Concorezzo (Milano) 2 ottobre2000

Documento sottoscritto dal Collegio Docenti del Circolo didattico di Concorezzo (Mi)

È con viva preoccupazione ed indignazione che assistiamo anche quest'anno, come da alcuni a questa parte, a quello che noi definiamo un affossamento, dapprima discreto e poco appariscente poi sempre più scoperto, dell'integrazione scolastica degli alunni e delle alunne portatori/trici di handicap tramite l'eliminazione della figura dell'insegnante di sostegno.
Alla ripresa del nuovo anno scolastico il nostro Circolo didattico si è ritrovato in organico un posto di sostegno in meno rispetto all'anno scorso nonostante il numero degli alunni/e riconosciuti sia passato da 22 a 23.
Sono aumentate anche le richieste dei rapporti 1 a 1 che però non possono essere rispettate per potere assicurare un minimo di ore a tutti gli altri bambini.
L'esperienza italiana, unica nel suo genere in quanto in controtendenza rispetto alle scelte operate negli altri paesi, viene attualmente riconosciuta all'avanguardia e diverse nazioni europee appaiono interessate a farla loro.
Coloro che ne sono stati i promotori (ministero e sindacati in primis), hanno mostrato nei suoi confronti sentimenti, a dir poco, contraddittori: da un lato grandi proclami sul valore civile e sociale di questa scelta, da un altro cronica incapacità di darle una struttura chiara e solida, in grado di ottenere ciò che si prefiggeva.
Le scelte politiche ed amministrative sostenute dal Ministero in merito alla gestione degli/delle insegnanti di sostegno ci vedono sostanzialmente in opposizione.
Da anni si chiede una classe di concorso specifica per gli insegnanti di sostegno ma sia i sindacati che il ministro sono sordi a questa richiesta e sul sostegno continua a lavorare chiunque, anche se non possiede alcuna specializzazione, esprimendo in questo modo una palese e chiara svalorizzazione del ruolo dell'interazione dei bambini/e diversamente abili.
In riferimento all'anno scolastico in corso, su 9 insegnanti di sostegno operanti nei due plessi di scuola elementare, solo 1 è titolare di ruolo, quindi assunta a tempo determinato, 5 sono incaricate annuali dal Provveditorato e 3 sono supplenti temporanee nominate dalla Direzione Didattica. Va ricordato inoltre che solo l'insegnante titolare ha conseguito il titolo di specializzazione richiesto e che le supplenti temporanee si trovano spesso a "scegliere" la supplenza su posto di sostegno in mancanza di alternative.
L'organico degli insegnanti di sostegno è attualmente di 1 a 135 alunni frequentanti i diversi ordini di. È un rapporto troppo alto ! Quest'anno nella nostra scuola la maggior parte delle insegnanti di sostegno sono costrette a seguire 3 e anche 4 bambini handicappati, alcuni dei quali piuttosto gravi!!!
Non sono affatto chiari, nonostante la tanto sbandierata trasparenza, i criteri con cui, a loro volta, i provveditorati attribuiscono alle diverse scuole della provincia gli organici.
Tutti gli anni le scuole si vedono dimezzare le richieste effettuate sulla base di certificazioni del servizio pubblico (A.S.L.) e di progetti avviati e nonostante il numero degli alunni spesso aumenti. Perché non valutare invece le reali necessità dei bambini/e che frequentano e che sono ampiamente documentate dalle continue relazioni richieste alle scuole ma che, ci sembra, nessuno legga perché vengono tutte sistematicamente disattese?
Si tende sempre più a sostituire l'insegnante di sostegno con generico personale educativo/assistenziale a carico del comune in cui è situata la scuola. Se sono chiari i motivi economici che spingono lo stato in questa direzione, molto meno chiari risultano invece i motivi educativo/formativo/didattici. Riconosciamo senz'altro la validità del servizio prestato dagli educatori che, tuttavia non deve prevaricare quello dell'insegnante di sostegno che ci pare qualcosa di altro e di diverso. Non si deve infatti dimenticare che comunque l'educatore non fa parte del Consiglio di Interclasse, non è tenuto ad intervenire nella programmazione, nella valutazione, nelle diverse attività della scuola, è legato all'alunna/o portatore di handicap che assiste. L'insegnante di sostegno, a parte il diverso bagaglio culturale e professionale, è assegnato alla classe ed è con la classe che porta avanti il suo lavoro.
Nell'organico funzionale, che è parte integrante dell'autonomia, non rientra la figura dell'insegnante di sostegno. Se ne deduce che, non facendo parte dell'istituzione, può partecipare alla vita della scuola solo per quanto riguarda il suo compito specifico ma non per altro?
A fronte di tutto questo, non ci si deve poi stupire se molti insegnanti di sostegno, appena possono, cercano la titolarità nella classe di concorso da cui provengono, disperdendo in questo modo un patrimonio di esperienze preziose.

Riteniamo insostenibile il fatto di dover operare in mezzo a tanta precarietà, se a tutto ciò si aggiungono:

Noi della scuola elementare siamo creativi/e, è vero, ma non possiamo creare e progettare con finanziamenti ZERO e con ZERO personale.
E non per ultimo, uno stipendio "da fame"...............................

Le lavoratrici e i lavoratori del Circolo didattico di Concorezzo (Mi)

 

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