Giuseppe Colaminè

 

L’IPOTESI DEL COMPLOTTO SECOLARE

Mezzo secolo di polemiche, di rivelazioni sensazionalistioche, seguite da altrettante smentite, ridicolizzazioni, fino al limite della diffamazione, hanno creato nel pubblico un totale disorientamento sulla tematica UFO-ALIENI-CONTATTI.   La ricerca di vita intelligente extraterrestre, messa alla gogna dal Sapere Accademico, continua ad operare da un esilio "Aventiniano".   In quest'articolo è contenuta una sintesi della problematica in questione, con i suoi pro e contro.  Non vi è una conclusione perchè noi stessi che effettuiamo ricerche in esilio, non sappiamo con CHI o con COSA  abbiamo a chè fare.  C'è solo il dubbio, unico vero protagonista di ogni mistero, unico sopravvissuto alle facili conclusioni tirate da chi, dall'una o dall'altra parte, pensava di sciogliere l'enigma in un bicchier d'acqua.  I fatti hanno dimostrato che gli ufo però non sono compresse effervescenti. 

 

 

Di fronte al clima di destabilizzazione che ha interessato negli ultimi decenni l’intero mondo occidentale, gli studiosi cosiddetti “eretici”, hanno proposto una tesi alternativa per spiegare l’evoluzione delle complesse dinamiche politiche internazionali.

Quest’uttima prende spunto dalle tesi cospirazionistiche degli anni 60 e 70, arricchite dalle ipotesi di interferenza nel corso storico Umano da parte di intelligenze extraterrestri.

Alla base di questa complessa architettura c’è il fatto, non dimostrato, che negli anni successivi alla fine del secondo conflitto mondiale, il Governo Statunitense si sia trovato a fronteggiare contemporaneamente, sia il gravame dell’incipiente Guerra Fredda con URSS e Cina Popolare, sia il rischio di destabilizzazione interna derivato dal presunto atterraggio di un UFO nei pressi della cittadina di Roswell, nel Nuovo Messico.   

In effetti il caso Roswell fu molto di più di uno dei tanti presunti ufo-crash;  troppi indizi facevano pensare che vi fosse almeno qualcosa di vero e questi indizi divennero quasi delle prove quando negli anni 90, un ex alto ufficiale dell’Intelligence  Americana confermò buona parte dei fatti.

 

LE RIVELAZIONI DI PHILIP CORSO

Si trattava di Philip Corso, colonnello dei servizi informativi dell’USAF, addetto militare all’Ufficio Tecnologie Straniere della Casa Bianca.

In sintesi Corso raccontò che un UFO di chiara marca extraterrestre si era schiantato nei pressi di Roswell; che al suo interno erano stati rinvenuti i cadaveri di cinque creature umanoidi; che l’autopsia delle stesse aveva dato risultati incerti ma comunque aveva evidenziato non trattarsi di organismi umani; che il Governo USA aveva tentato per decenni di appropriarsi della tecnologia dell’ufo ma che comunque i risultati erano stati sostanzialmente scadenti.

In un suo saggio, Corso arrivò ad affermare che la nanotecnologia, i microchips, il raggio laser e le fibre ottiche, erano prodotti umani copiati a reperti dell’ufo, giunti a lui personalmente.    L’effetto di una simile scoperta avrebbe inquietato i governi di USA ed URSS a tal punto da indurli ad avviare trattative di pace, fino alla cessazione della Guerra Fredda.  Lo stesso programma “SCUDO SPAZIALE”, voluto dal Presidente Reagan, non avrebbe avuto finalità offensive contro il territorio Sovietico, ma sarebbe stato il massimo tentativo difensivo possibile contro un’eventuale attacco dallo spazio che a quel punto non poteva più essere escluso.

 

 

LA TESI DEL PATTO SCELLERATO

Nel 1998 Philip Corso morì d’infarto e quindi le sue rivelazioni cessarono di colpo, lasciando spazio ad altre testimonianze rilasciate da ex dipendenti governativi USA. Questi ultimi sostenevano che vi era stato un contatto fra esponenti dei vertici Statunitensi ed esseri non terrestri, alla fine del quale era stato stipulato una sorta di PATTO.   Gli Alieni avrebbero fornito all’America supporti tecnologici avanzati, permettendole così di surclassare il Blocco Comunista.  In cambio di ciò gli “ospiti” avrebbero avuto libertà di effettuare esperimenti e manipolazioni genetiche sull’habitat terrestre, sugli animali e anche sull’uomo.

Alla base di questa richiesta bizzarra vi sarebbe stata una necessità di supporti biologici da parte degli Alieni, i quali provenivano da un pianeta ipertecnologizzato ma allo stremo delle proprie risorse naturali.  L’ecosistema terrestre avrebbe dovuto fornire i germi di una ristrutturazione globale, intesa sia nel senso strettamente ambientale che in quello biogenetico.    In termini poveri, gli ospiti (definiti Grigi per il colore della loro pelle), avrebbero creato delle vere e proprie “colture in vivo”, immettendo tracce del proprio patrimonio genetico in esseri umani.   Ne sarebbero derivate linee generazionali ibride che alla fine avrebbero fornito ai Grigi stessi materiali organici nuovi.  

Immaginiamo che uno di noi soffra di una malattia ereditaria grave e che fecondi con il proprio seme una donna di un’altra razza. Ne nascerà un figlio che, nella migliore delle ipotesi, sarà malato a metà.  Tuttavia se noi fecondassimo contemporaneamente 10 donne sane e ricavassimo 10 figli i quali si accoppiassero fra di loro, alla fine potremmo ottenere un nostro discendente sano.    Prelevando da quest’ultimo campioni genetici e sottoponendoci ad un ipotetico trapianto cromosomico, potremmo guarire dal nostro male e riprodurci normalmente.    Si tratterebbe di un complesso sistema di parassitaggio genetico che comunque comporterebbe rischi per le donne-cavia e per i frutti dei vari concepimenti.     Quest’aspetto ha indotto gli ossevatòri a ritenere la metodica dei Grigi palesemente criminale e a denunciare il presunto PATTO come un crimine civile di cui si sarebbe macchiato il Governo Americano.    Considerando che la tesi si diffuse proprio negli anni della Guerra fredda, le strumentalizzazioni operate dai vari oppositori del blocco Occidentale furono tante da trasfigurare totalmente l’intera questione.  

Già a metà degli anni 90 vi erano state tante versioni contrastanti sul fatto che non era più possibile distinguere lontanamente fra fonti potenzialmente attendibili e altre del tutto false.   Le rivelazioni di Corso negarono totalmente l’ipotesi del PATTO ma anche ciò poteva essere letto come un falso. Se il Governo Americano avesse voluto scrollarsi di dosso il sospetto di infamia, il modo migliore sarebbe stato mettere in bocca una mezza verità ad un suo ex alto ufficiale.  Con le sue rivelazioni, Philip Corso avrebbe solo apparentemente tradito la sua Nazione, in realtà l’avrebbe riscattata da una colpa ben più grave di quella attribuitale.  

Con la fine della Guerra Fredda tuttavia i contatti fra ambienti scientifici e militari del blocco Occidentale e dell’ex Patto di Varsavia, si fecero più fitti e lo scambio di informazioni portò ad ipotizzare che anche nei Paesi Comunisti i Grigi avessero tentato una trattativa.

Contemporaneamente a ciò, caddero molte coperture su eventi legati agli anni del Nazi-Fascismo in Europa e vennero a galla informazioni riservate che i due contendenti della Guerra Fredda avevano tenuto segrete nella speranza di poterne ricavare spunti tecnologici.   

 

 

L’IPOTESI NEO-NAZISTA

L’insieme di questi dati faceva pensare che sia in Italia che in Germania, negli anni fra il 1932 ed il 1945, vi fosse stato un intenso studio del fenomeno ufo.    

Fonti anonime fornirono documenti, peraltro esaminati da periti e ritenuti credibili, secondo i quali a partire dal 1933, vi era stata in Nord Italia una fitta ondata di avvistamenti ufo e probabilmente anche uno schianto di aeromobile non dentificato.

Il Governo Fascista avrebbe creato per l’occasione un gruppo di intelligence segreto chiamato RS33, del quale facevano anche parte scienziati eminenti come Guglielmo Marconi e Filippo Bottazzi.  Quest’ultimo peraltro era un medico-biologo, non un astronomo, tantomeno un ingegnere. Il fatto che l’RS33 avesse bisogno di una consulenza medica faceva pensare che il sospetto ufo-crash avesse portato al rinvenimento di corpi, esattamente come sarebbe poi accaduto a Roswell nel 1947.

Di certo c’è che i Tedeschi incominciarono pochi anni dopo a progettare aerei a forma di disco volante. Ne vennero fuori alcuni prototipi mai usati su larga scala.  

Le ricerche naziste erano orientate verso nuove tecnologie e nuove forme di energia.  Si studiava la possibilità di sfruttare fonti del tutto alternative come l’acqua stessa ma alla fine, il terzo Reich riuscì a produrre solo pesanti aeromobili discoidali, alimentati da turbine BMW.  

I progetti, finalizzati ad ottenere una superiorità aerea schiacciante, non superarono il limite delle V1 e V2, i primi missili balistici a medio raggio della storia.   Si trattava comunque di mete possibili per l’uomo perché basate su metodi classici.   L’energia ignota che alimentava gli ufo non sarebbe comunque stata scoperta.

Di fronte a questa mole di rivelazioni, molti studiosi hanno pensato negli ultimi anni che il fenomeno ufo sia una riedizione delle sperimentazioni Tedesche, messa in atto proprio da ex scienziati del terzo Reich, recuperati dagli USA e forse dall’URSS ed incaricati di riavviare le ricerche interrotte con la caduta del Nazismo.  

In quest’ottica i governi avrebbero avuto anche un certo interesse a favorire la tesi aliena, in quanto essa distoglieva l’attenzione del pubblico da un aspetto assai più inquietante della questione: quello genetico.

I più coraggiosi nel proporre ipotesi eretiche hanno infatti avanzato la possibilità che gli stessi umanoidi definiti Grigi, potessero essere il frutto finale di una sperimentazione genetica avviata nei campi di sterminio e che quel programma di riciclaggio genetico attribuito a creature aliene, fosse invece il rilancio di un antico programma di selezione razziale voluto da Hitler e dai suoi gerarchi.

In parole povere, ci troveremmo di fronte ad una vera rinascita del Nazismo, stavolta adottato dalle superpotenze e sfrondato dei suoi aspetti più macroscopicamente feroci ma comunque con le stesse finalità del programma originale:  la selezione di una razza umana leader.

Tesi cospirazionistiche di vario genere hanno sostenuto che l’assassinio di J.F. Kennedy sia stato voluto proprio dai nuovi esponenti del potere neonazista occulto ai quali il Presidente Americano aveva tentato di opporre l’etica tradizionalmente democratica dell’America Roosveltiana. 

I successivi Capi della Casa Bianca avrebbero invece accettato di sottomettersi ad un ingranaggio più potente di loro e per questo avrebbero portato a termine i loro mandati.  In quest’ottica, tutti gli eventi politici del nostro tempo, inclusa la guerra contro il terrorismo e la crisi in Medio Oriente, potrebbero essere riletti come una manovra finalizzata a ricreare un Nuovo Ordine Mondiale, stavolta privilegiando la razza Ebraica a sfavore di quella Araba.  

E’ ovvio che questa tesi si presta a tante strumentalizzazioni, esattamente come quella del Patto Scellerato ai tempi della Guerra Fredda.  Di conseguenza sarà estremamente difficile valutarne l’attendibilità.

E’ interessante tuttavia mettere in risalto i numerosi punti comuni che esistono fra la moderna fenomenologia ufologia e le ricerche di epoca nazista.

Aerei discoidali sperimentali allora, UFO discoidali oggi.

Esperimenti genetici allora, esperimenti simili ma più raffinati oggi.

Intenzione palese di effettuare una selezione razziale allora, diceria simile oggi.

 

 

LA TEORIA DEL PATTO NAZISTI-OSPITI

Globalmente l’intera questione sembra davvero una riedizione del programma nazista e ciò appare ancor più inquietante considerando il fatto che gli ufo dei nostri giorni sembrano usufruire di una tecnologia a cui i Tedeschi degli anni 30-40 non erano assolutamente arrivati.

Ora appare improbabile che gli scienziati dell’immediato dopoguerra abbiano risolto un problema tecnologico di tale portata in soli 2 anni, dal 1945 al 1947, arrivando così a far volare ufo su vari punti del territorio Americano, fra i quali quello caduto su Roswell.

Altrettanto improbabile appare l’impegno degli scienziati Tedeschi dell’anteguerra per costruire un aereo discoidale che, sul piano aerodinamico è comunque sconveniente rispetto a quelli oblunghi.

Va chiarito che per ottenere un massimo rendimento aerodinamico in atmosfera occorre una struttura sottile, penetrante ed appuntita.    Aeromobili discoidali, anche se dotati di potenti motori, fendono l’aria molto di meno di quanto lo farebbe un razzo, perché offrono comunque una superficie di attrito più ampia data dalle facce del disco che si confrontano con correnti d’aria multidirezionali.  

L’unico vantaggio di volare su di un oggetto discoidale potrebbe essere ottenuto qualora questo avesse un sistema propulsivo diverso, che lo facesse muovere come una particella in campo elettrico, quindi sganciato dal campo gravitazionale terrestre.  Questa tecnologia non era nota ai tempi di Hitler e a tutt’oggi è appena sperimentale.

Ci si deve chiedere quindi quale fu lo stimolo che spinse i Tedeschi ad impegnarsi in una ricerca così scomoda, quando sarebbe stato molto più facile creare strutture a forma di missile, come in effetti dimostrò l’uso delle V1 e delle V2.

Gli ufologi non hanno dubbi:  lo studio degli ufo apparsi nei cieli Italiani e l’analisi di quello caduto, rappresentarono questo stimolo.   Di questo però non vi sono prove certe.

Il passato prossimo e remoto dell’Umanità è ricco di avvistamenti di ufo discoidali.  Li troviamo già in pittogrammi di epoca classica o preistorica; nei racconti di Julius Obsequens in epoca Romana; in dipinti Medievali (Miracolo della Neve di Masolino da Panicate e Natività di Filippino Lippi).    Abbiamo una foto di ufo scattata durante la guerra di secessione Americana (1861-65); ne abbiamo altre risalenti ai primi del 900, un’altra ancora sui cieli di Shangay negli anni 20.       

Il Nazismo giunse al potere con l’idea di cercare spunti per nuove tecnologie e questi documenti potrebbero averlo stimolato ad effettuare ricerche in merito.

Ciò spiegherebbe anche l’incoraggiamento dato dalla Germania alla ricerca su fonti energetiche alternative e le grandi ricerche archeologiche che Hitler commissionò fra i massicci Caucasici, dove la leggenda  localizzava la civiltà ipogea di Agartha, rifugio dei discendenti della mitica Atlantide.

L’impronta esoterista del Nazismo aveva un obiettivo precipuo nel cercare antiche fonti storiche in cui si credeva fossero contenuti i segreti di un’antica civiltà ipertecnologica, appunto quella di Atlantide, poi mitizzata da Platone.

C’era e c’è ancora oggi in molti studiosi, il dubbio che l’Umanità abbia già avuto un’era tecnologica, pari e superiore alla nostra e che questo tempo sia finito con un evento cataclismatico che abbia cancellato nella discendenza dei sopravvissuti il ricordo del passato, trasfigurandolo nei panni del mito.

In questo campo però Hitler non poteva contare su grandi appoggi.  Il mondo culturale Tedesco gli era fondamentalmente ostile e la storia accademica del tempo escludeva simili possibilità.   

L’unica grande mente che in quegli anni rileggeva il mito e la storia in una chiave alternativa era quella di Carl Gustav Jung.   Si trattava comunque di una rilettura in senso psicologico, ben lontana da applicazioni tecnologiche e la Germania Nazista era nemica della psicologia del profondo, discendente della Psicoanalisi Freudiana, un prodotto culturale considerato di marca tipicamente Ebraica.

Resta da credere che il Nazismo sia andato a rispolverare studi di antichi personaggi cosiddetti “alternativi”, vissuti nei secoli precedenti.   Ne abbiamo traccia in varie culture, da Jules Verne nel XIX  secolo, al Principe di Sansevero nella Napoli settecentesca, fino agli antichi alchimisti, tutti studiosi e sostenitori, seppure in campi diversi, di una scienza altenativa.

Una simile iniziativa di restauro culturale però avrebbe potuto portare, nella migliore delle ipotesi, ad un movimento di pensiero, a qualche ricerca limitata, ma non fornire un input per mobilitare scienziati ed ingegneri aerospaziali, distogliendoli da obiettivi più immediati.

La Germania Nazista nasceva come un paese povero, allo stremo delle sue risorse economiche.   Ogni iniziativa che non fosse più che utile, rappresentava uno spreco.

E’ necessario ammettere che la ricerca sui dischi volanti avesse delle certezze di base, altrimenti la logica vacilla.

I Tedeschi erano e sono individui estremamente pragmatici. Solo l’aver visto un ufo volare con le sue caratteristiche rivoluzionarie sul piano aerodinamico, può averli spinti a costruirne di simili.    In questo gioca un ruolo di primo piano la storia degli avvistamenti Italiani e del presunto ufo crash.

L’ipotesi del complotto, del cosiddetto Patto Scellerato, acquista quindi una nuova connotazione ed una diversa collocazione storica.    Se un contatto c’è stato veramente, questo potrebbe risalire all’epoca Nazista e ciò spiegherebbe molti aspetti apparentemente pazzeschi di quel regime.

Il Nazismo andò al potere con un bagaglio scientifico estremamente povero.  I suoi obiettivi principali erano di tipo sociale.    L’impennata tecnologica, l’exploit espansionistico, l’escalation razzista, rappresentarono un momento già più avanzato, accompagnato peraltro da una massiccia epurazione in seno al partito, che si espletò con lo sterminio delle SA, sostituite dalle più raffinate SS.

La fede incrollabile che i gerarchi ebbero nella vittoria, la loro quasi incredulità di fronte alla sconfitta militare, prolungatasi fino agli ultimi giorni di guerra, fanno pensare, al di là di una paranoia collettiva, piuttosto alla convinzione di avere un asso nella manica, un qualcosa che alla fine li avrebbe portati ad avere la meglio.   Questo qualcosa potrebbe anche essere stato un alleato, magari occulto, ma pronto a sostenere la Germania.  

Hitler era un cultore dell’occultismo, sicuramente soffriva di turbe caratteriali e pare che spesso avesse allucinazioni.  Uomini come Goebbels, Von Ribentropp, Goering, Lay, erano però ben saldi alla realtà.   Essi stessi non avrebbero permesso ad Hitler e ad Himmler di portare la Germania al crollo se non avessero avuto la certezza che un fattore “X” sarebbe intervenuto a loro favore.    Questo fattore non poteva essere uno spirito, un demone nel senso comune del termine o una magia di qualsivoglia tipo.  Doveva essere qualcosa di concreto e fra spiriti e creature viventi extraterrestri, queste ultime sono sicuramente più vicine alla realtà mentale dei gerarchi Nazisti.

Resta l’episodio oscuro verificatosi nel 1940, quando, in pieno trionfo Tedesco, Rudolph Hess, fedelissimo del regime, disertò atterrando in Inghilterra per chiedere una pace a cui in quel momento nessuno dei suoi connazionali pensava lontanamente.       

Si è detto che Hess fosse affetto già da allora da una forma psicotica, che comunque si rivelò poi profetica.  Si è detto anche che egli era andato in missione ricognitiva (fatto strano per un gerarca), se ne sono dette tante senza spiegare il motivo di quel gesto assurdo.       

Cosa potrebbe aver spinto Hess ad una simile decisione?   Forse un’intuizione geniale che è possibile in una mente disturbata.  Forse quell’uomo comprese che il “PATTO” era un inganno, che le creature X con cui era stata fatta la trattativa, non avrebbero realmente sostenuto la Germania ma l’avrebbero solo usata…..per cosa se non per i loro fini biogenetici?

Sappiamo degli esperimenti assurdi effettuati nei campi di sterminio sulle vittime di razza Ebraica.    La storia ci dice che, al di là dell’efferatezza criminale che li sottendeva, c’era anche l’obiettivo di ottimizzare lo sfruttamento dei corpi.     Ora possiamo affermare che, a parte gli esperimenti medici finalizzati a migliorare le cure ai feriti in battaglia, tutto il resto fu un enorme spreco di energie e di danaro.      

E se QUALCUNO avesse avuto interesse alla manipolazione esasperata di quei martiri sventurati?

Quanti substrati: tessuti, liquidi organici, materiale cromosomico, avrebbero potuto ricavare gli eventuali alieni dallo sterminio di sei milioni di individui?   Tantissimi!  Sicuramente molti di più di quanti non ne abbiano ricavati con i loro metodi dal 1947 ad oggi.

La cosiddetta “soluzione finale” sostenuta da Himmler, potrebbe essere stata suggerita proprio da quegli alleati occulti su cui i gerarchi stessi contarono fino all’Aprile del 1945.

I fatti ci dicono incontrovertibilmente che, se sono esistiti davvero, questi protettori si sono comportati da traditori e ciò è davvero inquietante se si pensa che oggi gli stessi esseri potrebbero ipoteticamente star usando altre Nazioni per portare avanti il loro inganno secolare.

 

 

IL FALLIMENTO DEL PRIMO PATTO

Proviamo per un attimo a considerare vera l’ipotesi del Patto Alieni-Nazisti e chiediamoci cosa non funzionò.

Certamente, avendo gli “ospiti” una potenzialità tecnologica superiore a quella terrestre, non fu la sconfitta militare Tedesca a scoraggiarli.  Loro sarebbero potuti intervenire a favore dell’alleato e pilotare una sconfitta degli Alleati in pochi giorni.  Forse i gerarchi contavano solo su questo.

E’ da escludere anche un ripensamento etico. Una razza che usa altre forme viventi come terreno di coltura ha ben poco riguardo per l’integrità di queste.

Resterebbe da valutare il concetto di “utile”.   Gli alieni, ad un certo punto, forse una volta raggiunto un risultato soddisfacente nei campi di sterminio, avrebbero adocchiato orizzonti più ampi che la Germania non poteva offrirgli e così l’avrebbero mollata.    Questi orizzonti potevano consistere nella enorme potenzialità in campo tecnologico e di risorse naturali di cui erano dotati gli Americani.   Piuttosto che pilotare una guerra lunga, la quale avrebbe portato alla fine alla sottomissione del mondo intero sotto il dominio Nazista, gli “ospiti” avrebbero optato per una soluzione di rilancio:  liquidare l’antico alleato, magari salvando alcuni suoi esponenti da riproporre in un secondo momento ed allargare il loro campo di azione all’intero pianeta, stringendo Patti, più o meno truffaldini, con svariate nazioni.

C’è un altro aspetto che non convince:  la limitatezza degli ipotetici ospiti.   Li chiamiamo così perché c’è ci crede non si debba necessariamente trattare di extraterrestri ma di creature terrestri, discendenti  da quella mitica Atlantide scomparsa 12-mila anni fa, i quali starebbero da tempo riappropriandosi del controllo planetario con metodiche occulte.

Una razza ipertecnologizzata, che usufruisce di tecnologie molto più avanzate delle nostre attuali, non dovrebbe aver bisogno di architettare piani strategici a lungo termine.

La circospezione con cui gli ospiti sembrano agire fa pensare a poche possibilità:

1.   Che si tratti di pochissimi esseri, avanzati ma comunque biologicamente allo stremo, quindi intenzionati a non correre rischi di restare annientati da un moto umano ai loro occhi selvaggio.

E’ un’ipotesi da non sottovalutare se si considera che quando i nostri simili hanno attaccato e distrutto tribù primitive di varie parti del mondo, pur essendo armati con fucili e cannoni, hanno comunque avuto perdite.   Anche una freccia può uccidere un uomo armato di Kalashnikov.

Se gli ospiti fossero effettivamente malati e potessero contare su un numero limitato di aeromobili, non andrebbero ad esporsi in confronti drammatici ma agirebbero nell’ombra.

2.   Un’altra possibilità è che questi individui abbiano progetti più conservativi nei riguardi del genere umano. In altre parole non vorrebbero usarci come terreni di arricchimento e poi distruggerci, ma piuttosto affermare o riaffermare la loro supremazia, asservendoci, assimilandoci tutti gradualmente, fino a portarci ad essere come loro.

Sul piano logico quest’intenzione è più consona allo schema di pensiero di una forma vivente evoluta, rispetto ad un pensiero esclusivamente violento e distruttivo.   In questo caso, gli ospiti avrebbero davvero usato la Germania come primo trampolino di lancio, riservandosi di farla crollare quando il loro progetto avesse raggiunto un risultato apprezzabile.

3.   L’ultima ipotesi, accarezzata da molti studiosi di vita extraterrestre, è che gli ospiti agiscano nell’ombra perché ostacolati da QUALCUNO.   A lume di logica il Qualcuno dovrebbe essere un’intelligenza almeno ugualmente progredita, se non di più ancora.

 

 

GUERRA FREDDA INTERSTELLARE

Questa tesi ci porta alla teoria della contrapposizione, secondo cui due o più specie aliene si starebbero contendendo una sorta di predominio sulla Terra e magari sull’intero sistema solare.

Si tratta di una visione allargata della Guerra fredda per quanto attiene gli scenari, apparentemente fiabesca ma non impossibile.     

Intelligenze progredite, oramai padrone del volo interstellare, motivate ad estendere un loro predominio su spazi sempre più estesi, si contenderebbero gli stessi ed opererebbero in maniera occulta sui pianeti che ospitano vite intelligenti in evoluzione………….PERCHE’ IN MANIERA OCCULTA?

Non lo sappiamo ma probabilmente non si tratta di un colonialismo cieco.   Evidentemente i contendenti sanno che hanno più da ricavare da una specie vivente che si creda protagonista, piuttosto che da una oramai rassegnata ad un ruolo gregario.   E’ un dato sociologico oramai certo il fatto che quando un gruppo più avanzato incontra e convive con un altro meno avanzato, il secondo si estingue in breve tempo.  Si chiama collasso culturale; è stato osservato in tutti i paesi in cui esistevano tribù indigene poi assimilate dai conquistatori bianchi.    Anche se gli indigeni non avevano opposto resistenza, anche se avevano accolto i nuovi ospiti come divinità, dopo poco tempo hanno perduto motivazione e si sono piegati su se stessi.   

E’ la necessità che stimola l’ingegno; se sapessimo domani che c’è qualcuno in grado di risolvere tutti i nostri problemi, dal personale al collettivo, ci adageremmo irrimediabilmente ed in breve tempo diverremmo dei parassiti decadenti.

Forse gli alieni non vogliono sottomettere ma piuttosto reclutare gradualmente altre specie, facendole crescere, per poi rivelarsi quando queste sono pronte a reggere l’impatto ed utilizzarle in un loro programma che ovviamente ci è ignoto.

In quest’ottica, quelli che dai tempi del Nazismo a oggi starebbero portando avanti un piano di sfruttamento graduale dell’ecosistema terrestre, che siano alieni o Atlantidei clandestini, non mostrano certo di avere rispetto per la nostra specie e forse a molti fa comodo credere che vi sia qualcun altro a contrastarli.

 

 

UFOLOGIA IN ESILIO

In questo scenario estremamente sfumato, si muove la ricerca di vita intelligente extraterrestre, una ricerca costretta ad essere prudente, non solo per evitare la ridicolizzazione da parte del Pubblico, ma forse anche per cercare di evitare le smentite originate proprio da CHI non vuole far sapere di esistere o almeno non vuole far sapere come realmente si muove.

Questa ricerca vive nelle catacombe; le sue sortite mediatiche, per quanto a volta clamorose, sono sempre accompagnate da uno “humor” che sa tanto di burla.  Nessuno scommetterebbe un centesimo sul futuro di persone che hanno sposato la tesi dell’interferenza da parte di “estranei”, togliendo di fatto all’Umanità quel ruolo forse un po’ vanaglorioso di “faber fortunae suae”

Quando eventi eclatanti sembrano dar ragione alle tesi di ufologi, esobiologi, ricercatori di frontiera, pensatori eretici di ogni tipo,   assistiamo ad un breve exploit pubblicitario, poi tacitato da gruppi che si presentano come organi informativo-divulgativi, a cavallo fra la scienza accademica ed i media, che sembrano deputati alla censura, al mantenimento dello “Statu quo”.

Qualcuno si è chiesto un po’ malignamente se questi censori siano davvero i custodi della tradizione, i guardiani di porta dell’esclusivismo antropocentrico, oppure se magari siano pedine (consapevoli o non) di quegli intrusi che non vogliono essere identificati.

Comunque vadano le cose, l’uscita dalle catacombe è una questione di tempo, nessuno può dire quanto.   Se ciò non avverrà, potranno esserci solo due motivi:  

·                    il fenomeno si è estinto totalmente ed in quel caso il problema non sussisterà più;

·                    Oppure il fenomeno ha travalicato i limiti della riservatezza e l’Umanità è stata ridotta in schiavitù, anche senza saperlo.

La trama di Matrix diverrebbe una realtà; magari potrebbe esserlo già oggi, mentre noi ci affanniamo a cercare un CHI ed un PERCHE'.

 

Per contattare l'autore, scrivere a:

dobeller@hotmail.com