Proponiamo qui una serie di domande e risposte sul Fondo di Istituto. Non siamo degli specialisti, ma semplici delegati che hanno imparato queste cose sulla base della propria esperienza. Con questo scritto intendiamo rivolgerci a quei compagni e colleghi che per la prima volta si trovano ad essere delegati nelle proprie scuole o ad affrontare in prima persona questioni sindacali di una certa rilevanza, e che possono trovarsi in difficoltà, come diversi ci hanno confessato. Coloro che invece non hanno bisogno di aiuti o consigli non ce ne vogliano e tralascino la lettura, oppure ci correggano se abbiamo detto qualcosa di sbagliato o integrino se abbiamo dimenticato qualcosa d'altro.
Il Fondo di Istituto, lo diciamo chiaramente, ci piace assai poco. Sappiamo molto bene che in troppi casi diviene uno strumento di divisione dei lavoratori e di arbitrio da parte del dirigente e di una ristretta cerchia in genere di docenti. Per questo ci pare importante cercare di disinnescare questo potenziale fattore di divisione tra lavoratori. Inoltre, limitatamente ai 300 miliardi dell'ex art. 29 ai quali si aggiungono economie di anni precedenti per un totale complessivo di 416 miliardi di lire che dovevano andare agli aumenti salariali ma che l'ultimo contratto ha destinato come risorsa aggiuntiva al Fondo di istituto, proponiamo che vadano distribuiti a tutti. Questi soldi sono quelli indicati alle lettere c) e d) delle successive domande 2) e 3).
1) Cos'è il Fondo di Istituto?
E' un insieme di risorse finanziarie che arrivano alla scuola per retribuire attività aggiuntive, e/o l'intensificazione delle attività. Riguarda sia docenti che ATA.2) Quanto è l'ammontare del Fondo per le scuole materne, elementari, medie per l'anno in corso (2000-2001)?
Il Fondo è composto dalle seguenti voci:a) £ 693.000 x il numero di docenti in organico di diritto, con cui sono retribuiti sia docenti che ATA
b) £ 629.461 x il numero di docenti in organico di diritto, con cui sono retribuiti solo i docenti
c) £ 307.985 x il numero di addetti ATA, con cui è retribuito solo il personale ATA3) Quanto è l'ammontare del Fondo per le scuole superiori per l'anno in corso (2000-2001)?
a) £ 693.000 x il numero di docenti in organico di diritto, con cui sono retribuiti sia docenti che ATA
b) £ 900.000 x il numero di docenti in organico di diritto, che servono alle attività aggiuntive di insegnamento (es. recuperi, studi assistiti, ecc.)c) £ 629.461 x il numero di docenti in organico di diritto, con cui sono retribuiti solo i docenti
d) £ 307.985 x il numero di addetti ATA in servizio, con cui è retribuito solo il personale ATALe lettere a) e b) sono determinate dal Contratto collettivo nazionale.
Le lettere b) e c) sono desunte da stime CGIL, non sappiamo quanto attendibili, comunque ufficiose.4) La dirigenza può rifiutarsi di informare quanto è l'ammontare del Fondo?
L'ammontare del Fondo ciascuno lo può determinare all'inizio dell'anno, con i calcoli di cui sopra, e dunque le attività retribuibili con il Fondo, ad esempio il recupero, possono già partire a settembre con la certezza della loro copertura.
Quel che resta di incerto è quando i soldi arrivano effettivamente alle scuole: i ritardi dell'amministrazione in questo senso sono cronici. Le risorse aggiuntive stanziate con il nuovo contratto di febbraio, ad esempio, non si sa quando saranno a disposizione delle scuole.5) Quali attività dei docenti sono retribuibili con il Fondo?
Fondamentalmente due tipi di attività: attività aggiuntive di insegnamento e attività aggiuntive funzionali all'insegnamento.
Le attività aggiuntive di insegnamento sono ore in più svolte con gli allievi oltre le 18 settimanali (non più di 6 a settimana). Ad esempio corsi di recupero, oppure realizzazione di progetti (limitatamente alle ore effettivamente trascorse con gli allievi, ad esempio in copresenza, e dunque non le ore di programmazione dei progetti). Esse sono pagate £ 50.000 lorde l'ora.
Le attività aggiuntive funzionali all'insegnamento sono tutte quelle attività che comportano un investimento orario per il funzionamento della scuola che eccede le 40 ore annue dovute. Ad esempio: partecipazione alle commissioni deliberate dal Collegio, formazione, progettazione, programmazione, coordinamento di classe, ecc. Esse sono pagate L.28.000 lorde all'ora.
Si retribuiscono inoltre non in termini orari ma forfetari: i collaboratori del dirigente (massimo due), la flessibilità e l'intensificazione dell'attività didattica e organizzativa. In quest'ultimo caso possono essere coinvolti i docenti che sono sottoposti a turni pomeridiani, oppure coloro il cui orario è sottoposto a periodica ristrutturazione per permettere copresenze, progetti, raggruppamenti di materie, ma anche tutti i docenti che compilano ad esempio schede di valutazione o di orientamento aldilà dei tempi e dei momenti degli scrutini, ecc.6) In quali proporzioni il Fondo deve essere ripartito tenendo conto delle diverse attività?
La proporzione la stabilisce la contrattazione interna sul Fondo di cui parleremo più avanti. Un vincolo per le superiori è costituito dal Fondo di cui alla lettera d) della domanda 3). Quella voce (L.900.000 x docente) dovrebbe essere spesa per attività di insegnamento (recupero, studio assistito, ricerca, ecc.), quindi in ore passate con gli allievi (e dunque pagate L.50.000).7) La retribuzione della flessibilità e della intensificazione in alcune scuole potrebbe interessare in parte uguale tutti i docenti?
Proprio così. La proporzione rispetto all'insieme del Fondo di quanto deve andare in parti uguali a tutti i docenti, lo stabiliscono i lavoratori e poi la contrattazione interna. E' attraverso questa voce che chiediamo venga data a tutti quella parte che è stata aggiunta al Fondo con l'ultimo contratto.8) E se in una scuola sono stati nominati più di due collaboratori?
Anche gli altri, ormai, dovranno essere retribuiti, anche se formalmente con altre voci. Il vicepreside è pagato con risorse a parte non del fondo.9) Le ore passate nelle commissioni dunque dovranno tutte essere retribuite?
Il calcolo della retribuzione delle attività funzionali all'insegnamento dovrebbe essere su base oraria, ma nella pratica si applica una retribuzione forfetaria, prevista anche dal contratto (art. 30 comma 2 CCNI 98/01) altrimenti c'è il rischio che venga premiato chi perde più tempo in riunioni piuttosto che svolgere attività.10) E se si sfora?
Non si sfora, se si sono previste le attività. La questione fondamentale è prevedere. Dunque a settembre si deve redigere un elenco delle attività, coerenti con il POF, e stabilire dei tetti orari (che corrispondono a rimborsi forfettari nel caso delle attività funzionali all'insegnamento).
Inoltre va aggiunto che il dirigente scolastico è anche il responsabile patrimoniale della scuola. In altre parole è tenuto a controllare che non si sfori, altrimenti può e deve essere chiamato a rispondere personalmente (di tasca sua) per quelle attività che ha fatto attuare e di cui si può produrre prova (convocazione scritta, ordine di servizio, ecc.) senza adeguata copertura.11) E se uno supera il tetto orario?
Lo supera a suo rischio e pericolo, a meno che non ci sia una precisa autorizzazione scritta da parte del dirigente scolastico, che lo rende responsabile in giudizio in caso di mancata corresponsione di retribuzione. Aldilà di questo caso limite, a settembre tutti devono avere chiaro quanto saranno retribuite certe attività. Nel corso dell'anno ognuno dovrà amministrare con accortezza i tempi di realizzazione delle attività.12) Se però dentro una commissione i cui membri hanno un tetto ad esempio di 10 ore, partecipano in venti colleghi, si sfora comunque.
Per questo il tetto non deve essere individuale, ma deve riguardare l'insieme dell'attività. Ad esempio si deve sapere che la Commissione Biblioteca ha a disposizione 30 ore complessive, indipendentemente dal numero dei suoi partecipanti, che dovranno poi "spartirsele", in proporzione alla loro presenza.13) E come si fa con i corsi di recupero nelle superiori, dove c'è una maggiore variabilità? Finisce che i docenti che mettono più insufficienze poi sono quelli che guadagnano di più.
Una proposta pratica è la seguente. Si prendono le risorse del punto d) (ex IDEI, L.900.000 x n. docenti in organico di diritto) le si suddivide per 50.000 in modo tale da ricavare quante ore di recupero ha a disposizione la scuola. Poi si divide la cifra per il numero delle classi. In questo modo ogni Consiglio di Classe ha a disposizione già a partire da settembre un pacchetto di ore da utilizzare per il recupero. Il Consiglio di Classe in questo modo costituisce un filtro per eventuali abusi. Le stesse ore possono servire, sempre finalizzate al recupero, per pagare ore frontali con gli allievi per progetti, copresenze, ecc. Si può prevedere ad esempio un tetto più alto per il biennio nelle superiori, ecc. Per le medie si può stabilire una quota del Fondo da destinare al recupero e procedere allo stesso modo.14) Ma se una volta stabiliti dei tetti, questi non vengono raggiunti?
I tetti valgono verso l'alto ma non verso il basso. E' compito del dirigente verificare costantemente l'effettivo svolgimento delle attività per le quali si chiede l'attribuzione del Fondo. A consuntivo, cioè a settembre, il dirigente effettuerà la verifica finale e ne renderà conto alla RSU.15) Quali attività del personale ATA devono essere retribuite con il Fondo?
Tutte le attività che comportino un lavoro oltre le 36 ore e che non vanno a recupero, o un maggior disagio (ad esempio turnazioni), o un'intensificazione del lavoro (ad esempio sostituzione di colleghi assenti). Sono pagate £.20.000 lorde per i collaboratori scolastici e £. 23.000 lorde per assistenti tecnici e amministrativi.16) In una scuola più o meno tutti sono coinvolti nella sostituzione di colleghi assenti.
E infatti a noi questa sembra una ragione sufficiente per prevedere una quota di risorse che va distribuita a tutti in misura uguale.17) Come si fa ad evitare abusi, ad esempio persone che realizzano un sacco di ore straordinarie e che non recuperano?
L'importante è stabilire i seguenti principi: lo straordinario (le ore eccedenti) non è obbligatorio; se è necessario deve possibilmente essere omogeneamente ripartito; la scelta tra recupero compensativo o retribuzione spetta al lavoratore. Non è ammissibile che il dirigente o il direttore dei servizi consentano ad alcuni ciò che ad altri viene negato.
Inoltre, il recupero di ore eccedenti (non oltre i 3 mesi dell'anno scolastico successivo) non deve ricadere sugli altri lavoratori, altrimenti deve comportare per questi ultimi il riconoscimento di una intensificazione lavorativa.
Aggiungiamo ancora che qualora le ore eccedenti, per qualsiasi motivo, non possano essere recuperate entro il suddetto periodo, devono essere comunque retribuite (art. 52 comma 6.4 CCNI 98/01). Se non ci sono più risorse disponibili nel Fondo si ripresenta la situazione di prima: paga il responsabile patrimoniale, ossia il dirigente, che può essere portato davanti al magistrato del lavoro. E' importante però che esse siano registrate e accertabili con chiarezza.
Per evitare tutto ciò è comunque bene stabilire a inizio d'anno un tetto individuale delle ore straordinarie pagabili.18) La parte del Fondo di cui al punto a) delle domande 2) e 3) in che proporzione deve retribuire gli ATA?
Questo lo devono stabilire in primo luogo le lavoratrici e i lavoratori, docenti e ATA, e poi la contrattazione. Vi sono scuole che riservano il 20% al personale ATA, altre il 35%. Altre ancora realizzano un calcolo in base alle ore. Stabiliscono che un lavoratore di una certa scuola deve poter attingere a uno stesso numero di ore pagate sia che si tratti di un docente che di un ATA. Si tenga presente però che le ore sono pagate in modo differente. Va da sé che si tratta di un punto assai delicato, intorno al quale è bene che ATA e docenti trovino un accordo prima di giungere alla contrattazione interna.19) Vi sono scuole dove al personale ATA non viene dato nulla, nemmeno l'1%.
Si tratta di un abuso. E' impossibile che attività aggiuntive dei docenti non comportino almeno in una certa misura anche l'intensificazione del lavoro se non del lavoro straordinario del personale ATA, ad esempio per i corsi di recupero svolti in orario pomeridiano.20) Chi decide l'attribuzione del Fondo?
La contrattazione interna tra RSU e dirigenza stabilisce i criteri generali per l'attribuzione del Fondo. Quindi in concreto in che modo (orario o forfetario) e quanto (nel caso del forfeit) devono essere retribuite le varie attività. Quali siano le attività da retribuire, per gli ATA si è gia detto (ore eccedenti e intensificazione), per i docenti lo stabilisce il collegio a inizio d'anno. In mancanza di una chiara indicazione del collegio, come invece spesso accade, è difficile che si possa stabilire alla fine quali attività debbano essere retribuite e quali no.
La contrattazione inoltre non decide quanto deve ricevere Tizio o Caio. Non è nemmeno compito della RSU indagare se una attività sia stata portata a termine, o se le certificazioni siano o meno veritiere. Questo è un compito della dirigenza. In sede di consuntivo certo la RSU sorveglierà che vi sia una corrispondenza generale con quanto previsto.21) Ci pare che così il Collegio Docenti sia espropriato di una sua prerogativa.
Al contrario, viene liberato di una materia che non gli spettava. Il Collegio Docenti è un luogo misto, dove siedono nello stesso luogo dirigenza e una parte dei lavoratori. Una contrattazione non può avvenire in simili condizioni: infatti non si capisce perché su un Fondo che riguarda anche gli ATA debbano decidere solo i docenti e oltretutto insieme alla controparte, che con la sua presenza condiziona spesso la libera espressione dei lavoratori.22) E se non viene speso tutto il Fondo?
Le risorse di fondo inutilizzate devono essere restituite. In pratica restano alla scuola e devono essere aggiunte al Fondo dell'anno successivo.23) Quali sono i tempi per la discussione del Fondo?
Dalla normativa non è chiara la tempistica. Noi proponiamo che tutto si esaurisca tra settembre e ottobre con la seguente procedura:a) la RSU verifica la rispondenza tra consuntivo e preventivo dell'anno precedente
b) l'assemblea sindacale approva uno schema di attribuzione del Fondo con tutti i relativi tetti e rende noto il numero di ore di recupero didattico a disposizione di ogni consiglio di classe e che questo deve amministrare nel corso dell'anno
c) si apre la trattativa con la dirigenza sino ad una ipotesi di accordo
d) l'ipotesi di accordo è sottoposto al voto dell'assemblea sindacale24) E quest'anno?
Quest'anno è difficile prevedere qualcosa, anche per questo proponiamo la distribuzione a tutti delle risorse di cui al punto c) e d) delle domande 2) e 3). Si può inoltre giungere ad un accordo con la dirigenza sul metodo da usare a partire da settembre.25) E se la dirigenza vuol continuare a fare come le pare?
I lavoratori dovranno essere pronti ad iniziative quali la sospensione delle attività aggiuntive, ecc. Ben difficilmente i cattivi costumi verranno sradicati se i lavoratori non daranno prova di un minimo di determinazione. Per questo consigliamo vivamente un rapporto vivo e costante con l'assemblea sindacale e la totale pubblicità delle proposte della RSU e dell'assemblea.26) Quali sono le norme di riferimento?
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro 1998-2001: art.6 e 9
Contratto Collettivo Nazionale Integrativo: art. 28, 29, 30, 31, 52
Rinnovo biennio economico: art. 3, 14, 15.