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Paolo Libero e Liberi tutti/e

I compagni e le compagne di Perugia di NessunOrganizzazione nessunorganizzazione@astio.net

giugno 2004

"Sono un militante comunista e sono stato e sempre sarò antifascista" (Paolo Dorigo)

Paolo Dorigo ha iniziato uno sciopero della fame per ottenere, come lui scrive, "esami medici e perizia con sintonizzatore universale, allo scopo di porre fine al trattamento di controllo mentale a cui sono sottoposto".

Dopo 26 giorni di questo sciopero è molto provato, comincia a perdere lucidità ed equilibrio, date le sue già precarie condizioni di salute, l'evoluzione della situazione non ha una rosea prospettiva.

La storia di Paolo Dorigo sequestrato e condannato a morte dallo Stato, narra una lotta di secoli nelle carceri e nel "carcere fuori dal carcere", ci parla della lotta per sopravvivere nel lato infernale della società capitalistica.

La vicenda politica ed umana di Paolo Dorigo e' una lotta per poter immaginare e costruire una prospettiva di vita diversa in un paese che ormai si sta attrezzando per passare dallo stato sociale allo "stato
penale": costruire nuove carceri e fare del carcere uno strumento di controllo del mercato del lavoro, degli effetti della precarizzazione sociale.

"Per svelare il caos che vive nel quadro delle nostre certezze, mettendo a nudo la sostanza dei rapporti di classe..." (Mumia)

Non vogliamo che di carcere si muoia e nemmeno che di carcere si viva

Tutti/e davanti al carcere di Spoleto (Loc. Maiano 10) il 3 Luglio dalle 17.00