RIFLESSIONE

 

Classe Tematica _  media e comunicazione                                        Tipologia _teoria

Argomento_ Riflessione [riflessione non è un argomento, al limite potrebbe essere una tipologia ma la evitiamo anche come tipologia. Qual è l’argomento della riflessione? Rispondi alla domanda ed avrai il tuo argomento principale]

A1_Utopia

A2_Cyberspazio

A3_Mondo virtuale

Autore_ Gabriele Bartolucci Gabriele

Titolo_                               ???? non possono esistere notizie senza titolo                                                      Data_2003

Luogo _Pisa,Italia

Descrizione_Riflessione sul testo di Pierre Lèvy. Quale testo??? Di cosa parla la riflessione??? Devi dare qualche indizio all’utente. Si un po’ più prolisso nelle descrizioni, per quanto brevi.

 

 

Fonte_ Lèvy Pierre, “L’intelligence collective. Pour une anthtropologie du cyberspace”, 1994, tr. It. “L’intelligenza collettiva. Per un’antropologia del cyberspazio”, Feltrinelli, Milano, 1996,

Varie_ notizia inserita da Mario Rossi, mariorossi@topolinia.it

Testo_ Il testo di Lèvy,seppur scritto nel 1994,nel parlare di situazioni tecnologiche che mutano in maniera veloce ed insospettabile, mantiene una forte carica utopica e illuminante.Il suo linguaggio Chimico-politico centra sempre il punto del discorso all’interno di situazioni complesse e radicate(la teologia,l’informazione mediale,il ruolo politico del cittadino,etc…),cercando di opporre ad ogni argomento la propria visione tecno-sociale.Questo libro lo dice,ha nei suoi geni il seme della rivoluzione ragionata e prudente,sa che è possibile cambiare il modo di pensare nella quotidianità,il modo di porsi in maniera differente,filtrare attraverso i processi microcomunicativi(punto cardine del libro) i dogmi sociali moderni come la religione,la famiglia,l’economia e la politica.Il futuro che lèvy pone in bacheca è un futuro di partecipazione dove il senso di collettività pervade i gruppi umani,un forte legame sociale,dovuto alla condivisione di discussioni e problematiche, da vivere all’interno delle strutture intelligenti del Cyberspazio.

Gli intellettuali collettivi animano il cyberspazio tracciano i loro segni e le loro esperienze su infinite cinecarte che scorrono davanti agli occhi,il mondo virtuale è la risposta tecno-sociale all’isolamento umano in atto?

Lèvy non pone l’accento in maniera giusta all’isolamento dell’uomo davanti alla macchina,certo esiste il contatto ma è solamente un feedback multimediale,seppur Io sia totalmente concorde alla totalità degli argomenti sviscerati nel libro,c’e da dire che l’assenza di contatto umano è il vero punto debole di questa filosofia,essere più liberi ma sempre all’interno di uno schema tecnologico che non permette il contatto fisico(secondo me importantissimo,se il fine è di creare un qualcosa a 360°).In confronto al mondo contemporaneo(che Lèvy nomina come  Spazio delle merci)visto come una inscatolatrice  dell’animo umano,che sintetizza le facoltà umane all’interno di processi quantitativi,la sua prospettiva tecno-sociale appare come il paradiso in terra:”una società in continuo cambiamento,un cambiamento in tempo reale…Un ritorno all’umano ai tempi interori,all’Io pluralizzato e multiforme”.Insomma lo Spazio del sapere come un’alternativa alla trascendenza del territorio e delle merci, lo Spazio del sapere che corre si genera e si rigenera all’interno delle autostrade informatiche,in un futuro dove l’accesso sarà a disposizione di tutti.La prospettiva è esaltante ,peccato che forse neanche tra 3000 anni si realizzerà,questo Spazio del sapere non esiste,e nell’attualità ogni sua simil manifestazione sotterranea è subordinata alle leggi della merce(e lo sarà ancora per molto).E’ importante però prendere coscienza che se lo vogliamo veramente,nel tempo nelle generazioni è possibile.Sintetizzando con Gaber:”La libertà non è uno spazio libero,la libertà è partecipazione”.

 

 

 

 

 

 

 

e-mail_  Leoneabbacchio@libero.it

 

 

Sitoweb_ devi fare te una ricerca del sito di Lèvy e poi inserirlo quì