From
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Vittorio Bertola <vb@bertola.eu.org>
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Date
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Sat, 31 Jan 2004 16:50:58 +0100
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Subject
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Re: [hackmeeting] da una chat di fasci...
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On Fri, 30 Jan 2004 22:42:00 +0100, you wrote:
>non considerare GNU/Linux come software, ma considera come funziona la
>comunita' ed i relativi meccanismi, l'assenza di ruoli fissi (ogni
>utente puo' essere programmatore, traduttore, o fare assistenza,
>scrivere docu, ecc...), l'assenza di un coordinamento centrale,
>l'assenza di gerarchie (se non ti piace un programmi forchi modifichi
>e via, senza aver bisogno dell'approvazione di nessuno), di delega
>(non hai il dovere di votare qualcuno per prendere decisioni su quello
>che devi fare o installare sul tuo computer), le cose avvengono in
>maniera volontaria, sulla base del regalo non dello scambio.
>
>poi che ci siano gruppi dove alcuni di queste cose non sono vere (ad
>esempio, qualche software house, o altri gruppi dove c'e' il "core
>team" e poi gli altri) non vuol dire niente, dal momento che non sei
>costretto a stare dentro a uno di questi gruppi ma puoi scegliere
>quelli che ti sono piu' affini.
concordo, ma considera anche che tutto questo (che e' il principio base di
internet, non solo di linux: anche con il web, e persino a livello di
protocolli di rete, ogni utente puo' diventare "programmatore" e fornire
nuovi contenuti e servizi in vari ruoli) puo' essere interpretato
politicamente in modi diversi: ad esempio, internet e' un mercato a
concorrenza perfetta, in cui ci metti un attimo a passare a un
software/sito/fornitore concorrente se quello attuale non ti soddisfa come
prezzo o come policy o come funzionalita', in cui l'evoluzione della rete e'
decisa dalla somma delle azioni dei singoli invece che da una pianificazione
centrale, e in cui vige una deregulation totale... insomma, il sogno di
qualsiasi liberista e neocapitalista :-)
questo per dirti che sicuramente i meccanismi socioeconomici della rete
hanno una valenza politica, solo che e' tutt'altro che chiaro quale sia...
ne cito altre alla rinfusa? ad esempio il fatto che la globalita' della rete
permette alle aziende dei paesi sviluppati di invadere a costo molto
limitato, magari facendo dumping, i mercati dei paesi in via di sviluppo,
portando via clienti alle aziende locali... ti sembra un effetto positivo?
beh, pero' c'e' anche quello opposto, con i programmatori americani che
restano senza lavoro a causa dell'outsourcing verso le software house
indiane.
oppure, c'e' l'impatto devastante che la rete sta avendo sulle lingue e
sulle culture marginali, che vengono sempre piu' fagocitate dall'inglese e
dalla cultura americana... eppure, nonostante questa valenza politica
pesantissima, e' decisamente piu' facile trovare software in lingua locale
per Windows che per Linux. questa, se ci pensi, e' una prova a favore della
tesi secondo cui Linux, proprio come il mercato capitalista, si sviluppa per
somma di egoismi personali (ognuno fa solo quel pezzettino che gli interessa
e gli porta un beneficio diretto, magari non di lucro ma comunque economico,
cioe' non deve pagare un sw commerciale per fare quella cosa, o di prestigio
personale) piuttosto che in funzione di una linea politica condivisa.
--
vb. [Vittorio Bertola - v.bertola [a] bertola.eu.org]<------
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