giugno 1994 >>> giugno 2004

VERSO I 10 ANNI ... CSA LA TORRE in FESTA!!!

Alle compagne, ai compagni, alle sorelle, ai fratelli, a chi ci vuole bene (o almeno non ci vuole male ;)

Dieci anni della Torre - 60 anni di liberazione

Il 4 giugno 2004 la storia del CSA La Torre raggiunge, per superarli, i dieci anni di vita. Dieci anni spesi bene, risponderemmo con convinzione a chi ci ponesse tale interrogativo. E non immaginateci, per questo, ragazze e ragazzi senza dubbi. Non solo, non tanto, per gli obiettivi raggiunti, i desideri esauditi, i bisogni soddisfatti, che sono del resto parte immanente la nostra quotidianità, risponderemmo a questo modo. Piuttosto, per il fatto stesso di essere ancora qui a coltivare quel sogno collettivo maturato un 4 giugno del 1994, quando si è deciso di prendere in mano il proprio destino, di opporre ricchezza a degrado, occupando la Torre di viale Rousseau, nella zona di Casal De' Pazzi, per farne un centro sociale autogestito, per ristrutturare uno spazio pubblico inutilizzato, per aprire un luogo di confronto e di aggregazione nel quartiere.
Saranno giorni, mesi ed anni di maturazione politica e personale, intervallati dal rumore sordo di proiettili fascisti.
Saranno giorni, mesi ed anni di battaglie e discussioni, osteggiate e denunciate da un comitato ad uso e consumo di uomini con la guerra nella testa.
Saranno giorni, mesi, anni di sgomberi ripetuti, di giochi sulla nostra pelle, di rabbia, coscienza e difesa. Con la testa, con le mani, con il corpo; insieme anche ad altri, tanti altri. http://www.ecn.org/latorre/giornali26795.html Nei primi mesi del ’97, con 85 pesantissime denunce sul groppone nostro e di altri, rimessa faticosamente in piedi l’attività calpestata da scarponi militari, l’ennesima cavillosa ordinanza di sgombero ci sospinge nuovamente muso a muso con la repressione. Un mese di assemblee conflittuali, infine la voglia di preservare 3 anni di attività politica e culturale ci conducono qualche centinaio di metri più in là: da viale Rousseau a viale Kant, ma sempre con la nostra filosofia. Nel nuovo posto riprende l’unica storia che abbiamo da raccontare. Ai primi tre si vanno ad aggiungere altri sette anni, nei quali ci attraverseranno indiani del Karnathaka, a raccontare di lotte e reclamare giustizia, attraverseremo frontiere chiamandole, per nome, prigioni, scopriremo Genova, dove perderemo un fratello e troveremo altri mille motivi per alzare la testa. Anni di autogestione e di liberazione; anni precari, orgogliosi, antiproibizionisti, antifascisti. Anni in cerca di dignità: per noi, per tutte, per tutti. Il 4 giugno saranno 10 anni di Torre e 60 dalla liberazione del nazifascismo. Li proveremo a passare in una maniera che ci piace: brindando ad un nuovo progetto e poi mangiando e bevendo insieme, insieme parlando e raccontando. Con noi ci saranno anche Alessandro Portelli e Ascanio Celestini, dialoghi, espressione, narrazione e memoria di quello che è stato, di quello che è ancora parte di noi tutti. Vi vorremmo tutte e tutti con noi. Perché noi non dimentichiamo i pezzi di strada fatti insieme e perché altri ne vorremmo fare. Perché ci poniamo interrogativi sulle strade imboccate da ognuno, ma per ognuno abbiamo rispetto. Perché:

..."puoi svoltare da solo - ma un giorno quelle urla ti spezzeranno il cuore - devi tentare di svoltare con gli altri - non bisogna mai staccarsi - non si vince mai da soli... poi nessuno di noi aveva voglia di vincere - volevamo solo stare un po' meglio" (La Banda Bellini)


ps: gira voce che, sentendo parlare di casale, stalla e fienile, si sia autoinvitato anche un infame vaccaro texano: per favore, se vi capita di avvicinarlo, fategli capire che non lo vogliamo…

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