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From "filippo[at]linuxelba.org" <filippo@linuxelba.org>
Date Thu, 26 Feb 2004 07:19:51 +0100
Subject [hackmeeting] repubblica su linux

http://www.repubblica.it/2004/b/sezioni/scienza_e_tecnologia/linuxroma/linuxroma/linuxroma.html

A partire da maggio, il software libero entrerà in Campidoglio
L'assessore Gramaglia: "Scelta politica, non contro Microsoft"
Il Comune di Roma
avanti piano verso Linux
"Vogliamo dare un contributo alla diversificazione"
di ALESSIO BALBI

 
ROMA - "Mettiamo subito in chiaro una cosa: noi non ce l'abbiamo con 
Microsoft". Mariella Gramaglia, assessore alla Comunicazione del Comune 
di Roma, ci tiene a porre nella giusta prospettiva quello che molti 
vedono come l'ennesimo ceffone assestato dal movimento open source a 
Bill Gates e soci: a partire da maggio, Linux inizierà a rimpiazzare 
Windows nei computer dell'amministrazione capitolina, ponendo Roma sulla 
stessa strada di Monaco e di altri comuni che, in Europa e nel mondo, 
hanno deciso di affidarsi al software libero.

Un bel colpo per Linux e i suoi fautori. E il rischio di una brutta 
botta per le tasche e per l'immagine di Microsoft. Ma quello romano è 
comunque soltanto, per ora, un esperimento cauto e graduale: "Le prime 
prove saranno condotte sulla posta elettronica, sui software di agenda e 
sulle piattaforme di condivisione", spiega l'assessore Gramaglia. Anche 
i forum e i newsgroup che i cittadini utilizzano per dialogare con il 
Comune attraverso il portale Web saranno coinvolti nella sperimentazione.

Aprendo a Linux, il Campidoglio vuole fornire il suo contributo al 
dibattito sulla diversificazione e l'ingresso di nuovi attori nel 
mercato del software. "In questo senso, la nostra può essere definita 
una scelta politica", dichiara la Gramaglia. Una scelta che, una volta 
tanto, dovrebbe incontrare consensi bipartisan: "Il dibattito sul 
software libero è stato portato avanti da parlamentari del 
centrosinistra, come il senatore Cortiana e l'onorevole Folena", spiega 
l'assessore. "Ma anche nel centrodestra, e penso al ministro Stanca, si 
sottolinea l'importanza di introdurre piattaforme open source nella 
pubblica amministrazione".


Questioni politiche a parte, passare dal software proprietario a quello 
gratuito dovrebbe tradursi in un buon risparmio di denaro per le casse 
comunali. "Ma questo probabilmente avverrà solo nel medio periodo", 
precisa l'assessore Gramaglia. "Nel breve termine, quello che si 
risparmia sulle licenze lo si rispende nella formazione del personale, 
che dovrà imparare ad utilizzare i nuovi strumenti. Ci sono 9500 
impiegati comunali, ormai, che utilizzano il computer".

Certo è che, per Microsoft, la prospettiva di perdere gli introiti delle 
licenze in un apparato di queste dimensioni non deve essere piacevole. 
Qualcuno si è lamentato? "Assolutamente no", risponde l'assessore. 
"Quelli di Microsoft sanno la stima che abbiamo per loro. Ad esempio, 
sono gli sponsor di un programma comunale per l'alfabetizzazione 
informatica degli anziani. E continueranno a collaborare con noi su 
altri progetti".
(26 febbraio 2004)

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