( materiale estratto da Giornali e ricerche )
LA STORIA IL 3° SEGRETO L'ATTACCO ALLE TORRI
Fatima prima del 1917 era un villaggio sconosciuto, del comune di Villa Nuova d'Ourem, circondato da piccoli raggruppamenti di case sparse sulla collina, tra rocce, boscaglia di lecci e ulivi, e qualche radura per il pascolo.
Ciò che rese famoso in tutto il
mondo questo villaggio è la straordinaria serie di apparizioni della Madonna a
tre pastorelli di nome Lucia, Francesco e Giacinta ( di 10, 9, 7 anni ) che
abitavano in un piccolo agglomerato di case, Aljustrel, vicino a Fatima.
I tre bambini provengono da famiglie di pastori molto religiose.
La vita dei bambini è legata al pascolo: portano le poche pecore di famiglia nei
dintorni, uscendo la mattina presto.A mezzogiorno, dopo la preghiera, fanno
colazione e al tramonto rientrano a casa.
Lucia è cugina dei due fratelli Francesco e Giacinta, e la loro vita è legata di
amicizia: vivono al pascolo assieme tutte le giornate.
Le sei apparizioni della B. Vergine ai tre pastorelli di Fatima ebbero inizio al
mezzogiorno del 13 maggio 1917, e continuarono ogni 13 del mese a mezzogiorno
fino al 13 ottobre 1917; una settima apparizione fu promessa per il futuro.
Queste sei apparizioni furono precedute, nel 1916, da tre apparizioni di angeli
che prepararono i bambini agli avvenimenti che poi seguirono.
La notizia dei fatti di Fatima si sparse in un baleno e ben presto una grande
folla di pellegrini si riverso' nei luoghi dell'apparizione.
Pio XII, nel suo discorso per l'incoronazione della statua del Cuore Immacolato
di Maria, ricorda sette volte il "miracolo di Fatima e dichiara che questo luogo
è una sorgente viva di prodigi fisici e di più numerosi miracoli morali che a
torrenti sgorgano dalla "Cova da Iria", si spandono per tutto il Portogallo e,
sorpassando le frontiere, inondano la Chiesa e il mondo intero".
Fatima è senza dubbio la più profetica delle apparizioni moderne.
La
prima e la seconda parte del 'segreto' riguardano anzitutto la spaventosa
visione dell'inferno, la devozione al Cuore Immacolato di Maria, la seconda
guerra mondiale, e poi la previsione dei danni immani che la Russia, nella sua
defezione dalla fede cristiana e nell'adesione al totalitarismo comunista,
avrebbe recato all'umanità.
Nessuno nel 1917 avrebbe potuto immaginare tutto questo: i tre pastorinhos di
Fatima vedono, ascoltano, memorizzano, e Lucia, la testimone sopravvissuta, nel
momento in cui riceve il comando del Vescovo di Leiria e il permesso di Nostra
Signora, mette per iscritto.
Per quanto riguarda la descrizione delle prime due parti del 'segreto', peraltro
già pubblicato e perciò conosciuto, è stato scelto il testo scritto da Suor
Lucia nella terza memoria del 31 agosto 1941; nella quarta memoria dell'8
dicembre 1941 vi aggiunge poi qualche annotazione.
La terza parte del ' segreto ' fu scritta "per ordine di Sua Eccellenza il
Vescovo di Leiria e della Santissima Madre... " il 3 gennaio 1944.
La busta sigillata fu custodita dapprima dal Vescovo di Leiria. Per meglio
tutelare il 'segreto', la busta fu consegnata il 4 aprile 1957 all'Archivio
Segreto del Sant'Uffizio.
Papa Giovanni XXIII, dopo averne letto il contenuto, decise di rinviare la busta
sigillata al Sant'Uffizio e di non rivelare la terza parte del 'segreto'.
Giovanni Paolo II, da parte sua, ha richiesto la busta contenente la terza parte
del 'segreto' dopo l'attentato del 13 maggio 1981.
Nel passaggio dal secondo al terzo millennio, il Papa Giovanni Paolo II ha
deciso di rendere pubblico il testo della terza parte del 'segreto di Fatima'.
La Prima e la Seconda parte del 'segreto'
"Dovrò, perciò parlare un po' del segreto e rispondere al primo punto
interrogativo.
Cos'è il segreto. Mi pare di poterlo dire, perché dal Cielo ne ho già il
permesso. I rappresentanti di Dio in terra mi hanno pure autorizzata, varie
volte in varie lettere, una delle quali credo sia conservata dall'Ecc. V. Rev.ma,
quella del P. Giuseppe Bernardo Gonçalves, nella quale mi ordina di scrivere al
Santo Padre. Uno dei punti che mi indica, è la rivelazione del segreto. Qualcosa
ho detto, ma per non allungare troppo quello scritto, che doveva essere breve,
mi limitai all'indispensabile lasciando a Dio l'opportunità d'un momento più
favorevole.
Ho già esposto nel secondo scritto, il dubbio che mi tormentò dal 13 giugno al
13 luglio, e che in quest'apparizione svanì.
Bene. Il segreto consta di tre cose distinte, due delle quali sto per rivelare.
La prima dunque, fu la visione dell'inferno.
La Madonna ci mostrò un grande mare di fuoco, che sembrava stare sotto terra.
Immersi in quel fuoco, i demoni e le anime, come se fossero braci trasparenti e
nere o bronzee, con forma umana che fluttuavano nell'incendio, portate dalle
fiamme che uscivano da loro stesse insieme a nuvole di fumo, cadendo da tutte le
parti simili al cadere delle scintille nei grandi incendi, senza peso né
equilibrio, tra grida e gemiti di dolore e disperazione che mettevano orrore e
facevano tremare dalla paura. I demoni si riconoscevano dalle forme orribili e
ributtanti di animali spaventosi e sconosciuti, ma trasparenti e neri. Questa
visione durò un momento. E grazie alla nostra buona Madre del Cielo, che prima
ci aveva prevenuti con la promessa di portarci in Cielo (nella prima
apparizione), altrimenti credo che saremmo morti di spavento e di terrore.
In seguito alzammo gli occhi alla Madonna che ci disse con bontà e tristezza:
— Avete visto l'inferno dove cadono le anime dei poveri peccatori. Per salvarle,
Dio vuole stabilire nel mondo la devozione al Mio Cuore Immacolato. Se faranno
quel che vi dirò, molte anime si salveranno e avranno pace. La guerra sta per
finire; ma se non smetteranno di offendere Dio, durante il Pontificato di Pio XI
ne comincerà un'altra ancora peggiore. Quando vedrete una notte illuminata da
una luce sconosciuta, sappiate che è il grande segno che Dio vi dà che sta per
castigare il mondo per i suoi crimini, per mezzo della guerra, della fame e
delle persecuzioni alla Chiesa e al Santo Padre. Per impedirla, verrò a chiedere
la consacrazione della Russia al Mio Cuore Immacolato e la Comunione riparatrice
nei primi sabati. Se accetteranno le Mie richieste, la Russia si convertirà e
avranno pace; se no, spargerà i suoi errori per il mondo, promovendo guerre e
persecuzioni alla Chiesa. I buoni saranno martirizzati, il Santo Padre avrà
molto da soffrire, varie nazioni saranno distrutte. Finalmente, il Mio Cuore
Immacolato trionferà. Il Santo Padre Mi consacrerà la Russia, che si convertirà,
e sarà concesso al mondo un periodo di pace."
La Terza parte del 'segreto'
" J.M.J.
La terza parte del segreto rivelato il 13 luglio 1917 nella Cova di Iria-Fatima.
Scrivo in atto di obbedienza a Voi mio Dio, che me lo comandate per mezzo di sua
Ecc.za Rev.ma il Signor Vescovo di Leiria e della Vostra e mia Santissima Madre.
Dopo le due parti che già ho esposto, abbiamo visto al lato sinistro di Nostra
Signora un poco più in alto un Angelo con una spada di fuoco nella mano
sinistra; scintillando emetteva fiamme che sembrava dovessero incendiare il
mondo; ma si spegnevano al contatto dello splendore che Nostra Signora emanava
dalla sua mano destra verso di lui: l'Angelo indicando la terra con la mano
destra, con voce forte disse: Penitenza, Penitenza, Penitenza! E vedemmo in una
luce immensa che è Dio: “qualcosa di simile a come si vedono le persone in uno
specchio quando vi passano davanti” un Vescovo vestito di Bianco “abbiamo avuto
il presentimento che fosse il Santo Padre”. Vari altri Vescovi, Sacerdoti,
religiosi e religiose salire una montagna ripida, in cima alla quale c'era una
grande Croce di tronchi grezzi come se fosse di sughero con la corteccia; il
Santo Padre, prima di arrivarvi, attraversò una grande città mezza in rovina e
mezzo tremulo con passo vacillante, afflitto di dolore e di pena, pregava per le
anime dei cadaveri che incontrava nel suo cammino; giunto alla cima del monte,
prostrato in ginocchio ai piedi della grande Croce venne ucciso da un gruppo di
soldati che gli spararono vari colpi di arma da fuoco e frecce, e allo stesso
modo morirono gli uni dopo gli altri i Vescovi Sacerdoti, religiosi e religiose
e varie persone secolari, uomini e donne di varie classi e posizioni. Sotto i
due bracci della Croce c'erano due Angeli ognuno con un innaffiatoio di
cristallo nella mano, nei quali raccoglievano il sangue dei Martiri e con esso
irrigavano le anime che si avvicinavano a Dio.
Tuy-3-1-1944 ".
Il Terzo Segreto di Fatima si riferisce in realta' all'attacco terroristico subito dagli USA?
Analizziamo piu' a fondo alcuni degli aspetti e delle 'immagini' presenti nella
profezia.
[..] abbiamo visto al lato sinistro di Nostra Signora un poco più in alto un
Angelo con una spada di fuoco nella mano sinistra; scintillando emetteva fiamme
che sembrava dovessero incendiare il mondo [..]
Nella prima parte della visione si presenta ai pastorelli di Fatima uno scenario
apocalittico. Un angelo con una spada di fuoco minaccia di distruggere il mondo
intero, in un mare di fiamme. La distruzione e le fiamme vengono fermate, pero',
dalla mano destra della Madonna
L'angelo con la spada di fuoco a sinistra della Madonna e' la minaccia del
giudizio, e la Madonna la promessa di salvezza.
Se la spada di fuoco fosse un aereo in fiamme, e il mare di fuoco che sgorga da
questa un immenso incendio, non ci tornerebbero subito alla mente le immagini
dello schianto e del seguente incendio sulle Twin Towers?
Nel momento in cui avviene lo schianto, la scia luminosa dell'aereo si
interrompe, la Torre diventa quasi una grande mano che tenta di spegnere le
fiamme.
Le Torri stesse sono il simbolo del mondo intero, ed e' forse un caso che il
loro nome completo inizi per 'world' (mondo) ?
[..] E vedemmo in una luce immensa che è Dio: “qualcosa di simile a come si
vedono le persone in uno specchio quando vi passano davanti” un Vescovo vestito
di Bianco "abbiamo avuto il presentimento che fosse il Santo Padre" [..]
Dopo una violenta esplosione, la luce e' accecante, il fumo che si sprigiona da
essa illumina tutto lo scenario circostante.
All'interno di queste grandi nuvole di fumo, noi possiamo riconoscere un numero
infinito di figure, e le percepiamo non nitidamente, come se tra noi e loro ci
fosse un specchio.
E' proprio in questo contrasto che noi percepiamo un'immagine.
L'immagine in questione e' un Vescovo vestito di bianco, un religioso in tonaca
bianca.
Non abbiamo forse visto tutti l'immagine del 'frate' che sembra liberarsi dal
fumo delle twin towers.
[..] vari altri Vescovi, Sacerdoti, religiosi e
religiose salire una montagna ripida, in cima alla quale c'era una grande Croce
di tronchi grezzi come se fosse di sughero con la corteccia [..]
Abbiamo visto le torri accartocciarsi su se stesse , e un ammasso di rovine
prendere il loro posto.
Su questa montagna di rovine si stagliava, netto, lo scheletro di cio' che
rimaneva del WTC.
Non e' forse vero che quella rovina sembrava una grande, immensa croce, fatta di
cemento e acciaio senza più nessuna forma, posta sulla tomba delle povere
vittime, ancora agonizzanti sotto le macerie?
E la croce che vediamo in questa immagine, formata da pezzi di lamiera contorta,
non sembra forse fatta di "legno grezzo"?
[..] il Santo Padre, prima
di arrivarvi, attraversò una grande città mezza in rovina [..]
Il Papa attraversa una grande citta' mezza in rovina... e non era questa
l'immagine di New York subito dopo il crollo delle torri?
[..] giunto alla cima del monte, prostrato in ginocchio ai piedi della grande
Croce venne ucciso da un gruppo di soldati che gli spararono vari colpi di arma
da fuoco e frecce, e allo stesso modo morirono gli uni dopo gli altri i Vescovi
Sacerdoti, religiosi e religiose e varie persone secolari, uomini e donne di
varie classi e posizioni [..]
Il fatto che il Papa venga ucciso da un gruppo di soldati (e non uomini), e che
con lui muoiano cosi' tanti 'religiosi e religiose' , non ci fa pensare a una
vera e propria Guerra Santa?
IL DOCUMENTO DIFFUSO DALLA CHIESA E' UN FALSO? IL CONTENUTO DELLA LETTERA QUELLO CHE LA CHIESA NON HA RIVELATO
Subito dopo l'attacco alle torri gemelle, Suor Lucia (l'ultima dei veggenti di
Fatima ancora in vita) spedisce una misteriosa lettera al Santo Padre
In
questa lettera, la suora prega il Papa di prestare maggior attenzione ai fatti
dell'11 Settembre, poiché questi avvenimenti sono direttamente collegati al 3°
Segreto di Fatima.
Suor Lucia ricorda al Papa che non tutto il segreto è stato rivelato, e che ci
sono diverse frasi, pronunciate dalla stessa Vergine Maria, che fanno
riferimento ad un 'imminente cataclisma seguito da un grande castigò.
Queste frasi non sono presenti nel testo diffuso dalla Chiesa: il seguito della
missiva, infatti, è una lunga ed accorata esortazione al Pontefice, affinché
diffonda il testo completo della profezia.
La rivelazione definitiva della profezia, potrebbe evitare il compimento della
stessa, poiché vengono profetizzati altri attentati diretti al cuore stesso
della Chiesa e della Cristianità.
In questa lettera, infatti, Suor Lucia ricorda chiaramente al Papa che il 3°
segreto di Fatima non si riferisce all'attentato che lo vide protagonista, ma a
qualcosa che deve ancora accadere e che ha nella tragedia delle torri gemelle il
suo vero incipit.
Tutto ciò dimostra che il documento diffuso dalla Chiesa, in merito al 3°
segreto di Fatima, è un falso, in quanto incompleto di parti che ne impediscono,
di fatto, la giusta interpretazione.
"Faccia attenzione Santo Padre, la Sua
persona è in pericolo"
E'
la lettera scritta di proprio pugno da Suor Lucia recapitata direttamente nelle
mani del Pontefice.
La lettera "misteriosa" che sembra sia stata consegnata in questi giorni al Papa
dal vescovo di Fatima mons. Serafim Ferreira De Sousa impegnato al Sinodo dei
Vescovi, conterrebbe alcune righe "apocalittiche" sul futuro del mondo e del
cristianesimo.
La veggente di Fatima avrebbe scritto questa lettera con l'intenzione di
mettere in guardia Giovanni Paolo II da altri probabili attentati alla sua
persona e, più in generale alla Chiesa cattolica.
Sull'esatto contenuto della lettera c'è molta riservatezza. Solo alcune parole
contenute nel testo sono state rivelate: «Un grande cataclisma e un grande
castigo presto» e «Faccia attenzione alla Sua persona, è in pericolo».
Inoltre, secondo alcune fonti vaticane, nella lettera, la monaca di Coimbra
avrebbe chiesto al Santo Padre di rivelare integralmente il testo del III
segreto di Fatima pubblicato circa due anni fa e, secondo alcuni, diffuso in
maniera incompleta.
Soprattutto in questi giorni, segnati da guerre e conflitti, c'è grande la
curiosità e insistenza, anche di alcuni alti prelati, di "rivedere" il testo del
segreto.
Un segreto che è rimasto tale per più di ottant'anni, nascosto negli archivi e
nelle casseforti del Vaticano. Poi, il 13 maggio di due anni fa, in occasione
della beatificazione dei due pastorelli Francesco e Giacinta, la decisione di
rendere pubblico la terza parte del messaggio e mettere la parola fine a fiumi
di supposizioni e previsioni.
E' stata una scelta di "prudenza", aveva commentato il cardinale Ratzinger,
prefetto della salvaguardia della fede: «dovevamo attendere che i tempi fossero
maturi e che l'umanità fosse preparata».
Il segreto di Fatima è ora noto, ma per diversi anni è stato un "giallo" che ha
attraversato ben cinque papi.
Il primo a ricevere la "preziosa busta" fu Pio XII, che dopo aver ricevuto il
messaggio in un plico mandatogli dal vescovo di Fatima, preferì non divulgarlo e
lo inviò al Sant'Uffizio.
Giovanni XXIII, quando ricevette la busta contenente il messaggio, "dopo alcune
esitazioni" decise di rimandare la busta sigillata al Sant'Uffizio e di non
rivelare la terza parte del messaggio.
Paolo VI lesse il contenuto insieme al suo fedele collaboratore mons. Dell'Acqua
ma inviò la busta nuovamente in archivio.
Giovanni Paolo I non ebbe neanche il tempo di prendere visione del testo.
Giovanni Paolo II non lo lesse per niente. Solo dopo l'attentato del 1981 e,
dopo averlo rimandato in archivio, pensò subito alla consacrazione del mondo al
Cuore Immacolato di Maria (cosa che formalmente non è però mai avvenuta). Poi
per la sua visita in Portogallo la decisione di farne partecipe tutto il popolo
di Dio.
da «www.iltempo.it»
Ora, in questi giorni il Terzo Segreto di Fatima si sta compiendo. Ma manca ancora qualcosa, qualcosa di oscuro che deve ancora accadere.
E'
don Luigi Bianchi, uno dei maggiori studiosi delle apparizioni mariane che per
ben 93 volte è stato a Fatima e che, subito dopo l'11 settembre, ha parlato con
suor Lucia, che commenta così il messaggio che la Madonna ha rivelato ai tre
pastorelli nel 1917 e che ancora oggi sembra essere in discussione per la sua
completa veridicità.
Reverendo, secondo alcuni studiosi al segreto pubblicato dal Vaticano
mancherebbero delle frasi che la Santa Sede ha preferito non pubblicare.
E' vero?
«Le parole che mancano sono state pronunciate direttamente dalla Vergine, ma
la Santa Sede, forse perché già in parte erano di dominio pubblico, non ha
voluto mettere in agitazione l'opinione pubblica e ha preferito non renderle
note. Il testo del segreto pubblicato è un po' "ammaccato", cioè non è
pieno, anche perché il suo compimento si sta verificando in questi giorni, ma
gli attentati erano scritti nel messaggio. Bisognava saperli individuare».
Che vuol dire?
«Il messaggio non parla solo di un probabile attentato al Pontefice, ma
parla anche di "un vescovo bianco che cammina tra le rovine e i corpi di
uomini e donne uccise". Questo vuol dire che il Papa avrà molto da soffrire,
che alcune nazioni scompariranno, che molta gente morirà, che dobbiamo difendere
l'Occidente dalla islamizzazione. E' quello che sta succedendo in questi
giorni».
Ma il Vaticano ha sempre affermato che il segreto si riferiva al passato e
non al futuro e gli attentati terroristici sono successivi alla
pubblicazione del testo.
«Lo ha fatto per non creare panico e angoscia nella popolazione, per non
farla impressionare. Ma non creda che tutto finisca qui. Manca ancora
qualcosa, qualche passaggio oscuro, qualcos'altro che dovrà ancora realizzarsi
per poter dire che la profezia mariana è stata definitivamente compiuta».
Il Pontefice era a conoscenza che qualcosa di terribile sarebbe accaduto?
«Secondo me, quando Giovanni Paolo II si è recato a Fatima per beatificare
Francesco e Giacinta, in venti minuti di colloquio privato con suor Lucia, è
stato messo al corrente di tutto. La veggente ha detto al Pontefice tutto
ciò che sarebbe successo negli anni successivi. Il Papa allora avrà pensato che
forse non era il caso di allarmare il mondo. Non capisco perché la stampa che
era presente quel giorno a Fatima non abbia cercato di indagare di che cosa
avessero parlato».
Come ha fatto, visto un esplicito divieto del Vaticano, a parlare con suor
Lucia?
«In effetti non ero da solo. C'era con me anche suo nipote che ha fatto alla
veggente alcune domande che mi interessavano. Il Vaticano le ha imposto il
silenzio e non può parlare se non con un permesso speciale della Santa Sede».
Cosa le ha chiesto e cosa ha risposto suor Lucia?
«Le ho chiesto come si poteva fermare quello che sta succedendo, come si poteva
scongiurare un eventuale conflitto. E lei ha preso il rosario in mano e mi ha
detto che questa è la nostra unica "arma" che abbiamo».
da «www.iltempo.it»