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From mpuglia <mpuglia@racine.ra.it>
Date Mon, 5 Nov 2001 12:33:17 +0100
Subject [HaCkmEeTiNg] Il software per copiare il dvd? È legale diffonderlo

Il software per copiare il dvd? È legale diffonderlo

La sentenza di un tribunale californiano ha riconosciuto innocente un uomo che aveva distribuito in Rete il programma per copiare i Dvd. Una vittoria importante per la libertà di espressione 

SAN FRANCISCO – La sentenza è di quelle destinate a far parlare: pubblicare su Internet il codice capace di decrittare (e quindi copiare) film in formato digitale è una forma di libera espressione, protetta dal Primo Emendamento. A pronunciare l’ardita sentenza è stato il Sesto Distretto della Corte d’Appello di San Jose, che ha così assolto Andrew Bunner dall’accusa di aver diffuso il programma attraverso il suo sito web. 

DeCSS, si chiama così il software “incriminato”, in grado di violare le difese protettive che impediscono la riproduzione illegale di Dvd, che naturalmente aveva attirato alla sua comparsa l’ira delle major dell’industria cinematografica. 

La sentenza di venerdì scorso rappresenta perciò un colpo terribile per i colossi del cinema, perché diffondere in Internet quel temuto codice ora, non solo non è reato, ma è addirittura un vero e proprio diritto, rientrando nel fondamentale diritto umano chiamato libertà di parola. Il tribunale californiano, che sorge proprio nel cuore della Silicon Valley, ha quindi riconosciuto l’innocenza di Andrew Bunner, una delle persone che verso la fine del 1999 erano state querelate dalla DVD Copy Control Association (DVDCCA) per aver distribuito in Rete il DeCSS, attraverso il proprio sito.

Secondo i giudici, nel mettere il programma a disposizione di altri, Bunner non avrebbe fatto altro che esprimere la propria opinione in merito alla crittografia dei Dvd. E la sua opinione è appunto protetta dalla Costituzione americana. A propria discolpa, Bunner e gli altri avevano spiegato alla Corte che il DeCSS era stato creato per consentire la visione dei Dvd sui computer che hanno Linux come sistema operativo, per il quale non esistevano programmi legali di decodifica. Con il tempo il DeCSS è diventato uno strumento per copiare illegalmente interi film attraverso le reti di file-sharing e masterizzarli su Cd registrabili, grazie alle nuove possibilità di compressione dei file video. La Corte ha riconosciuto che il DeCSS contiene l’algoritmo segreto per decifrare il Dvd ma ha altresì riconosciuto che esso rappresenta l’espressione del free speech (libertà di parola). Mentre la sentenza di San Jose non mancherà di sollevare polemiche e l'associazione DvdCCA ha già dett!
o che ricorrerà in appello, si attende l’esito di analoghi processi in corso a New York, dove una Corte federale deve pronunciarsi sul caso di un sito che aveva pubblicato codici per decrittare Dvd. 


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Marco "Golem" Puglia
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Saluti e speranza nel domani (Subcomandante Marcos)
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