LAZAR : DEBUNKER O VITTIMA DEL SISTEMA?

  di Enrico Baccarini

cunfi@ecn.org

 

 

                       

Alla luce delle ultime scoperte scientifiche siamo costretti a dover rivedere quelli che anni or sono vennero definiti i vaneggiamenti di un pazzo o che furono considerati dai più come le rivelazioni di un debunker. Ci stiamo riferendo alla storia che nel 1989 Bob Lazar presentò al pubblico americano, suscitando scalpore e incutendo timore.

Nel numero 379 del marzo 2000 di "Le Scienze", siamo stati subito rapiti da due interessantissimi articoli che proponevano in maniera scientifica e dettagliata una scoperta ed uno studio di notevole interesse scientifico ma anche ufologico. Ci riferiamo alla possibilità… di poter viaggiare nello spazio-tempo (articolo cui era dedicata l'intera copertina) e alla scoperta di un’isola di stabilità… nel mare della Tavola Periodica degli elementi, tutti e due questi articoli portavano conferme a quanto Bob Lazar aveva affermato anni or sono facendo balenare alle nostre menti che fondamenti reali potevano esistere dietro quanto aveva affermato questo strano personaggio.

Bob Lazar saltò alla ribalta dei giornali quando il 25 Luglio del 1990 rilasciò un'intervista televisiva al giornalista George Knapp di Las Vegas. In questa intervista lo schivo Bob cominciò a raccontare una storia che per quanto assurda destò la meraviglia e lo sgomento nel pubblico. 

Descrisse nei dettagli quelli che sarebbero stati i suoi compiti nel sito S-4 nelle vicinanze della famosa Area 51, descrivendo velivoli alieni e quale fosse il loro sistema propulsivo, esponendo fin nei dettagli tali sistemi e descrivendo la sua meraviglia e il suo stupore nei confronti di tale tecnologia.

L’intervista suscitò accese polemiche sbalzando alla ribalta un uomo che voleva rimanere nell'ombra.

Subì varie minacce e tentarono, durante uno spostamento in macchina,di ucciderlo sparandogli ma Lazar riuscì a scampare a questi agguati fino a che la sua fama lo rese un bersaglio troppo evidente per essere ucciso, si passò ad altre maniere : venne condannato e arrestato per sfruttamento della prostituzione e venne rivangato il suo passato in cui la sua prima moglie si era tolta la vita, nel 1986, per ragioni ignote.

 

 - Vallée riesce ad intervistarlo -

 

Dopo queste affermazioni diventò molto difficile reperirlo e ancora di più riuscire ad intervistarlo, ma per sua fortuna un noto quanto serio ricercatore ufologico, Jacques Vallée, riuscì a trovarlo e a farsi concedere un’intervista. Dobbiamo premettere che lo scopo iniziale di tale intervista era per Vallée quello di riuscire a smascherare e cogliere in fallo il sedicente fisico, ma lasciamo la parola allo stesso Vallée per sapere come andò : "Francamente sono rimasto affascinato da Robert Lazar. Non mi aspettavo la sua sincerità…, la sua apparente dirittura ed il modo retto di riflettere seriamente sulle domande prima di rispondere.Questa qualità… "non è tipica" della maggior parte degli adepti della New Age. Essi hanno molto spesso le risposte pronte, prima anche che le domande siano poste! Quando parlano di fisica, sovente gli ufologi americani usano dei termini impropri, confondendo massa e peso, la velocità… della luce con quella del suono. Non era il caso di

Lazar. Il suo vocabolario tecnico era preciso e questo dettaglio rendeva la storia ancora più strana. Possedeva due diplomi di fisica, mi ha detto, e aveva lavorato al Caltech. era specializzato nella costruzione  di rivelatori di

particelle alfa, che vendeva ancora al Laboratorio Nazionale di Los Alamos. L'incontro ( che lo portò a lavorare presso la base S-4, ndr)ebbe luogo nei locali della EG&G, una sezione del ministero della difesa...

Lazar dava prova di una conoscenza della fisica atomica non facilmente accessibile per un profano."

Questo è quanto uno dei più famosi quanto riconosciuti seri, ufologi mondiali affermava riguardo la personalità di Robert (Bob) Lazar.  

Tutto questo per presentare una persona che nel bene e nel male nasconde ancora molti misteri. Nel periodo successivo alla sua presunta collaborazione nell’Area 51, per studi di retroingegneria, Roberto Lazar venne chiamato a giudizio per aver divulgato informazioni governative riservate. Il processo suscitò un marasma inimmaginabile, da una parte Lazar affermava di essere laureato in Fisica e di aver lavorato presso i Los Alamos National Laboratory, dall’altra lo stato del Nevada che denunciava questo personaggio per violazione di segreti di stato. La storia finì che si evidenziò realmente la presenza di Bob Lazar presso il L.A.N.L. (Los Alamos National Laboratory), poiché venne individuato il suo nome in una agenda della base, e dall’altra però rimasero un’incognita la laurea ed i master che Bob affermava di possedere.

 - Una Risposta? -

 Giungiamo alla parte che ci interessa e che potrebbe convalidare alcune delle affermazione di quest’uomo. Come detto ad inizio articolo, il periodico “Le Scienze” nel numero di marzo 2000 ha pubblicato un interessante articolo sulla teoria della distorsione spazio-temporale.

La costruzione di cunicoli spazio-temporali e come conseguenza la costruzione di motori a curvatura richiederebbe, secondo Lawrence H. Ford e Thomas A. Roman gli autori dell’articolo, un tipo di energia veramente insolita ovvero l’energia negativa. Con il termine energia negativa non vogliamo intendere antimateria      (che a differenza ha energia positiva),  né dobbiamo associarla  a quella che viene comunemente chiamata materia “esotica”. Le onde di luce ordinaria hanno densità di energia positiva o nulla in diversi punti dello spazio,quando noi interagiamo con alcuni stati definiti “spremuti” la densità di energia in un certo istante di tempo può diventare negativa in qualche punto, per compensazione il picco di energia positiva deve aumentare. Alcuni tra i più importanti laboratori in tutto il mondo, come il già citato LANL, sono riusciti a creare per brevissime frazioni di tempo pacchetti di energia negativa che però si sono dissolti dopo poco. L’attuale impossibilità di poter contenere solo energia negativa in un dato ambiente, poiché è stato visto che a presenza di energia negativa è sempre ed inderogabilmente associata energia positiva, svincolata dall’energia positiva ci porta a poter solamente teorizzare l’ipotetico funzionamento di un motore a curvatura spazio-temporale.

Una volta che noi saremmo riusciti a contenere blocchi di energia negativa, questa potrà essere utilizzata per compiere viaggi nel cosmo.

 Il concetto di energia negativa, è presente in molte branche della fisica odierna e lo possiamo ritrovare anche in quei misteri cosmici che sono i buchi neri. Da quanto si può evincere dall’articolo di Ford e Roman, il buco nero non è la sola entità curva dello spazio in cui sembra avere un ruolo l’energia negativa, un’altra sono i varchi spazio temporali. I fisici moderni non disdegnano l’esistenza dei varchi ma li considerano reali solo in scale di lunghezza estremamente piccole e compaiono e scompaiono come le particelle virtuali. Cosa implica tutto ciò? Considerando la forma di un varco, che è praticamente uguale a quella di un buco nero ovvero un cunicolo ai cui estremi si trovano due imbuti, per poter essere attraversato dovrebbe permettere l’entrata e l’uscita di segnali, perlomeno in forma luminosa. I raggi entranti sono convergenti ma quelli uscenti sono divergenti, si devono cioè “sfocare” all’interno del varco. A questo punto entra in ballo l’energia negativa, perché avvengo questo sfociamento dobbiamo essere in presenza di energia negativa, la quale agisce come una lente divergente. In prossimità del collo del varco deve esserci dell’energia negativa il cui campo gravitazionale permette ai fasci di luce convergenti di cominciare a divergere.

Introducendo una piccola parentesi vogliamo ricordare che una base per l’energia negativa è stata oggi ipotizzata da una delle più grandi menti di questo secolo, Stephen Hawking.

Non ci dilungheremo in una spiegazione tecnica approfondita delle sue ricerche (rimandiamo il lettore ai libri pubblicati dal medesimo),ma focalizzeremo subito l’attenzione su un punto delle sue ricerche che è di notevole interesse per la nostra esposizione. Lasciamo la parola subito ad Hawking per capire meglio :

“La stella continua ad irradiare ed a contrarsi fino a che, suppongo, non si ferma ad un raggio di qualche chilometro, quando la gravità diventa abbastanza forte per trattenere la radiazione : la stella può trovare allora pace (qui ci si riferisce al processo che porta una stella ad implodere e a trasformarsi in un buco nero, ndr)…Il buco nero continua a irradiare e a contrarsi fino a che, presumo, l’orizzonte degli eventi scompare e la singolarità interna viene esposta all’universo”. Qui Hawking ci presenta concetti di fisica moderna riguardanti il collasso di una stella e alla sua successiva trasformazione in buco nero. Nell’ultimo concetto espresso dallo studioso possiamo dedurre una importantissima conseguenza utile al nostro studio, la singolarità nuda (così viene chiamata la singolarità di un buco nero quando viene esposta all’universo) presenta una massa negativa, negatività che è alla base di quanto questa esposizione e quella fatta dai due autori de “Le Scienze” vogliono far risaltare per poter curvare lo spazio-tempo. Il concetto ora accennato di “singolarità nuda”  è, purtroppo, per ora semplice teoria ma nulla vieta che ciò non possa trovare riscontro con la realtà, Roger Penrose (fisico e grande studioso di buchi neri) ebbe ad affermare a riguardo :

“E’ stato spesso sostenuto che se si presentassero singolarità nude, allora per la fisica la situazione sarebbe disastrosa. Non condivido questa preoccupazione. E’ vero che per adesso non abbiamo nessuna teoria che possa affrontare le singolarità spazio-temporali, ma io sono ottimista : credo che alla fine questa teoria si troverà”.

Anche la scienza che si dimostra “alcune” volte ostica nei confronti delle nuove scoperte o delle nuove teorie questa volta ha dimostrato interesse e passione verso questa affascinante ricerca. La sola nostra speranza è che nel momento in cui ci potremo permettere una tecnologia tale da poter costruire tali apparecchi, non si vengano ad interporre ragioni militari o di stato perché vorrà dire segregare l’uomo nel suo piccolo mondo senza permettergli di aprire una finestra verso nuovi mondi.

Quanto esposto ci serve per poter ipotizzare come una ipotetica nave spaziale potrebbe operare per compiere viaggi nelle immense distanze del cosmo in tempi relativamente brevi. La nostra ipotetica nave spaziale creerebbe una bolla spazio-temporale sui cui lati sarebbero presenti zone di energia negativa. Lo spazio-tempo andrebbe così a contrarsi di fronte alla bolla, riducendo la distanza del punto di arrivo, e si espanderebbe dietro di essa allontanando la distanza dal punto di partenza. Semplificando si andrebbe a contrarre la tela dello spazio-tempo in cui il velivolo si trova, lo stesso manterrebbe uno stato di quiete rispetto allo spazio circostante mentre il tessuto spazio temporale si allontanerebbe e avvicinerebbe a lui. In questo modo riusciremmo ad  aggirare il limite impostoci da Einstein riguardante la velocità della luce , aggirando tale legge riusciremmo a viaggiare (ipoteticamente) più veloci della luce senza neanche spostarci.

  -          Quale elemento? –

 Caso strano non poteva essere assente un altro articolo che avrebbe colto il nostro interesse  nello stesso numero di “Le Scienze”. Il suo titolo è “Viaggio all’isola degli elementi superpesanti”, che cosa vuole dire? Che finalmente molte teorie hanno trovato ragione in una scoperta compiuta in Russia da un Team di scienziati che studiando e sondando tra gli infiniti misteri della materia è riuscito a sintetizzare in laboratorio un isotopo dell’elemento 114, tale isolamento ha evidenziato un fatto molto particolare ovvero che questo elemento porta ad un’isola di stabilità nella tavola degli elementi.

Dobbiamo essere più chiari?

Dopo l’elemento 92 della Tavola Periodica degli Elementi abbiamo quegli elementi che vengono definiti transuranici , causa la loro posizione dopo l’uranio, e creati tutti in laboratorio. Ciò comporta che questi elementi debbano subire quello che viene definito decadimento radioattivo data la loro instabilità.

L’oceano che compone la tavola periodica è composto da molti isotopi instabili. Il nucleo atomico di un dato elemento  è composto da un numero specifico di protoni mentre può differire per il numero di neutroni che possiede, dando così origine agli isotopi, che possiedo numero di massa ed instabilità diversi.

Fin dal 1966 si era ipotizzato che potesse esistere un’isola di stabilità nel mondo dell’ instabilità. Recentemente  un isotopo dell’elemento 114 avente 175 neutroni è stato sintetizzato nei laboratori russi di Dubna, presso Mosca,  dimostrando che realmente tale isola di stabilità esiste veramente. Ciò comporta la possibilità di vedere con un’ottica totalmente differente il nostro futuro.

 

Con i giusti utilizzi tali elementi stabili potrebbero rivoluzionare la metallurgia o i vari impieghi per cui verrebbero utilizzati. Dobbiamo ricordarci però di quel giovane fisico che verso la fine del 1989 si espone in prima persona affermando di aver lavorato per certi ambienti e mettendosi in piazza pronto ad un suicidio. Dopo circa dieci anni di silenzio alcune affermazioni di questa persona hanno trovato riscontro nella realtà. Ora le possibilità che abbiamo davanti sono limitate, come faceva quest’uomo a conoscere queste possibilità. E’ vero che essendo stata ipotizzata questa isola di stabilità, Lazar poteva avere attinto da quelle teorie per creare la sua storia, ma perché esporsi così tanto per poi essere ridicolizzato nel caso si fosse dimostrato una delle tante affermazioni errate della scienza? Possiamo ipotizzare che quest’uomo avesse realmente accesso a certe infrastuture ubicate nel complesso di ricerca di Los Alamos,sappiamo bene tutti quanto la tecnologia militare america sia di anni se non decenni avanti a quella riconosciuta, e che così abbia avuto accesso ad informazioni riservate utilizzate, dallo stesso per fini speculativi. Possiamo però anche ipotizzare che realmente abbia vissuto ciò che ha affermato e mai smentito.

Dopo aver letto svariati libri e dopo aver cercato di poter smascherare questo personaggio o di dimostrare la sua credibilità ci troviamo oggi ad un bivio in cui non sappiamo veramente come muoverci.

Le maggior parte delle affermazioni che quest’uomo fece a suo tempo sono diventate realtà, sono state confutate dalla scienza e hanno trovato riscontro pratico, in alcuni casi, tramite esami di laboratorio. Siamo convinti che realmente abbia fatto parte di qualche gruppo segreto di ricerca, o almeno che sia uno dei più grandi debunkers conosciuti, e che le informazioni da lui concesse al grande pubblico siano una parte di quelle di cui venne in possesso quando si trovava presso la base 51. Se poi sia il mezzo con il quale un eventuale governo voglia rilasciare semi verità non lo possiamo sapere fatto sta che la fisica da lui proposta nel lontano 1989 ha trovato riscontro con teorie pubblicate nel marzo del 2000.

  

Bibliografia :

 -      “Costruire la Macchina del Tempo, viaggio attraverso i buchi neri e i cunicoli spazio temporali”, ed. Aporie 1999

-    “Le scienze” numero 379 del marzo 2000

-  “Ufo Notiziario” n°13 Giugno 2000