clicca qui per andare al sito Filiarmonici, per un mondo senza galere

Proteste contro il 41 bis

ANSA, 26 settembre 2002

La situazione del supercarcere di Spoleto è la più preoccupante: hanno già aderito alla protesta tutti i 116 tra mafiosi e camorristi sottoposti alle restrizioni previste dall’articolo 41 bis e 128 detenuti assoggettati al regime ordinario. La lista dei penitenziari in cui i reclusi rifiutano il cibo fornito dall’Amministrazione, si astengono da alcune attività lavorative o battono oggetti sulle inferriate viene continuamente aggiornata dal Dap: iniziato da tre settimane, lo sciopero raccoglie giorno dopo giorno nuove adesioni e riguarda ormai un centinaio di istituti.
Il dossier degli esperti del Guardasigilli indica le carceri in cui l’attenzione è massima. Oltre a Spoleto, preoccupano le condizioni di Como, dove 344 reclusi su 470 hanno attuato lo «sciopero del carrello» al momento dei pasti (come avviene nella maggior parte delle altre strutture) e si sono registrati «lanci di bombolette di gas e di oggetti vari». Le forme di protesta variano da un istituto all’altro: a Palmi, i detenuti della sezione «Alta sicurezza» si astengono «dall’ora d’aria e dalle attività sportive e sociali».
Nel carcere milanese di Opera, come viene segnalato nel documento riservato di via Arenula, i reclusi «aderiscono con la sospensione delle attività lavorative», anche se «non partecipano il reparto femminile e le sezioni protette». «Sciopero della fame delle detenute del secondo piano (tossicodipendenti)» a Rebibbia, a Cosenza protesta compatta dei detenuti («tranne tre») mentre viene seguita con particolare preoccupazione l’evoluzione della protesta a Civitavecchia (295 i detenuti coinvolti) e a Marassi (Genova), visto che «in due celle si sono verificati lanci di strisce di lenzuola incendiate».
Indulto, ergastolo e depenalizzazione dei reati minori sono le richieste dell’associazione «Papillon», che ha promosso l’agitazione e si batte per il miglioramento delle condizioni di vita nei penitenziari. E oggi è in programma un’audizione di alcuni rappresentanti del sodalizio da parte del Comitato parlamentare di monitoraggio delle carceri della commissione Giustizia della Camera.