Arresti e denuncie a Cagliari
26 ottobre 2003
Il 22 sono stato arrestato alla fine di un corteo improvvisato con l'accusa farlocca di avere dato un pugno al capo della mobile Arangino in un momento in cui mi trovavo a terra sotto una pioggia di manganellate e calci (rigorosamente in testa). Datemi in regalo da 6-7 sbirri... A salvarmi la vita è stato l'intervento di alcuni compagni e compagne (compresi gli altri 3 arrestati...) Sono in attesa della conferma dell'arresto e della data dell'udienza che immagino possa essere il 13/01....
A seguire un breve resoconto della vicenda...
a presto
bizio
Cagliari, 24 ottobre 2003
Il 22 ottobre, dalle 17 alle 19, in piazza Repubblica si è svolto un
presidio di solidarietà per Massimo Leonardi.
Al termine del presidio abbiamo deciso di fare un corteo fino a piazza Yenne
per proseguire il volantinaggio nelle vie del centro, ma a metà di
via Manno il numero crescente di poliziotti, la comparsa di caschi, scudi
e manganelli e la presenza della polizia anche in piazza ci ha indotto a tentare
di disperderci entrando nel quartiere della Marina. Alcuni manifestanti hanno
comunicato al vice questore la nostra volontà di sciogliere il corteo
ma è stato loro risposto: "Noi non vogliamo farvi sciogliere.
Questa volta venite in questura".
Siamo stati inseguiti per i vicoli della Marina e, arrivati sotto i portici
in via Roma, siamo stati caricati brutalmente alle spalle, mentre l'arrivo
di altra polizia dalla parte della stazione ci ha bloccato la via di fuga.
Una prima parte di manifestanti è stata presa durante questa carica;
altri, durante una caccia all'uomo che si è protratta per alcune ore
in diverse zone della città.
I fermi sono stati in tutto dodici, quattro dei quali tramutati in arresti;
per uno degli arrestati è stato necessario ricorrere al ricovero in
ospedale per trauma cranico; a un altro degli arrestati, dopo il rilascio,
sono stati prescritti sette giorni di cure; anche uno dei fermati è
dovuto ricorrere a cure mediche.
Gli articoli dei giornali locali mentono. È falso che: volessimo arrivare
in via Roma per attaccare il palazzo della regione; che ci siano state vetrine
spaccate; che ci siano stati scontri ripetuti e provocati da noi; che alcuni
di noi avessero bastoni e catene; che non volessimo sciogliere il corteo.
Non ci sono stati attacchi da parte nostra, ma tentativi di difesa, perché
non ci si aspettava un dispiegamento di forze che copriva piazza Costituzione,
piazza Yenne, via Roma e le vie laterali, ovvero zone ben lontane dalla piazza
del presidio iniziale. Questo ci fa pensare che la polizia avesse pensato
e pianificato il pestaggio e la retata.
Ai fermati non è stato permesso di ricevere cure mediche; gli è
stato permesso altresì di nominare un avvocato ma di fatto gli è
stato impedito di contattarlo: solo la pressione dei compagni fuori dalla
questura ha permesso che gli arrestati entrassero in contatto con un legale.
L'udienza preliminare per tre dei quattro arrestati, il 23 mattina, si è
conclusa con il rinvio del processo al 13 gennaio e la scarcerazione; il ragazzo
ricoverato è stato dimesso oggi, 24, e in attesa del rinvio a giudizio.
Alla manifestazione a Cagliari per lo sciopero generale, uno spezzone di circa
200 compagni ha sfilato in coda al corteo con lo striscione "Sì
allo stato sociale no allo stato di polizia" distribuendo volantini informativi
rispetto ai fatti e ricevendo solidarietà dai manifestanti in sciopero
e dagli studenti.
I manifestanti
Fonte: pubblicato il 26 ottobre 2003 su Tactical Media list da bizio.nauta@katamail.com