From
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"Marco A. Calamari" <marcoc@dada.it>
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Date
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Thu, 29 Nov 2001 12:55:41 +0100
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Subject
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[HaCkmEeTiNg] Una prospettiva fuori dagli schemi: was: Solidarieta' CPA
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At 09.58 29/11/01 +0100, you wrote:
.......
>certo non uno sgombero.
>E' ben altro che sta uccidendo il movimento.
Assolutamente, totalmente d'accordo.
>Una volta mi sembra di ricordare le cose erano un poco differenti...
>per esempio per una cosa come quella dell'art18 dello statuto dei lavoratori,
>non ci si sarebbe limitati a dire "cattivelli" come invece sta accadendo ora.
>Una volta certi giornalucoli non si sarebbero mai sognati di inneggiare alla
>guerra o di dare del terrorista a destra e a manca (solo a manca, scusate)
>consci del fatto che, nel caso, avrebbero sperimentato fenomeni di
>autocombustione....
>
>Forse la gente non ha piu' tempo e ha cose piu' importanti da fare?
Ecco, qui vorrei aggiungere qualcosa, e so gia' che suscitero' un vespaio.
Il mondo dell'hacking in Italia ha caratteristiche particolari
rispetto a quello di altri paesi, tipo, per non andare troppo
lontano, la Germania o l'Olanda.
Questa caratteristica e' di essere molto legato a movimenti
politici ed in particolare ai centri sociali ed al no-global.
Questa caratteristica e' pero' accompagnata da una minoranza, spesso
ghettizzata, che non e' principalmente interessata a questi aspetti
ma e' interessata all'hacking in senso stretto (vogliamo dire
tedesco od americano ?) o magari solo ai problemi della tecnologia
e dei diritti civili, e magari non si interessa degli OGM e dei centri
sociali
Facciamo finta che non sia io questa persona, ma che abbia parlato
in generale.
Ecco, questo tipo di persone potrebbero scrivere che l'hacking
italiano forse, proprio per questo motivo, ha perso di vista
la prospettiva hacker; si concentra su fatti, magari gravi ed
importanti, ma che sono solo una componente dell'hacking, e che
qualcuno potrebbe giudicare secondari o poco importanti (continuiamo
a far finta di parlare in generale) e perdono di vista cose importanti,
come per l'appunto gli aspetti tecnologici e di diritti civili
*specifici* dell'hacking ed il loro impatto sul futuro.
Qualcuno ha gia scritto in passato che, ad esempio, cyber-rights
ha completamente perso di vista i suoi obbiettivi originali,
scritti proprio nel suo nome. Forse anche hackmeeting
segue questa strada.
Altri hanno risposto che si tratta di un'evoluzione, e che
va bene cosi'.
Ma siamo proprio sicuri che il fatto che dei messaggi che
passano in queste due liste *nessuno* si occupi piu' di cyber-rights
o di hacking sia il modo migliore di evolvere ? Che hackmeeting
si svuoti, tranne che per brevi periodi di organizzazione sia
una buona cosa ?
Non ci stiamo cacciando in un vicolo cieco, in un ghetto?
Non stiamo cedendo in maniera "innaturale", anzi forzando
la situazione, questo argomenti ad altre mail list che
devono agire come valvole di sfogo ?
Io (si, proprio io) penso di si.
FWIW. Non lapidatemi. Ciao. Marco
"Quando uso una parola - disse Humpty Dumpty con tono abbastanza
sprezzante - essa significa proprio cio' che io scelgo di dire,
ne' piu' ne' meno."
"Il problema e' - disse Alice - se puoi dare alle parole
significati tanto differenti."
"Il problema e' - disse Humpty Dumpty - chi e' il padrone.
E' tutto qui."
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