Farmington

LA  GRANDE  PARATA  DI  SAN  PATRIZIO

di Franco Mari

forcema@katamail.com

 

 

 Il 17 Marzo del 1950, giorno di S. Patrizio, a Farmington nel New Mexico, uno sconcertante avvistamento di centinaia di Ufo da parte di un gran numero di testimoni innesca uno dei tanti cover-up governativi

 

 

Spesso accade che la notorietà di un avvenimento sia maggiormente dovuta alla risonanza che i mezzi d’informazione producono ed amplificano che non alla reale importanza della storia medesima, così come un apprezzabile evento, non adeguatamente ricordato nel tempo, tende inesorabilmente a dimenticarsi. L’avvistamento di Farmington ne è un classico esempio. Il cielo di questa sonnacchiosa e sperduta cittadina del Sud-Ovest statunitense fu letteralmente invaso da una flotta di oggetti volanti e moltissimi testimoni rimasero per diverso tempo a naso in su, cercando di capire cosa stesse succedendo. Il passaggio si replicò anche nel pomeriggio eppure di questo avvistamento allora si parlò per poco tempo ed in seguito la letteratura ufologica l’avrebbe menzionato solo raramente.E’ mia intenzione rivalutare un caso ingiustamente scordato ma arricchito recentemente di nuove informazioni che svelano oscure manovre governative.

 

IL  LUOGO

Percorrendo nel New Mexico la statale 64 ad est del “Four Corners”, dopo una cinquantina di chilometri s’incontra la cittadina di Farmington nelle cui vicinanze si ergono le vecchie rovine di origine Anasazi e s’insediano le riserve indiane dei Navajo. La città cominciò a delinearsi con l’arrivo dei rancheri nel 1876 e si sviluppò come centro rurale fino agli anni ’50 quando contava poco meno di 6100 abitanti e iniziava a rivolgere la propria attenzione nel campo minerario e petrolifero.

 

IL  PERIODO

Negli Stati Uniti il 17 marzo, anche se giorno lavorativo, celebra una ricorrenza tradizionale: è la festa di S. Patrizio, patrono degli irlandesi ed anche di tutti coloro che per questo popolo sentono delle affinità di qualsiasi genere.

In questo giorno del 1950, data dell’avvistamento, in tutto il mondo si discuteva del problema dei “piatti volanti” da almeno tre anni.

Alla fine del 1947 l’Air Technical Intelligence Service (ATIC) con sede alla base W. Patterson di Dayton nell’Ohio cominciò a raccogliere dati sugli avvistamenti. Si autorizzò la fondazione di una speciale commissione d’indagine: il “Project Sign” per passare l’11 febbraio 49 al “Project Grudge”. Quest’ultimo fu dichiarato concluso dall’Air Force il 27 dicembre 49 con delle dichiarazioni che lasciarono intuire che non ci sarebbe stato niente da indagare su un problema che si fondava su eventi naturali, su burle e sulla presenza di oggetti volanti che non esistevano.

Cosicché l’argomento Ufo si sarebbe dovuto chiudere. Ma le segnalazioni continuarono ad arrivare all’ATIC, e ciò che restava del Progetto Grudge era agonizzante e svuotato di ogni potere  e significato.

E’ esattamente in questo periodo, prolungatosi fino all’apertura del Blue Book del Marzo del 1952, che si collega l’avvistamento di Farmington.

 L’EVENTO

Sembra che alcuni Ufo si fossero riuniti nella zona già nei due giorni precedenti, infatti alcuni testimoni segnalarono:

- il 15 Marzo a Farmington, un oggetto a forma di disco, ed un altro a Denver -Colorado-

- il 16 Marzo altri avvistamenti nella zona del Four Corners, ancora a Farmington ed infine nella zona di El Paso -Colorado-

Le due segnalazioni avvenute a Farmington sono state il preludio della grande parata del 17 Marzo e furono ricordate il giorno seguente nell’articolo del Farmington Daily News: ”Per il terzo giorno consecutivo sono stati visti sopra Farmington dei dischi volanti. E per ciascuno dei tre giorni il loro arrivo è riferito tra le 11 e mezzogiorno “. Ma ad essere precisi quel venerdì 17 Marzo, gli avvistamenti cominciarono molto presto. Si legge infatti nel V volume di UFO’s a History di Loren Gross che:

-         nelle prime ore del mattino un oggetto a forma di disco sorvolò la cittadina, fece un ampio giro e poi ripartì velocemente”.

-         09,15 una dozzina di oggetti rotondi si videro sulla città schizzare a destra e sinistra per dieci minuti prima di ritornare in direzione Nord-Est.

-         10,00 arrivò una segnalazione che all’estrema periferia Ovest della città stazionavano un centinaio di oggetti.

-         10,30 un disco più grande di quello osservato alle 9,15 sorvolò il cielo cittadino, aveva una maggiore velocità e un caratteristico colore rosso. Secondo molte testimonianze il suo comportamento era da ”leader

-         10,32 tre oggetti volanti colore argentato inscenarono una sorta di battaglia aerea con repentine fughe e rapidi inseguimenti

-         11,15 iniziò la grande parata, il cielo fu letteralmente invaso da centinaia di dischi argentati. Probabilmente erano gli stessi che verso le 10 stazionavano alla periferia Est.

      Il bollettino meteo di quel giorno descriveva cielo limpido con cirri sparsi a 20.000 piedi      

      d’altezza. Assenza di venti forti.

        Molti testimoni affermarono che la maggior parte dei dischi erano riuniti in grossi e compatti  

        gruppi.

        All’interno di questi venivano effettuate delle manovre apparentemente casuali, ma all’unisono,

        come un branco di pesci o uno sciame di api. Le virate avvenivano quasi ad angolo retto.

        Alcuni dischi, invece, sono stati visti sfrecciare in maniera disordinata zigzagando per tutta la    

        volta celeste, talora si scagliavano l’uno contro l’altro, schivandosi solo all’ultimo istante. Il  

        tutto avveniva in assoluto silenzio.

        La velocità variava e a volte era veramente elevata raggiungendo, come affermò un testimone,

      anche le 1.000 miglia l’ora.

      Il disco più grande, colorato di rosso, era anche il più veloce. Infatti, ad un certo punto, si

      abbassò di quota e percorse i due orizzonti in pochi secondi. 

      Gli oggetti sono stati descritti a forma di disco o di scodella, le dimensioni secondo alcuni erano  

      ridotte, “otto pollici” affermò un testimone, secondo altri erano simili ad un aereo B-29 o due  

      volte la sua grandezza. Il colore di questi oggetti era argento metallico che rifletteva la luce     

      solare. La quota era stimata tra i 5.000 ed i 15.000 piedi.

      Non è stata descritta alcuna scia durante il volo che avveniva sia di taglio sia in senso obliquo.

-         11,30 tutti gli oggetti lasciarono il cielo di Farmington ritornando verso Nord-Est.

-         15,00 l’intera flotta ricomparve da Nord-Est dirigendosi a Sud-Ovest, questa volta presentandosi in formazione, senza soste e altre strane manovre.

 

ALCUNI  TESTIMONI

Walt Rogal, editore del locale quotidiano, il Farmington Daily Times, intervistò circa 250 testimoni oculari e la sua opinione fu che l’85% della popolazione aveva visto qualcosa di strano nel cielo.

Riportiamo ora le principali testimonianze rilevate in tempi diversi sia dai cronisti sia da vari ricercatori come J. Mc. Donald, Loren E. Gross e Linda Howe. 

Clayton J. Boddy, 32 anni, ex Capitano del Genio, Manager del giornale di Farmington, camminava con due suoi amici lungo la Broadway Avenue, quando alle 10,15 vide alcuni dischi argentati viaggiare in formazione ad un’altezza di 5.000 metri, subito dopo ne apparvero circa 500 e aggiunse di averne visto anche uno rosso, più grande e veloce. Non è stato in grado di stimare esattamente la loro grandezza o velocità. Si mise poi in contatto con alcuni esponenti dell’Air Force che negarono tutto sostenendo che non era successo nulla. 

Personale del Garage Perry Smoak, Concessionaria della Chevrolet, posto nel centro della città, lungo la Main Street.

1)      Marlow Webb, ex pilota della Marina, stava lavorando fuori della Concessionaria quando vide verso Nord-Ovest a 70-80° sopra l’orizzonte 12-18 oggetti in formazione che ad occhio nudo apparivano grandi otto pollici di diametro, quanto un piatto da tavola, che volavano di taglio, obliqui ed in tutti gli angoli immaginabili, apparivano argenati e si muovevano in modo casuale, effettuando dei cambi di direzione repentini per brevi tratti e ad angoli molto acuti, tutti insieme, come un branco di pesci. Ne furono testimoni altri tre o quattro suoi colleghi e l’osservazione durò cinque minuti. Tutti i particolari sono stati riferiti ai militari che vennero ad indagare e che non davano l’impressione di sapere cosa fossero quegli oggetti.

2)      Edward Brooks, 24 anni, ex mitragliere di coda  di un B-29, affermò che gli oggetti erano dotati di una manovrabilità sbalorditiva, mai vista prima ed al di fuori di qualsiasi aereo convenzionale, riferì anche la presenza del disco rosso.

3)      John Bloomfield, valutò la velocità degli oggetti almeno 10 volte superiore a quella dei jet, erano capaci di effettuare strette virate e sembravano scagliarsi l’uno contro l’altro ed evitare l’impatto deviando la traiettoria all’ultimo istante, l’uno schizzando in alto e l’altro in basso. Altra curiosa descrizione era uno strano balletto tra due oggetti posti in fila indiana che si alternavano reciprocamente il primo posto.

 

John Eaton, 29 anni, ex pilota della Marina, rappresentante assicurativo di beni immobiliari, era dal barbiere ed andò fuori per capire come mai le persone si agitavano e vide un oggetto, alto, veloce, immediatamente dopo affiancato da molti altri a forma di disco che viaggiavano ed oscillavano mostrando sia il fianco sia la piena circonferenza. Stimò una quota di 15.000 piedi e uno di loro era di colore rosso, veniva da Nord-Est e possedeva una velocità terrificante. 

Harold F. Thatcher, Direttore dell’Ufficio di Conservazione del Suolo di Farmington. Fece una descrizione tecnica, riferendo di aver effettuato una triangolazione su un oggetto. Thatcher non era un ingegnere, ma molti di loro avevano lavorato alle sue dipendenze, per questo è stato in grado di effettuare quel tipo di misura. Riferì che se l’oggetto fosse stato grande quanto un B-29 avrebbe avuto un’altezza di 2.000 piedi ed una velocità di 1.000 miglia l’ora.

Joseph e Francis Keloff, droghieri al dettaglio di Antonito, Colorado, erano a Farmington per esaminare un’offerta per un nuovo negozio e videro gli oggetti volare alti in formazione.

Le Signore Wilson Jones, di 27 anni e Roy Hich, di 33 anni, casalinghe, riferirono di aver visto alle tre del pomeriggio gli oggetti volare in perfetta formazione da Nord-Est verso Sud-Ovest di Farmington, in linea con altre testimonianze che descrissero questo secondo avvistamento con le medesime caratteristiche.

 

17    MARZO ­­ UN FLAP IN TUTTO  IL  NEW  MEXICO

Alle 11 e 35, cinque minuti dopo che tutti gli oggetti avevano lasciato il cielo di Farmington, una dozzina di dipendenti delle Poste di Las Vegas osservarono un Ufo che manovrò in quella zona per circa trenta minuti.

Alle 15,00 quattro militari della Base Aerea di Kirtland notarono tre oggetti volanti evoluire in cielo velocemente ed in modo casuale.

Un avvistamento dalle caratteristiche incredibilmente simili a quelle di Farmington avvenne ad un’ora non ben precisata di quel pomeriggio a Tucumcari. Gli abitanti di questa cittadina tempestarono il centralino del giornale locale Daily News, riferendo che alcuni oggetti a forma di disco “..giocano in cielo e si rivoltano da ogni lato..” e poi ancora “..in mezzo alla covata c’è un disco di colore rosso..

 

LA  NOTIZIA  SULLA  STAMPA

Il giorno dopo lo straordinario spettacolo nel cielo Farmington, la stampa non tardò a farsi sentire e diversi quotidiani uscirono con roboanti titoli di testa, vediamo i principali:

-         Farmington Daily News: “Una grossa armata di dischi volanti sorvola la città di Farmington. I veicoli sono stati visti a centinaia. Il loro numero varia da molti a più di 500. Qualunque fosse la loro quantità, hanno causato una grande sensazione in  questa cittadina che dista solo 110 miglia in linea d’aria dalla grande installazione atomica di Los Alamos “.

-         Denver Post: “ Riferita una massa di dischi volanti su una città del New Mexico. In questa città del Nord-Ovest, sviluppata con il petrolio, sabato molte persone sono convinte che questi dischi esistono e che strani oggetti volanti si sono spostati sulla città per venti minuti lo scorso venerdì”. Nella colonna accanto: “Non sono veri. Smentita dell’Air Force…non esistono cose come dischi volanti…”.

-         Las Vegas Daily Optic: “ Fuori i fatti! Ci sono coloro che deridono i dischi volanti. Ci sono anche coloro che credono fermamente che questi oggetti visti in cielo siano delle navi di altri pianeti. Ci sono anche quelli che dicono di sapere e coloro che non vogliono sapere. Ieri migliaia di persone sobrie ed attendibili hanno visto qualcosa nel cielo di Farmington. La metà crede di aver visto un’armata di navi spaziali, l’altra metà ha osservato qualcosa mai vista prima ”.

-         Los Angeles Times: “ Avvistata una grande quantità di dischi volanti in formazione sopra Farmington, New Mexico. Il gruppo di oggetti appare alle 10,30 e rimane lì per un’ora ”.

 

 

INTERPRETAZIONI  CONVENZIONALI

Edward Ruppelt, capitano ed esperto pilota, inserito nelle Commissioni d’inchiesta per il fenomeno Ufo, parlò con molti testimoni di Farmington, e formulò alcune soluzioni che avrebbero povuto spiegare l’episodio:

 

a)      Cotone che svolazza col vento

b)      Pezzi di pallone meteo esploso in volo

La teoria del cotone derivò da una notizia diffusa da un’agenzia giornalistica. Fu riferita la dichiarazione del poliziotto Andy Andrews che, chiamato da un dipendente del Garage Perry Smoak (John Bloomfield) insieme al direttore H. Pace, vide a 13-14 metri d’altezza dei pezzetti di cotone, grandi quanto una moneta da 25 cents, che si posarono poi sul tetto del Garage stesso.

Ma lo stesso Bloomfield specificò che gli oggetti in cielo (e non il cotone) si muovevano ad una velocità dieci volte superiore a quella di un jet  ed avevano la caratteristica di svoltare ad angolo retto. Inoltre da nessuna altra parte della città è stato trovato del cotone e questo potrebbe far pensare ad un episodio estraneo  all’avvistamento.

In seguito Alberto Perego nel suo libro del 1963 “Rapporto Perego sull’Aviazione di altri Pianeti” accenna alla presenza di “bambagia silicea”, ma dalle testimonianze prese in esame non vi è alcun accenno a questa particolare sostanza la cui caratteristica è quella di dissolversi rapidamente, a meno che lo stesso Perego abbia voluto interpretare in tal senso l’episodio del cotone.

 

L’ipotesi del pallone esploso in volo fu subito presa in seria considerazione dallo stesso Ruppelt e, nel suo libro del 1956 “The Report on UFOs”, affermò che in certe condizioni di freddo estremo, tra i 50 ed i 60 gradi sotto lo zero, il rivestimento del Pallone meteorologico Skyhook diventerebbe fragile come un enorme bulbo di una lampadina elettrica e, se repentine raffiche di vento dovessero colpirlo, potrebbe frantumarsi in migliaia di pezzi. Questi leggerissimi frammenti di plastica, ondeggiando con il vento e con l’aiuto dei raggi del sole, potrebbero essere confusi con ciò che si definiscono “dischi volanti”.

 

 

IL  COVER  UP

Nell’Aprile 2000 la ricercatrice americana Linda Howe svolse una personale indagine sui fatti di Farmington intervistando alcuni testimoni storici. Le dichiarazioni non si discostarono da ciò che era già noto ad eccezione di una nuova ammissione fatta da Clayton Body, manager del quotidiano locale, ora ottantatreenne.

Riferì di avere allora ricevuto una telefonata da Washington da un agente governativo del Dipartimento della Guerra che raccomandò a non prestare molta importanza all’avvistamento perché si trattava di un esperimento militare, perciò sarebbe stato meglio non divulgarlo attraverso la stampa.

Inoltre ricordò che qualche giorno dopo fu contattato da un grande network televisivo di New York ed invitato ad un programma, ma subito dopo lo richiamarono e l’invito fu annullato. La sua impressione fu che qualcuno, tentando di tacitare tutta la storia, avesse impedito quell’intervista davanti ad un vasto pubblico televisivo.

UN  CASO TRASCURATO

Rimane da chiedersi come mai un avvistamento di tale portata, forse unico nel suo genere, a parte l’immediata risonanza della stampa, non abbia trovato in seguito una giusta collocazione nella casistica ufologica. A parte i già citati Perego, Scully, Ruppelt e Gross, Donald Keyhoe dedica solo tre righe in “The flying soucers are real(1950) mentre nessuna menzione c’è nell’unico testo tradotto in italiano: “La verità sui dischi volanti“ (1954).  Charles Garreau in: ”Allarme in cielo (1958) inserisce solo poche righe, sbagliando per di più la data di due anni. Brinsley Le Poer Trench nella: ”Storia dei dischi volanti” (1966) offre un piccolo spazio di una ventina di righe. Fa eccezione l’Enciclopedia degli Ufo, a cura di Roberto Pinotti, Fabbri Editori (1995) dove si trovano ben due pagine sull’argomento. Solo un breve accenno in “Scrutate i cieli” (2000) di Giuseppe Stilo che riesamina tutta l’ondata del 1950 e la globalizzazione del fenomeno.

In un articolo del 1992 apparso sul Giornale dei Misteri il ricercatore fiorentino Pier Luigi Sani affronta il problema del “caso trascurato” scrivendo:

Ritengo probabile che l’ostracismo sia dipeso da tre motivi:

1)      Dal mancato inoltro di un Rapporto alla commissione d’inchiesta dell’USAF

2)      Dall’ipotesi esplicativa suggerita da Ruppelt  (Pallone Skyhook)

3)      Dall’interessamento del caso da parte di Frank Scully che dedicò ben tre pagine nel suo libro Beyind the Flying Saucers, libro che nel 1952 fu messo all’indice per un’accusa di frode mossa all’autore stesso”.

 

La successiva inchiesta di Linda Howe, svolta nell’Aprile del 2000, fa pensare che il mancato inoltro del rapporto all’USAF non sia solo da attribuire ad un semplice disinteresse da parte delle autorità predisposte.

A quel tempo, mentre l’USAF dichiarava che oggetti come i dischi volanti non potevano esistere, agenti governativi di Washington telefonavano ad un giornale locale di una piccola e sperduta cittadina del Sud-Ovet, consigliando fermamente a non pubblicare la notizia e probabilmente “suggerivano” ad un grosso Network televisivo nazionale a non invitare ad una loro trasmissione un importante testimone oculare.

Appare anche difficile avvalorare l’ipotesi d’importanti e segreti esperimenti militari, poco verosimilmente effettuati in pieno giorno su una cittadina americana con 6000 potenziali testimoni oculari.

L’assenza di rapporti all’USAF, l’assenza di una pur minima citazione al successivo Blue Book spingono più a pensare ad una forzata manovra di mascheramento. L’unica citazione ufficiale è stata rintracciata presso l’archivio locale dell’OSI (Ufficio d’Investigazione Speciale) e catalogata per errore con una data differente.

 

CONCLUSIONI

Le caratteristiche di questo avvistamento, la molteplicità degli osservatori, le concordanze dei testimoni sulla dinamica dei fatti, ci pongono di fronte ad un evento reale, di enorme portata e di natura sconosciuta dove le principali peculiarità descritte sono:

A)    La tipologia degli oggetti, visti come dischi metallici.

B)     La dinamica dei medesimi con velocità incredibili, manovre impossibili ai mezzi aerei convenzionali

C)    La fragilità di una spiegazione di tipo convenzionale del fenomeno osservato.

In merito a quest’ultimo punto resta difficile pensare alla tesi del cotone, di cui è stato trovato qualche pezzetto unicamente in un punto preciso della cittadina, ed alla velocità che avrebbe dovuto acquistare con la sola forza del vento.

Anche la teoria del pallone Skyhook frantumatosi in migliaia di pezzi trovò in Ruppelt il solo sostenitore.

Il fisico J. Mc. Donald tenne a Washigton D.C. il 29-7-1968 alla Commissione Scienza ed Astronautica una relazione dichiarando che, durante una sua ricerca nel 1967 sul caso di Farmington, chiese precise informazioni alla Base di Halloman ed  all’Ufficio di Ricerche Navali, che conservavano la documentazione di tutti i lanci dei palloni Skyhook di Alamogordo.

La risposta fu data nei seguenti termini: “Nessun Skyhook o altri palloni sperimentali sono stati lanciati nell’Area Halloman o in altre parti della Regione, in quella data e nei giorni vicini all’avvistamento”.

Infine rileviamo come in questa storia emerga un dato molto chiaro che consiste nella stranezza del comportamento degli oggetti volanti osservati o, se vogliamo, di tutto l’avvistamento il quale rasenta, per taluni aspetti, quell’irrazionalità tipica della fenomenologia UFO.

Bibliografia

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