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From
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"red*ghost" <red-ghost@libero.it>
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Date
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Sat, 4 May 2002 22:17:35 +0200
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Subject
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c99: Fw: Ferrara: quindici denunciati nessun pentito
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----- Original Message -----
From: Dazdramir
Sent: Saturday, May 04, 2002 3:45 PM
Subject: DOCUMENTO DAZDRAMIR
A tutti i compagni e le compagne. Vi mandiamo il documento di cui si è
parlato in assemblea in allegato. Preghiamo tutti di farlo girare il più
possibile. Potrete poi mandarmi un eventuale sottoscrizione.
Vi terremo informati sulla prossima assemblea, per il momento cerchiamo di
raccogliere più gente possibile per decidere tutti quanti che fare.
Chiunque lo possa pubblicare sarà di grande aiuto.
Hasta la victoria.
Csoa Dazdramir Ferrara
dazdramir@ecn.org
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25 Aprile 2002: quindici denunciati nessun pentito.
La cronaca dei fatti : Ore 11.00 del 25 aprile 2002, piazza di Bondeno (in
provincia di Ferrara).
Durante la celebrazione della festa della Liberazione nella piazza bondenese
prendono parola dal palco il sindaco Verri, l'assessore Castagnotto e il
sen. Alberto Balboni (AN).
La piazza si svuota appena Balboni inizia il suo discorso. Di fronte a un
politico che non ha mai rinnegato il fascismo, che ha più volte espresso
posizioni revisioniste e faziose sulla lotta partigiana, che ha sollecitato
un'indagine ministeriale presso il Liceo Ariosto di Ferrara per presunta
"propaganda rossa" all'interno dell' istituto, l'indignazione è grande.
Il centro sinistra e il Social Forum scelgono come forma di protesta l'
abbandono della piazza mentre il centro sociale occupato Dazdramir di
Ferrara, singoli provenienti da varie aree della sinistra e alcuni cittadini
bondenesi fanno sentire la propria voce di dissenso con canti partigiani e
slogan antifascisti mentre il sen. pronuncia il suo discorso.
L' analisi: La decisione di non abbandonare la piazza durante l'intervento
del revisionista Balboni è riconducibile ai valori stessi celebrati dalla
festa della Liberazione.
Pur rendendoci conto del carattere provocatorio che implicitamente assumeva
l'intervento di Balboni durante la festa del 25 Aprile, abbiamo considerato
l'abbandono della piazza in mano alla destra più "nostalgica" come un
errore. Più volte nella storia le ritirate della "sinistra indignata" hanno
lasciato lo spazio necessario per l'instaurarsi di regimi antidemocratici
fascisti; pertanto abbiamo considerato la contestazione diretta di piazza
come un diritto e un'obbligo dal quale chiunque si dica antifascista non può
affrancarsi; ogni giorno e specialmente il 25 aprile chi usa la
manipolazione della storia come arma politica non deve essere lasciato
parlare anche se di fronte ad una piazza vuota.
La democrazia và difesa anche impedendo di infangare il nome di chi è morto
per la libertà.
Le denunce: Puntuali come sempre fioccano le denunce dei Carabinieri di
Bondeno che colpiscono 15 compagni del Dazdramir con l'accusa di grida
sediziose e disturbo della quiete pubblica; a queste se ne aggiungono altre
otto per disturbo di cerimonia autorizzata da parte della Digos di Ferrara.
Ancora una volta è preoccupante constatare come in Italia sia ancora in
vigore il reato d'opinione.
Come sempre la stampa è informata prima che ci venga notificato alcunchè.
Appare evidente l'intento di criminalizzare agli occhi dell'opinione
pubblica l'area antagonista e antifascista che a Ferrara fa capo al centro
sociale Dazdramir.
Attraverso i filmati di una telecamera nascosta nella piazza ( tutto era
stato studiato a tavolino), vengono identificati tutti coloro che con la
propria voce esprimono dissenso verso il discorso revisionista di Balboni.
Chi canta "Bella ciao", "Soffia il vento", "Morti di ReggioEmilia"durante la
celebrazione del 25 aprile diventa automaticamente colpevole per aver
disturbato la "cerimonia autorizzata" di chi certamente non ha diritto di
considerarsi erede dei valori partigiani.
Dopo la dura repressione poliziesca di Napoli e di Genova, queste denunce
sono pertanto la cartina al tornasole della volontà di colpire chiunque
esprima dissenso contro i politicanti del nuovo regime. Come scriveva
Orwell: "chi controlla il passato controlla il futuro"; impediremo sempre e
comunque la mistificazione storica e l'apologia del fascismo.
Facciamo appello a tutti i singoli, collettivi e partiti di non rimanere in
silenzio, prendendo posizione in merito al fine di trovare almeno nell'
antifascismo militante un'unità di intenti.
15 DENUNCIATI PER AVER DIFESO LA STORIA DALLA CATTIVA MEMORIA: ANCORA UNA
VOLTA NESSUN PENTITO.
Csoa Dazdramir Ferrara
dazdramir@ecn.org