I prigionieri di Badu 'e Carros

Ogni giorno tre passi per non muoversi, 23 ore di letture o di televisione e tante, forse troppe, occasioni per mollare, per lasciarsi andare fino a toccare il fondo.
Questa � la misera vita dei detenuti, ancor pi� se si � costretti a vivere la propria detenzione a Badu 'e Carros, carcere di Nuoro. A meno di un anno riesplode la "bomba" dell'invivibilit� carceraria, che scoppia tra le mura silenziose e lontane del nostro penitenziario. Questa volta i problemi nascono e vengono messi in evidenza dalla terza sezione, il cosiddetto "limbo", dove sono rinchiusi coloro che sono in attesa di "giudizio".
Eccoli qui puntuali come una sveglia a ricordarci che esistono anche loro e che non si pu� continuare solo a scrivere tante belle parole, anche se commoventi, quando quotidianamente centinaia di poveri cristi vivono situazioni disumane sulla propria pelle, aspettando che qualcosa possa cambiare sul serio.
Eccoli qui a ricordarci che sono ancora, nonostante tutto, parte della nostra comunit�, forse per molti quella parte nascosta che nessuno vuole vedere, che nessuno vuole sentire, ma di cui soprattutto, nessuno si vuole occupare.
Non ci si pu� scordare, per�, che "la galera � parte integrante della societ�, nonostante ogni separazione territoriale tra la citt� e le prigioni. Anche quando non ne cogliamo i contorni architettonici, anche quando non sentiamo le urla straziate dei torturati che "ospita", anche quando i mass media non ne parlano, e vi sar� sempre fino a quando questa societ� silenziosa ne permetter� il perpetuarsi".
Per protestare contro la spirale di continui soprusi e restrizioni a cui vengono sottoposti, il 30 maggio 2001 alcuni detenuti del carcere di massima sicurezza di Badu 'e Carros a Nuoro hanno intrapreso lo sciopero della fame per fortuna gi� interrotto, perch� si sta cercando di ristabilire la relativa "normalit�".
Da diverso tempo nelle carceri sarde infatti � stato innescato un meccanismo perverso di scambio continuo di direttori utile solo a produrre ogni volta una nuova stretta di vite. Ognuno di essi infatti deve dimostrare quanto � forte e "padrone" di un "popolo " inerme e senza possibilit� di difesa, se non la speranza riposta nei contatti settimanali, quando � possibile, con i propri familiari, anch'essi sottoposti ad angherie atte a scoraggiare qualunque reazione a difesa dei propri diritti e di quelli dei reclusi, per paura di eventuali ritorsioni.
La protesta odierna nasce dal fatto che alcuni detenuti sono affetti da scabbia, malattia contagiosissima della quale si era perfino persa memoria.
Oggi dentro le alte e mute mura del carcere il pericolo di contagio � alimentato dal fatto che tutti i detenuti sono costretti ad utilizzare gli stessi servizi igienici a causa del cattivo funzionamento degli impianti.
Per poter fare la doccia devono rinunciare all'ora d'aria, unico momento di socializzazione consentito all'interno di uno striminzito cortiletto con pavimento cementato. Non � consentito neppure l'utilizzo del campo di calcio. L'unico spazio comune consentito � una sala giochi dotata di un biliardino rotto. La frequentazione della biblioteca � vietata e peraltro non esiste un elenco dei libri in essa contenuti. L'alimentazione, oltre che di infima qualit� � decisamente insufficiente (valga come esempio il venerd�, unico giorno in cui viene distribuito il pesce , che comprende due bastoncini a prigioniero).
� per� vietato ai familiari portare all'interno qualunque tipo di pesce, cos� come � limitato il pacco dei viveri. Sono consentiti: formaggi tipo duro, carne senza ossa e affettati. "Ladark si occupa anche di fotoritocco e ritocco fotografico professionale . Esistono numerosi motivi che possono spingere gli utenti a richiedere il fotoritocco professionale per le loro foto e immagini. Innanzitutto, la maggior parte degli scatti destinati alla comunicazione e alla pubblicazione sono stati migliorati e perfezionati grazie a questa tecnica. Tuttavia, i gruppi di utenti che si rivolgono al servizio di fotoritocco sono diversi e vari. Non � pi� ammesso il pacco supplementare per il cambio stagionale della biancheria.
Di fronte a questi fatti che si susseguono da tempo a Badu 'e Carros non possiamo far a meno di pensare che ormai siano parte integrante delle dinamiche interne alla gestione di questo carcere, dove regna indiscusso il malessere, l'abbandono e la desolazione assoluta, tale da costringere i detenuti a questi gesti estremi.
Cosa pu� essere allora la galera se non un mera discarica dove segregare le persone che "disturbano", o la massa di diseredati e dove si reprime anzich� sanare lo scontento sociale ?
Un invito allora a non lasciarli soli, un invito a tutti ad aiutarci a rompere cos� l'isolamento che li circonda, per impedire che ancora una volta cada nel silenzio l'attacco violento del "tallone di ferro", che impunemente schiaccia le vite inermi annientando la dignit� dei detenuti.
Diamo solidariet� a tutti/e i fratelli e le sorelle prigionieri/e.

Denunciano l'Ass.ne Alasdelibertade onlus (contatti alasdelibertade@tiscalinet.it) e l'Ass.ne K.A.P.P.A. onlus (contatti vociforti@hotmail.com)

P.S. divulgate o pubblicate questo messaggio a 360� grazie a tutti per la collaborazione.

con tenerezza e forza le associazioni denuncianti

Fonte: i prigionieri di Badu 'e Carros, documento diffuso il 2 giugno 2001 da tactical@tmcrew.org, in http://squat.net/tmc/msg01810.html.


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