INDYMEDIA UNDER ATTACK
Alle 7 di stamattina, le forze dell'ordine si sono presentate nel centro
sociale "Gabrio" di Torino, nella casa occuapta Cecco Rivolta di
Firenze, TPO di Bologna e nella sede dei Cobas di Taranto.
Numerosi mezzi (blindati, camionette, autovetture) e centinaia di agenti
in assetto antisommossa, hanno eseguito un ordine della Procura di
Genova.
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Una bella operazione concertata a livello nazionale. Nelle stesse ore in
cui il mantice del Viminale soffia sulle braci della
"emergenza-terrorismo", il movimento e la libera informazione subiscono
diversi raid, messi sotto silenzio dai media ufficiali.
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COMUNICATO STAMPA DI WU MING SULLE PERQUISIZIONI DI BOLOGNA E ALTRE CITTA'
Bologna, 20 febbraio 2002
"Paleolitico e anticostituzionale sequestrare i computer"
Stamattina al tpo di Bologna, durante un'operazione di polizia giudiziaria
sul cui merito si e' gia' espresso chi ne ha subito gli effetti (il network
Indymedia) e sul cui metodo ci sarebbe da discutere (entrata con effrazione
in un posto non occupato abusivamente), e' stata messa in scena una farsa
paleolitica: il sequestro dei computer (anche e soprattutto quelli privati,
di proprieta' degli artisti e operatori culturali che hanno i propri studi
e uffici nel tpo) da parte dei Carabinieri, portati via in
un cellulare.
Sequestrare preziosi strumenti di lavoro, col rischio di danneggiarli
gravemente durante il trasporto, e' un atto GRATUITO e manifestamente punitivo.
Non si sa se una simile scelta sia dettata piu' dall'ignoranza (totale
analfabetismo informatico) o dalla malafede.
Si tratta di computers dotati di masterizzatore. Sarebbe stato sufficiente
presentarsi dotati di cd vergini e fare copie di "back-up" di tutto il
contenuto dei dischi rigidi.
Fino a quando la libera informazione dovra' sopportare che simili
operazioni vengano demandate a personale tanto pressapochista e
disinformato da fare sospettare l'intenzione di cagionare il pił grave
danno possibile?
Di sicuro questo comportamento configura diverse fattispecie di reato da
parte degli ufficiali responsabili dell'operazione.
La stessa Costituzione della Repubblica Italiana, all'art.35 comma 1 dice:
"La Repubblica tutela il lavoro in tutte le sue forme ed applicazioni".
Ci auspichiamo che i proprietari delle macchine sequestrate decidano di
adire le vie legali e che il movimento tutto si doti di un know how
giuridico per impedire che la cosa si ripeta.
Wu Ming (atelier di narratori, Bologna) - giap@wumingfoundation.com - 051
4229322
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COMUNICATO STAMPA DI INDYMEDIA
Alle 7 di stamattina, le forze dell'ordine si sono presentate nei centri
sociali Gabrio di Torino, Cecco Rivolta di Firenze, TPO di Bologna e nella
sede dei Cobas di Taranto.
Numerosi mezzi (blindati, camionette, autovetture) e centinaia di agenti in
assetto antisommossa, hanno eseguito un ordine della Procura di Genova.
I magistrati Andrea Canciani e Anna Canepa chiedono di cercare e
sequestrare materiale audio e video relativo ai fatti di Genova, con
particolare riferimento agli episodi dell'irruzione delle forze dell'ordine
nel Media Center e della mattanza della scuola Diaz-Pertini.
Il Decreto di perquisizione spiega che i suddetti materiali sarebbero stati
raccolti attraverso il sito di Indymedia Italia e si troverebbero nei
centri sociali Gabrio, Tpo, Cecco Rivolta e nella sede dei Cobas di Taranto.
Le perquisizioni sono ancora in corso. Le forze dell'ordine stanno
sequestrando computer, archivi, materiali di ogni genere, che servono al
lavoro quotidiano, culturale e politico, di centinaia di attivisti italiani.
Indymedia Italia, rete di media indipendenti, denuncia un gravissimo
attacco all'informazione libera. Prendiamo atto che il ministro Scajola
dopo le parole, passa ai fatti. E Genova torna all'ordine del giorno. Dopo
fumose e parziali indagini per provare le violenze delle forze dell'ordine,
mentre
ancora resta da chiarire la dinamica dell'assassinio di Carlo Giuliani,
mentre i dirigenti che erano responsabili dell'ordine pubblico in quei
giorni sono rimasti al loro posto, e in qualche caso hanno ricevuto una
promozione.
http://italy.indymedia.org
Independent Media Center Italia - the italian media revolution -
- Indymedia e' una rete di soggetti che lavorano nel mondo della
comunicazione: videomaker, radio, giornalisti, fotografi.
- Indymedia e' nata a Seattle, per documentare le proteste contro il Wto.
In due anni in tutto il mondo sono nati centinaia di Independent Media Center.
Indymedia e' un sito a pubblicazione aperta: chiunque puo' caricare
direttamente e senza censura, registrazioni audio e video, immagini,
articoli, comunicati. Indymedia Italia non ha una redazione: lavora
attraverso mailing list e chat di discussione che sono pubbliche e aperte
a tutti.
- Indymedia e' un network di media gestiti collettivamente per una
narrazione radicale, obiettiva e appassionata della verita'. Ci impegniamo
per tutte quelle persone che lavorano per un mondo migliore, a dispetto
delle distorsioni dei media che con riluttanza si impegnano a raccontare
gli sforzi dell'umanita' libera.
I BAMBINI DI SATANA RAPPRESENTANO LA SCELTA LIBERA DI UNA LIBERA COMUNITA'
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