Le guardie fuori dal carcere dopo quel primo tentativo di reazione ricacciato
con quella carica esplosiva al plastico al pianterreno non hanno più
reagito anche perché a un certo punto un compagno ha mostrato dall'alto
di un finestrone una bella palla arancione che saranno stati due chili di plastico
e quella palla arancione li bastava per fare venire giù tutto il carcere
e cosi loro hanno capito che quel primo botto non era che un avvertimento che
se insistevano poteva capitare di peggio e poi ogni tanto qualcuna delle guardie
catturate veniva anche mostrata dai finestroni dei corridoi con un coltello
alla gola per fare vedere che erano vivi e per dire a quelli di sotto di non
tentare nessun intervento
le guardie catturate erano state divise in piccoli gruppi e venivano spostate
ogni mezz'ora in celle sempre diverse c'erano dei turni precisi era stato previsto
tutto un sistema di spostamenti ogni mezz'ora in modo che da fuori non si poteva
mai sapere in che cella si trovavano le guardie in modo che non era possibile
tentare qualcosa per liberarle quelli che gestivano le trattative ci tenevano
al corrente minuto per minuto di come andavano le cose dicevano che alle trattative
partecipavano dall'altra parte del telefono oltre alla direzione del carcere
e i comandanti delle guardie anche uomini politici del ministero della giustizia
e del governo rappresentanti che questi sembravano bloccati di fronte alla gravità
del cosa prendevano tempo ma anche sembravano disponibili trattare
quando è cominciato a fare buio si sono stabiliti del turni vigilare
su quello che succedeva fuori per tenere d'occhio dai finestroni protetti dalle
blindate quello che succedeva intorno al carcere specialmente le guardie che
facevano s u e giù per camminamenti sul muri di cinta che erano so lo
a venti trenta metri dal carcere anche meno il carcere era tutto illuminato
forte dalle luci gialle dei proiettori e da li dal secondo piano dove stavamo
si vedevano al di là del muro di cinta una quantità di camionette
di automobili di blindati di furgoni le automobili con le luci azzurre sul tetto
che giravano e le camionette coi fari accesi che giravano intorno al carcere
e nell'ombra ogni tanto movimenti confusi gruppi di gente in divisa che si spostavano
qua e là nell'ombra intorno al carcere illuminato dai proiettori
nessuno ha dormito quella notte perché c'era una tensioni rossa per quello
che era successo mi ricordo che c'era questo va e vieni di gente dentro le celle
dei corridoi un grande movimento di persone c'era una confusione indescrivibile
con li radio e le televisioni sempre accese al massimo c'erano delle discussioni
molto accese non tutti erano d'accordo c'erano de compagni che ritenevano che
quella rivolta avrebbe segnato un disastro per il movimento del prigionieri
ma non potevano fare a meno di accettare anche loro questa situazione perché
c'erano dentro non potevano che stare dentro anche loro in questa situazione
anche se dimostravano molta malavoglia ne viverla insomma e mentre gli altri
ritenevano invece che s. trattava di una grande vittoria
però era successo che mentre questi sequestravano le guardie c'era scappato
un ferito cioè questo appuntato l'unico graduato che si trovava nei bracci
che era un appuntato e che era rimasto ferito con una punteruolata e questo
appuntato ferito destava molte preoccupazioni era un po' la nota stonata in
tutta la storia l'unica nota stonata tutti quanti capivano che un morto in quella
circostanza avrebbe cambiato completamente le cose è successo che nel
momento in cui hanno sequestrato le guardie nel corridoi questo appuntato ha
tentato una reazione e un compagno che stava facendo il sequestro gli ha tirato
una punteruolata nel fianco con un punteruolo ricavato dal solito gancio del
fornello da campeggio
questo appuntato evidentemente fingeva di stare più male di quello che
stava in realtà allora i compagni che gestivano la rivolta in più
occasioni hanno trattato di rilasciare questo ostaggio ferito l'hanno accompagnato
tre o quattro volte giù fino al cancello che segnava la terra di nessuno
che in sostanza era la rotonda del pianterreno per lasciarglielo dicendo noi
apriamo il cancello e ve lo lasciamo fuori ma nessuno ha compreso e questi qua
invece non lo volevano dicevano no no tenetevelo perché voi volete soltanto
prendere il pianterreno voi volete aprire il cancello per prendervi anche il
pianterreno questa era la motivazione che davano ma nessuno ha compreso che
quello era un segno di quello che sarebbe successo
altri suggerivano addirittura di segare le sbarre di una finestra lare giù
questo appuntato con una imbragatura perché nessuno lo voleva li nessuno
voleva correre il rischio che questo moriva li perché avrebbe snaturata
tutta quanta la cosa perché tutto quanto in fondo era andato liscio finora
per esempio nessuno aveva pensato di distruggere il carcere non era stato toccato
niente non era stato distrutto niente mentre nella rivolta che c'era stata poco
tempo prima in quell'altro carcere speciale il carcere era stato completamente
distrutto nel senso che lì avevano demolito tutto avevano distrutto l'impianto
elettrico avevano distrutto l'impianto idraulico avevano abbattuto i muri avevano
reso il carcere completamente inagibile
io a un certo punto sono tornato nella mia cella non c'era nessuno c'era un
mucchio di maglioni camicie pantaloni sparsi sulla branda l'armadietto era sparito
ho buttato tutto per terra e mi sono buttato sulla branda la televisione era
accesa ma non c'era più niente c'era un turbinio di puntini c'era questo
che suonava il violino nella cella di fianco suonava sempre le stesse note ho
pensato a China e che era certo che domani non la vedevo con questo casino devo
scriverle domani appena possibile devo si è affacciato il mio compagno
di cella cosa fai lì cosa c'è ti senti male hai sentito le novità
che ci sono ci sono delle novità nelle trattative e forse abbiamo vinto
forse qua adesso vinciamo
ma guarda gli ho detto non so perché ma avevo un tono incazzato ma lo
sai che io veramente non ne posso più non ne posso più veramente
che siamo qua sempre ancora con questa storia ancora adesso con questa storia
di vincere o di perdere e che mi sembra che sia stata veramente sempre questa
la nostra grande disgrazia tutte le volte che abbiamo pensato che la cosa che
contava era in fondo solo il fatto di vincere o di perdere mentre poi invece
le cose che noi abbiamo fatto veramente non hanno mai avuto niente a che fare
col vincere e col perdere intanto perché se si tratta soltanto di vincere
o perdere è chiaro che qua abbiamo già perso tutto e da un pezzo
ma il fatto è che io penso e anche tanti come me lo pensano che in fondo
non abbiamo mai avuto non solo non abbiamo mai avuto nessuna idea né
voglia di vincere ma nemmeno nessuna idea che c'era qualcosa da vincere da qualche
parte e poi sai se ci penso bene adesso a me la parola vincere mi sembra proprio
uguale come a morire
questo appuntato ferito è rimasto lì per tutto il tempo della
rivolta perché non l'hanno voluto non hanno voluto che glielo davamo
questo povero disgraziato non hanno voluto assolutamente che glielo davamo abbiamo
fatto di tutto per darglielo ma loro non lo volevano assolutamente è
rimasto li sdraiato per terra tutta la notte fingendo di stare più male
di quello che stava si lamentava è passata la notte e non sapevamo più
cosa fare e poi la mattina è cominciata a funzionare la stanchezza e
il timore che le cose andando per le lunghe avrebbero comportato qualche problema
man mano che passava il tempo si cominciavano a sentire da più voci la
stanchezza che cominciava a farsi strada la gente era molto tesa e tutti quanti
dicevano che si doveva trovare al più presto una soluzione al problema
basta chiudiamo questa storia qui fintanto che abbiamo questo rapporto positivo
fintanto che possiamo finire le cose bene cioè il carcere è qua
che è tutto in piedi non l'abbiamo distrutto le guardie non sono state
toccate non è successo niente di irreparabile è successa una cosa
grossissima ma non c'è stato neanche un morto c'è un ferito con
una punteruolata e bisogna darglielo prima che muoia queste erano le cose che
si ' dicevano questa era la tensione che c'era poi verso sera si sono diffuse
le ultime notizie delle trattative uno dei compagni che conduceva le trattative
è uscito dal posto di guardia e ha annunciato che le cose andavano bene
che era ormai innescato il meccanismo della smobilitazione della rivolta che
tra poco sarebbero cominciati i preparativi del rilascio delle guardie sequestrate
e che insomma avevamo vinto
dopo questa notizia c'è stato un momento di sollievo c'è stato
un momento di rilassamento c'è stato un momento di stanchezza ma anche
di rilassamento tutti si interrogavano ma adesso cosa ci faranno ci picchieranno
forse no si facevano paragoni su come si erano concluse altre rivolte e c'erano
quelli che preparavano i loro zaini perché pensavano che ci sarebbe stato
un trasferimento immediato e intanto anche la sorveglianza su quello che succedeva
fuori si era rallentata nessuno si preoccupava più tanto di vigilare
dai finestroni i compagni rassicuravano le guardie che tutto era finito che
presto le avrebbero liberate c'era questo clima di rilassamento e di stanchezza
quando alle cinque del pomeriggio quando ormai questo clima era quello generale
si è sentito un rumore assordante
Fonte: pubblicato on line sul sito di Nanni Balestrini http://www.nannibalestrini.it/invisibili/invisibili.htm