|
Le luci misteriose si rivelano
tra le 22.30 e l'1 di notte. Così, ogni sera, la spedizione scientifica
parte dal campo base, una vecchia scuola messa a disposizione dal governo
norvegese, per raggiungere un punto più elevato con binocoli all'infrarosso,
macchine fotografiche, spettrografi, un telescopio e un rilevatore per
ultrasuoni. Poi inizia l'attesa.
A Hessdalen, paese al centro della Norvegia, da anni il
cielo notturno è solcato da strani globi lucenti. «Quest'anno il fenomeno è
intenso, ma meno rispetto all'anno scorso» spiega l'astrofisico
Massimo Teodorani, responsabile del Comitato italiano per il
Progetto Hessdalen, che di luci ne ha viste a decine. Per cinque sere il
giornalista di Panorama ha aspettato, insieme ai
ricercatori, che una luce comparisse all'orizzonte. Poi l'attesa è stata
ripagata. Sul versante opposto un bagliore si è fatto luminoso come una
fotocellula, poi la luce si è divisa in due, si è riunita, è diventata rossa
ed è scomparsa. Poi altre luci ancora, meno forti.
Il raziocinio cerca subito spiegazioni nelle cose più ovvie, ma nel caso
delle luci di Hessdalen tutte le teorie, finora, sono state scartate.
Stelio Montebugnoli, dell'istituto di radioastronomia del
Cnr di Bologna, responsabile della strumentazione radio di Hessdalen e
testimone di numerosi avvistamenti, ed Erling Strand dell'Ostfold
college norvegese, assicurano che ciò che abbiamo osservato rientra in pieno
nella casistica di Hessdalen. |