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Milano: divieti e telecamere, si parte da Papiniano

Il Corriere della Sera, 13 luglio 2004

Piano del Comune per impedire l'attraversamento della città. Zona protetta fino ai Bastioni. Video per multare i trasgressori.

Trenta nuove telecamere per impedire l’accesso al centro. Dodici «pilomat», le barriere mobili per bloccare l’ingresso in altrettante vie consentite ai soli residenti. Si avvicina il «centro a spicchi», la nuova disciplina del traffico nel centro storico. Un sistema di anelli obbligati (detti loop , in tutto 6) che impedirà l’attraversamento del centro e costringerà gli automobilisti ad entrare e uscire dallo stesso spicchio, evitando sconfinamenti negli altri settori. La prima sperimentazione riguarderà il loop Papiniano, Olona, Carducci, Magenta, Orefici, Torino, Correnti, corso Genova. Tutto a senso unico. Poi si estenderà al resto della città. Si partirà a primavera 2005. L’intero progetto, secondo l’assessore al Traffico, Giorgio Goggi, dovrebbe realizzarsi entro la fine del 2006. I soldi ci sono già. Intanto si è partiti con il pacchetto degli altri interventi. Entro la fine dell’anno verrà realizzato il sistema elettronico di indirizzamento ai parcheggi del centro storico. A gennaio l’avvio dei lavori per rendere più scorrevole la Cerchia dei Bastioni che diventerà la vera circonvallazione (con un 13 per cento di traffico in più) al posto della Cerchia dei Navigli (in gran parte riservata ai mezzi pubblici e al traffico dei residenti). A quel punto, scatterà l’ora x della sperimentazione.
La scelta di Papiniano non è casuale. Si parte di lì, perché è la zona con più difficoltà di traffico. Il principale intralcio è il mercato. Che nel progetto originario doveva essere spostato. Adesso si stanno studiando i flussi del traffico per capire se il collo di bottiglia rappresentato dagli ambulanti è aggirabile o meno. Per garantire che non ci siano sconfinamenti negli altri settori (il loop di Foro Buonaparte da un lato e quello di via Larga dall’altra) saranno installate telecamere per sorvegliare gli accessi. Lo scopo fondamentale è quello di proteggere il trasporto pubblico e di garantire la canalizzazione del traffico. Si parte con corso Magenta. Un occhio elettronico impedirà l’ingresso degli automobilisti (esclusi i residenti) verso il centro. Successivamente corso Magenta verrà proibito in entrambi i sensi di marcia e il marciapiede verrà allargato. Altro snodo «pericoloso»: via Vincenzo Monti all’altezza di piazza Virgilio. Anche in questo caso si provvederà ad allargare il marciapiede. Si continua con via Olivetani, dove una telecamera controllerà gli accessi nel tratto tra i Bastioni e via Vico. Telecamere saranno piazzate anche in corso Genova per proteggere la corsia in ingresso riservata ai mezzi pubblici.
Se si guarda più in là nel tempo, la rivoluzione sarà totale. La cerchia dei Navigli cambierà volto. Oggi la si può percorrere in senso antiorario. In futuro verrà in gran parte riservata ai mezzi pubblici e al traffico dei residenti. Via De Amicis, da corso Genova a via Molino delle Armi diventerà zona a traffico limitato in entrambi i sensi di marcia. Via Santa Sofia riservata ai soli mezzi pubblici e ai residenti. Via Francesco Sforza a traffico limitato tra corso di Porta Romana fino a via San Barnaba e tra via Andreani e corso di Porta Vittoria. Via Visconti di Modrone interrotta tra via Mascagni e corso Monforte.
Lo stesso corso Monforte sarà controllato dalle telecamere da via Vivaio alla cerchia dei Navigli per impedire l’ingresso delle auto private in centro. Anche via Fatebenefratelli diventerà zona a traffico limitato nel tratto tra piazza Cavour e via De Marchi.
La filosofia è proprio questa. Rendere inutilizzabile la cerchia dei Navigli, arretrare l’ingresso in centro alla Cerchia dei Bastioni, creare spicchi assolutamente impenetrabili, fluidificare il traffico nei percorsi ad anelli, facilitare il trasporto pubblico e impedire l’attraversamento del centro. La fase più delicata sarà proprio quella della fluidificazione degli anelli e della facilitazione del mezzo pubblico. Perché questo vorrà dire eliminare almeno mille posti di strisce gialle e blu. Proprio per questo motivo l’applicazione del piano del centro sarà graduale.
In un primo momento i posti non saranno eliminati. Alcuni verranno recuperati nelle vie laterali all’anello. Poi, quando saranno pronti i nuovi parcheggi pubblici (con il sistema d’indirizzamento elettronico) tutti con la macchina nel sottosuolo.