|
From
|
"dame`" <hk@dvara.net>
|
|
Date
|
Wed, 11 Jun 2003 19:41:29 +0200
|
|
Subject
|
Re: [hackmeeting] Jaromil: 'Tecnica=fine o mezzo?'
|
----- Original Message -----
From: <pasky@ecn.org>
To: <hackmeeting@kyuzz.org>
Sent: Wednesday, June 11, 2003 4:39 PM
Subject: Re: [hackmeeting] Jaromil: 'Tecnica=fine o mezzo?'
> Su quello che dici hai pienamente ragione, ma l'"etica hacker"
> tanto sbandierata, personalmente, non mi piace, poiche' e' al
> soldo del capitalismo, il termine "hacktivist" forse potrebbe
> rendere meglio l'idea (hacking legato alla politica ed ai
> movimenti, quindi con uno scopo sociale ben preciso e non
> fine a se stesso con il solo "metterci le mani dentro", ma
> metterci le mani dentro con uno scopo ben preciso),
Sono d'accordissimo con te Makkinista Fuockista! :) Ed è quello che stavo
tentando di dire, ma forse mi è difficile essere sufficientemente chiara...
Ah sì, forse ho commesso un errore! Ho dato per scontato che per etica
hacker si dovesse intendere i principi stabiliti dagli hacker del MIT negli
anni sessanta e ancora oggi di grandissima attualità e non il mio modo
d'intenderla o il modo d'intenderla di pincopallino.
Questi prinicipi sono l'unica etica hacker che io conosca, l'unica che
sostengo, ed è quella che poi rende l'hacking un qualcosa di applicabile
anche nel "sociale", fino a potersi sposare in maniera naturale e senza
forzature con l'attivismo di ogni tempo e persino con l'arte.. I principi a
cui mi riferisco sono:
non solo
- L'accesso ai computer, e a tutto ciò che potrebbe insegnare qualcosa su
come funziona il mondo, dev'essere assolutamente illimitato e completo. Dare
sempre precedenza all'imperativo di metterci su le mani!
ma anche
- Tutta l'informazione deve essere libera. Ogni controllo proprietario su di
essa è negativo. La condivisione delle informazioni è un bene potente e
positivo per la crescita della democrazia, contro l'egemonia, il controllo
politico delle élite e degli imperativi tecnocratici.
- Dubitare dell'autorità. Promuovere il decentramento.
- Essere giudicati per il proprio operato, e non sulla base di falsi criteri
quali ceto, età, razza o posizione sociale.
- Con un computer puoi creare arte.
- I computer possono cambiare la vita in meglio.
Poi sono assolutamente consapevole che c'è anche chi si definisce hacker
etico, per fare solo un esempio, solo perchè scopre i talloni d'achille
dell'azienda, scopre un buco nella macchina e lo tappa perchè pagato bene,
invece di utilizzarlo per fare danno. E va bene che è normale ed è giusto
guadagnarsi il pane ed è ancora più giusto non fare danno, ma arrivare a
definire "hacker" questa etica (che secondo me è di altro genere, ma non è
hacker) è un errore, e soprattutto significa stravolgere la storia degli
hacker e di quei principi!!
E se poi esiste qualcuno che si mostra incoerente, predica bene (l'etica
hacker) e razzola male, credo sia un problema suo (grave ma suo!) e non vedo
perchè, Makkinista, a causa di gente così, ci debbano andare di mezzo le tue
aspirazioni leali, tutta l'etica hacker e persino quelli che ci credono
ancora e senza mentire nè a se stessi nè alla comunità!!!!
No! perchè se ci fai andare di mezzo anche chi non c'entra e neghi in toto
l'etica hacker a causa degli errori di qualcuno, allora dovresti mandare
all'aria anche tutte le battaglie del free software (tra cui anche quelle
contro l'EUCD) e le conquiste di Stallman (non a caso definito l'ultimo
degli hacker), fatte proprio in virtù dei principi detti sopra, principi non
solo professati attraverso la semplice parola, ma ingogliati e quindi
praticati.
A meno che non si voglia pensare che Stallman, tutti quelli che lavorano al
software libero e molti altri siano delle emanazioni/manifestazioni di Padre
Pio e/o Madre Teresa di Calcutta (così le "lei" non si offendono)! :)
Peace
PS
E' davvero interessante questa discussione?
Boh! Shperiam!! :)
_______________________________________________
hackmeeting mailing list
hackmeeting@kyuzz.org
http://lists.kyuzz.org/mailman/listinfo/hackmeeting