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Milano 26 maggio 1998
Dichiarazione di Luca Ghezzi in merito alla proposta di privatizzazione del carcere di San Vittore espressa da Gaetano Pecorella

"Che il candidato Gaetano Pecorella non abbia fatto parte di Soccorso Rosso e' cosa che lascio volentieri alla sua coscienza e alla sua memoria, certo e' pero' che sul rapporto tra societa', giustizia e sistema carcerario la sua opinione si e' sorprendentemente modificata negli anni.

La privatizzazione delle carceri rappresenta l'ennesimo avvicinamento alla barbarie di chi, a corto di idee e di coraggio, copia modelli che, sperimentati altrove - negli USA essenzialmente - hanno mostrato quello che valgono: poco o nulla.

Invece di chiedersi quale rapporto vi sia tra le politiche neoliberiste repubblicane prima e democratiche poi, e il triplicamento del numero dei detenuti negli USA tra il 1983 e il 1995, si preferisce governare in maniera disciplinare l'emergenza sociale. Si guarda al risparmio monetario (presunto) della privatizzazione delle carceri e si tace sui costi mostruosamente piu' alti dell'intero sistema securitativo. Si tace il fatto che basterebbe un diverso regime (antiproibizionista) in materia di sostanze stupefacenti per ridurre a un terzo i detenuti delle nostre carceri e ad eliminare quasi interamente quella narcoburocrazia dagli altissimi costi economico sociali.

Forse e' meglio che Pecorella la smetta di inseguire nelle campagne italiane giovani coltivatori di marijuana, di incarcerare tossicodipendenti e micro-spacciatori e guardi ai fiumi di droga e denaro che attraverso le nostre frontiere, nelle nostre apparentemente pulite citta', costituiscono stock di ricchezza e potere.

A Pecorella piace molto la logica aziendale. Nelle aziende i dirigenti incapaci si licenziano. Forse e' l'ora che questa manica di proibizionisti incompetenti se ne vada e lasci il passo a chi ha idee diverse e piu' chiare.
Anche per mia personale esperienza ritengo che bisogna ridurre il danno e costruire le alternative: la direzione e' quella di liberarsi dalla necessita' del carcere, non quella di privatizzare l'esistente".