un promemoria scritto prima dell’accordo con l’Air Force, riportava la firma del dr. Robert Low, amministratore del comitato stesso. Venne scoperto da due membri della commissione, David Saunders e Norman Levine, nel maggio 1968, quando ancora i lavori non erano stati terminati, e pubblicato sulla rivista «Look» dello stesso mese dal giornalista John Fuller.
3. Sani P.L., Il Rapporto Condon, in Speciale Mistero n. 5 (giugno-luglio 1997), pp. 36-37.
4. Physical Evidence Related to UFO Reports. The Proceedings of a Workshop Held at the Pocantico Conference Center, Tarrytown, New York, September 29 - October 4, 1997; reperibile su Internet alla pagina http://www.jse.com/ufo_reports/Sturrock/toc.html.
5. «Washington Post», «San Jose Mercury News», «La Repubblica» del 29-06-1998; «The London Times», «Boston Globe», «La Repubblica», «Il Corriere della Sera», «Il Messaggero» del 30-06-1998.
6. La società promuove un approccio scientifico agli argomenti paranormali e pubblica il «Journal of Scientific Exploration».
7. Report on a Survey of the Membership of the American Astronomical Society Concerning the UFO Problem, a cura di P.A. Sturrock; Rapporto 681, Institute for Plasma Research, Stanford University, Stanford, California, gennaio 1977.
[Il presente articolo è tratto dalla rivista «Il Giornale dei Misteri» n. 326 (dicembre 1998)]