La situazione del supercarcere di Spoleto è la più preoccupante:
hanno già aderito alla protesta tutti i 116 tra mafiosi e camorristi
sottoposti alle restrizioni previste dall’articolo 41 bis e 128 detenuti
assoggettati al regime ordinario. La lista dei penitenziari in cui i reclusi
rifiutano il cibo fornito dall’Amministrazione, si astengono da alcune
attività lavorative o battono oggetti sulle inferriate viene continuamente
aggiornata dal Dap: iniziato da tre settimane, lo sciopero raccoglie giorno
dopo giorno nuove adesioni e riguarda ormai un centinaio di istituti.
Il dossier degli esperti del Guardasigilli indica le carceri in cui l’attenzione
è massima. Oltre a Spoleto, preoccupano le condizioni di Como, dove 344
reclusi su 470 hanno attuato lo «sciopero del carrello» al momento
dei pasti (come avviene nella maggior parte delle altre strutture) e si sono
registrati «lanci di bombolette di gas e di oggetti vari». Le forme
di protesta variano da un istituto all’altro: a Palmi, i detenuti della
sezione «Alta sicurezza» si astengono «dall’ora d’aria
e dalle attività sportive e sociali».
Nel carcere milanese di Opera, come viene segnalato nel documento riservato
di via Arenula, i reclusi «aderiscono con la sospensione delle attività
lavorative», anche se «non partecipano il reparto femminile e le
sezioni protette». «Sciopero della fame delle detenute del secondo
piano (tossicodipendenti)» a Rebibbia, a Cosenza protesta compatta dei
detenuti («tranne tre») mentre viene seguita con particolare preoccupazione
l’evoluzione della protesta a Civitavecchia (295 i detenuti coinvolti)
e a Marassi (Genova), visto che «in due celle si sono verificati lanci
di strisce di lenzuola incendiate».
Indulto, ergastolo e depenalizzazione dei reati minori sono le richieste dell’associazione
«Papillon», che ha promosso l’agitazione e si batte per il
miglioramento delle condizioni di vita nei penitenziari. E oggi è in
programma un’audizione di alcuni rappresentanti del sodalizio da parte
del Comitato parlamentare di monitoraggio delle carceri della commissione Giustizia
della Camera.