TUNGUSKA99
Una spedizione italiana tenterà di risolvere
il mistero
di Enrico Baccarini
“Tunguska99” è il nome dato ad una spedizione patrocinata dal
Dipartimento di Fisica dell’Università di Bologna con la partecipazione
dell’Istituto di Geologia Marina del CNR (Bologna) e dell’Osservatorio
Astronomico di Torino. Scopo di tale missione, che è iniziata verso
luglio dello scorso anno, è quello di scoprire che cosa realmente
sia accaduto il 30 giugno del 1908. Dopo 92 anni passati a proporre le
più strane congetture finalmente una Università come quella
di Bologna, tra le più antiche esistenti, ha dato inizio ad un progetto
di vaste proporzioni. Circa 25 persone costituiranno lo staff di cui questa
missione si dovrà avvalere oltre che ad un supporto locale fornito
dall’Università di Tomsk (Russia) con l’ausilio dell’Accademico
N.V. Vasilyev e del Prof. G.V. Andreev.
Da quanto è possibile leggere nel documento informativo distribuito
dall’Università di Bologna i punti della ricerca si svilupperanno
su quattro tappe:
1. studio dei sedimenti del lago Ceko
2. ricerche magnetometriche, radar e fotografiche
3. riceca di frammenti del corpo cosmico, che potrebbero essere
precipitati prima dell’esplosione, e prelievi di campioni di alberi
4. monitoraggio della radiazione ambientale durante il volo Bologna-Tunguska-Bologna
e durante la permanenza nella Riserva Naturale di Tunguska
Questo è quanto scienziati italiani e russi si sono preposti di fare durante la permanenza nella zona di Tunguska. Ricordiamo brevemente ora che cosa successe nel giugno del 1908. Un oggetto di origine sconosciuta, che venne descritto come molto grande e brillante, impattò nella zona di Tunguska devastando circa 2.000 mquadrati di taiga siberiana e abbattendo più di 60milioni di alberi. In base a quanto i testimoni del tempo poterono vedere, tale corpo sorvolò uno spazio di circa 1.000 km di territorio siberiano lasciando una scia di luce che si protrasse per 800km circa. Dopo circa vent’anni di silenzio successivi all’esplosione, vennero condotte le prime ricerche in loco i cui esiti dimostrarono l’enorme potenza sprigionata dal corpo che distrusse la zona Tunguska, tale energia è stata oggi calcolata in 10-50 Megatons di TNT.
Se gli esiti della missione saranno positivi anche solo in parte, finalmente
potremmo riuscire a far luce su di un mistero che dura dal 1908. Nel corso
dei decenni che ci hanno preceduti, molte sono state le teorie che hanno
cercato di spiegarci cosa impattò nella tundra siberiana, ma nessuna
presentava a favore prove scientifiche o riscontri sull’ambiente inopinabili.
Che si sia trattato di una meteorite, che fosse una nave aliena esplosa
in volo o che si possa parlare di una fluttuazione di antimateria presentatasi
nella nostra dimensione non lo possiamo sapere, fatto sta che il potere
distruttivo sprigionato dall’oggetto esploso su Tunguska fu immensamente
alto, e che a distanza di quasi un secolo la sua memoria è
rimasta viva nella mente delle persone.
In data 01/08/1999 il quotidiano “la Repubblica”, riportò un
articolo in cui si informava che gli studiosi italiani erano stati fermati
alla frontiera Russa con l’accusa di “contrabbando di sassi” dalla zona
di Tunguska. Oltre l’ esilarante motivazione per cui i nostri scienziati
erano stati fermati alla frontiera preoccupazione del capo della missione,
l’astrofisico Giuseppe Longo, era quella che durante i controlli il materiale
recuperato potesse essere contaminato con agenti esterni e che le successive
analisi compiute fossero inficiate dalla presenza di questo materiale estraneo.
A quanto è dato conoscere i risultati della missione sono stati
comunque ottimi, i quattro punti principali di ricerca sono stati completati
tutti presentando materiale per ricerche e studi ottimo e che avrebbe dato
lavoro per circa un paio d’anni di analisi.
Forse finalmente il mistero che avvolge questa sperduta zona della
Russia potrà essere risolto grazie al notevole contributo dato da
una missione italiana, contributo che potrà fare luce su cosa realmente
potrebbe essere esploso quel lontano luglio del 1908.