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From "P@sKy" <pasky@ecn.org>
Date Thu, 19 Jun 2003 20:09:12 +0200
Subject Re: [hackmeeting] orari in "programme"<FLAME? NO GRAZIE>

Elettrico wrote:
> i nomi delle decisi per gli spazi sono i seguenti:
> LAN SPACE    : spazio Stakhanov (ovviamente)
> SALA A       : sala Kropotkin
> SALA B       : sala Molotov
> SALA C       : sala Makhno
> SALA MACCHINE: ufficio Dzerdzinskij (fu capo del kbg)
> SEGRETERIA   : ufficio Lenin

Ci ho pensato un po' di giorni prima di scrivere, lasciando
scemare l'istinto primitivo, quindi apro con una premessa,
poiche' spesso le mie parole vengono fraintese e solo una
sana premessa potrebbe aiutare a disperdere le nubi che
spesso intasano il cervello del lettore....

<PREMESSA>

[*]Questa non vuol essere una sentenza, non vuol svalutare
il lavoro dei compagni di torino, non c'e' niente di
personale con loro, c'e' il massimo rispetto ed e' per
questo che ci diciamo sempre le cose come stanno
comportandoci da compagni, non e' un giudizio, non e'
buttare merda su nessuno, non e' insultare, non e' tutto
cio' che negativamente state pensando in questo momento
mentre leggete, etc, etc, etc.. spero che sia chiaro se
non lo fosse questa diventa una procedura ricorsiva di
conseguenza ritornare al punto [*]...

</PREMESSA>

Veniamo alle cose serie....

<FLAME? NO GRAZIE>
<spero nel dialogo e nel confronto>

I nomi decisi per gli spazi son belli devo essere sincero
e mi stanno molto a cuore [ricordano le mie letture giovanili
e la mia formazione politica], abbracciano varie scuole di
pensiero filosofico/politico, [molti non sanno neanche chi
siano questi strani nomi difficili da pronunciare, ma forse
e' anche un bene che sia cosi'], anche se personalmente
ci avrei affiunto il caro vecchio Bakunin e Stirner,
ma le stanze non bastavano per contenerli tutti, ed in altre
occasioni avrei anche apprezzato e condiviso, ma attualmente
penso che siano alquanto fuoriluogo, giusto per usare un
eufemismo, visto che lo spazio e' concesso dal comune e non
e' uno spazio "free" (inteso come libero e non e' neanche
liberato), poiche' dopo l'evento tornera' nelle "capaci mani" 
istituzionali con il loro insidacabile giudizio nell'assegnazione
[che solo alzando il livello di scontro potra' essere assegnato
a realta' radicali ed antagoniste] e solo raramente ritrovera'
lo splendore di uno spazio libero con le leccate di culo
istituzionali in relazione agli spazi giovanili, a milano
ne sappiamo qualcosa con la fabbrica del vapore, quindi
accogliete questa critica come costruttiva.....
riconosco perfettamente che queste mie parole scateneranno
un flame, tirandomi addosso l'ira di qualcuno che si
affrettera' dall'alto del suo pulpito nel dire "thread o
polemica inutile", il solito pasky che rompe le palle
dall'alto della sua effimera purezza e che vuole avere
l'ultima parola per dare un senso ed un'identita' alla sua
inutile vita politica/pratica, come sempre mi accollo anche
questo, pazienza, la verita' e' che non sono riuscito a trovare
un solo motivo per autocensurarmi e non essere sincero...
scusate vi prego, sia per la sincerita' che per la critica,
ma appena trovo una motivazione sono disposto a ritirare
e ritrattare la mia critica che e' politica e non sterile
[se non si fosse ancora capito].... ma forse e' e resta solo
una questione di gusti e di scelte che non hanno niente a
che fare con la politica...

</spero ancora nel dialogo e nel confronto>
</FLAME? NO GRAZIE.>

Per non lasciarvi con l'amaro in bocca vi lascio con una
frase di Max Stirner e forse anche chi non sa chi sia
si fara' cogliere dalla curiosita' e dalla sete di sapere,
che dovrebbe accomunare tutti gli hacker, ed andra' alla
ricerca dei suoi scritti che aprono le menti ricettive. :)

"Rivoluzione e Rivolta non devono essere presi per sinonimi.
La prima consiste in un rovesciamento dello stato di cose esistente,
dello statuto dello Stato o della Società; essa è dunque un atto
politico o sociale.

La seconda, pur comportando inevitabilmente una trasformazione
dell'ordine costituito, non ha in questa trasformazione il suo punto di
partenza. Essa deriva dal fatto che gli uomini sono scontenti di se
stessi e di ciò che li circonda. Essa non è una levata di scudi, ma un
sollevamento di individui, una ribellione che non si preoccupa
assolutamente delle istituzioni che potrà produrre.

La rivoluzione ha come obiettivo delle nuove istituzioni. La rivolta ci
porta a non lasciarci più amministrare ma ad amministrare da soli. La
rivolta non attende le meraviglie delle istituzioni future. Essa è una
lotta contro ciò che esiste. Una volta riuscita, ciò che esiste crolla
da solo. Essa non fa che liberare il mio Me dallo stato di cose
esistente, il quale, dal momento in cui me ne congedo, viene meno e
cadein putrefazione!"

Saluti AnarcoCyberiani/Antagonisti

P@sKy
Makkinista - Fuokista


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