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From pinna <pinna@autistici.org>
Date Tue, 23 Mar 2004 20:26:35 +0100
Subject Re: [hackmeeting] il decreto urbani colpisce ancora....

chopin, Tue, Mar 23, 2004 at 03:12:52PM +0100:
> urza ha scritto:
> >-----BEGIN PGP SIGNED MESSAGE-----
> >Hash: SHA1
> >
> >Vittorio Bertola wrote:
> >| Io ho un amico che sta facendo una tesi di laurea sul P2P. E alla luce
> >| di questo decreto mi ha chiesto se rischia e se è meglio cambiare
> >| argomento.

a meno che non parli di p2p in senso scientifico, o che voglia studiare 
il funzionamento di SETI@home (o come si scrive), il tuo amico ha scelto
un argomento che era spinoso anche prima di questo decreto, questo non
credo voglia negarlo ;)


> >ok che siamo nella repubblica delle banane, ma cambiare tesi di laurea
> >"perche' potrebbe incitare alla pirateria" mi pare una cosa davvero
> >assurda.
> 
> Non sono sicura che sia questo il problema. Se io dovessi fare 
> un'analisi sociologica e di costume sul fenomeno immagino dovrei 
> frequentare i circuiti p2p. Il che, visto che la tesi non e' anonima, 
> comporterebbe sicuramente un rischio. 

ecco, forse andando piu' a fondo nel significato di "frequentare i 
circuiti p2p" puoi dissipare questi rischi.

se si intende la lettura o la partecipazione ai forum dei siti che
parlano di filesharing, non credo che bisognerebbe ritenere rischiosa
quest'attivita' - molto probabilmente non ci si puo' aspettare
un particolare rispetto della privacy, questo si' (ma questo vale per
tutti i forum, e le precauzioni elementari sono note); 
ma fino a che non ci si vanta di aver encodato e diffuso in rete 
materiale protetto da copyright, o si incita direttamente alla
diffusione di materiale coperto da copyright, non c'e' motivo per cui 
si debba venire presi di mira per la semplice partecipazione ai forum. 
anche nel recente caso italiano di enkeywebmule, le forze dell'ordine 
hanno dichiarato da subito che non vi sarebbe stato alcun procedimento 
a carico degli utenti del sito (oltre 20000 se non ricordo male).

se si intende scaricare e condividere file, siamo sicuri che  
sia indispensabile farlo? secondo me, anche no. la questione del
filesharing si svolge soprattutto fuori dai circuiti di scambio dei
file: negli uffici delle case discografiche e cinematografiche, nei 
parlamenti, sui monitor degli sviluppatori che scrivono nuovo codice.

e comunque se vuoi fare filesharing attivo e sicuro, scarica e condividi
solo opere rilasciate sotto copyleft :) (e ce n'e' a pacchi)


> Lo stesso varrebbe se volessi che 
> so fare una tesi sulla pedofilia in internet. 

ecco, secondo me non e' proprio cosi'. cioe', se dici a qualcuno 
"ieri ho curiosato su due siti pedofili...", e' possibile che tu venga
picchiat* prima di poter aggiungere "...non mi e' piaciuto". se dici 
"ieri ho scaricato un film", ti verra' risposto "ah si'? che film e'?".
e prova a pensare alla differenza che c'e' tra le due situazioni se
divengono pubbliche e si finisce sui giornali.

insomma, non vedo possibile conseguenze legali fino a che non infrangi
le leggi, e non e' necessario farlo per scrivere dell'argomento; e non
vedo conseguenze sociali, dato che la pratica del filesharing e'
diffusa, molto praticata, non viene percepita come negativa in se', e 
riflette le stesse esigenze che portavano noi (o i nostri genitori!) a
copiare le audiocassette.


> Tutto questo naturalmente 
> se la tesi non e' di tipo tecnico-informatico-legale ma sociologica. Per 
> un tesista non vale la copertura come "infiltrato".

pero' per Don Fortunato Di Noto vale :(
  http://www.ecn.org/uenne/archivio/archivio2000/un32/art1292.html

ciao
pinna
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