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From pinna <pinna@autistici.org>
Date Wed, 12 May 2004 19:28:01 +0200
Subject [hackmeeting] EDRI-gram - Numero 2.9, 5 maggio 2004


la diffusione delle versione italiana di EDRIgram e' rimasta sospesa 
per qualche tempo perche' siamo troppo poch* a tradurre i 20-25 
articoli che arrivano ogni mese.

le traduzioni dei numeri 2.5, 2.6, 2.7 e 2.8 verranno pubblicate 
appena possibile nel sito di riferimento:
  http://www.autistici.org/edrigram/

ciao
pinna 




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                            EDRI-gram

  newsletter bisettimanale sui diritti civili digitali in Europa


                    Numero 2.9, 5 maggio 2004

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SOMMARIO
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1. Nuova proposta dell'UE per immagazzinare i dati sul traffico
   telefonia/rete di 450 milioni di utenti
2. Per la terza volta il parlamento europeo abbandona la questione dei
   dati dei passeggeri dei voli aerei
3. L'Irlanda elimina il voto elettronico
4. Rapporto di Privacy International su carte di identita' e terrorismo
5. La Romania ratifica la convenzione sul cybrecrime
6. Il business innanzitutto, nei domini .eu
7. Aggiornamento sulla direttiva EU sul copyright
8. Il Consiglio accetta la proposta spagnola sui PNR
9. Voto finale francese per la controversa legge sull'economia digitale
10. Le societa' di raccolta dei diritti ammonite per le regole della concorrenza
11. Indagine sul trattato WIPO sulle trasmissioni
12. Letture consigliate: le normative UE anti-spam sono inefficaci
13. Agenda
14. Note



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1. NUOVA PROPOSTA DELL'UE PER IMMAGAZZINARE I DATI SUL TRAFFICO
TELEFONIA/RETE DI 450 MILIONI DI UTENTI
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Francia, Irlanda, Gran Bretagna e Svezia hanno fatto una proposta
congiunta al Consiglio dell'UE per immagazzinare i dati sul traffico
telefonico di tutti i cittadini dell'UE (450 milioni di persone) per un
periodo tra i 12 e i 36 mesi, per scopi relativi alle indagini di
polizia.

Se i ministri degli stati membri approveranno la bozza della decisione
quadro, tutti i dati sul traffico telefonico e su quello relativo a
Internet dei 450 milioni di cittadini europei verranno conservati per
lungo tempo. Questi dati sul traffico riporteranno il mittente e il
destinatario di ogni comunicazione telefonica e via e-mail, quali siti
web sono stati visitati, perfino dove si trovavano le persone con i loro
telefoni cellulari.

La bozza della decisione quadro si rivolge ai provider telefonici e
Internet; sia a coloro che offrono servizi, sia a coloro che gestiscono
le reti. Dovranno immagazzinare i dati sul traffico di tutti i loro
utenti, non solamente dei sospettati. Dato che in Europa esistono poche
persone senza un telefono fisso, un cellulare o un accesso alla rete,
questa decisione avra' effetti sulla riservatezza e sulla liberta' di
espressione di 450 milioni di cittadini.

I dati sul traffico saranno accessibili alle autorita' investigative e
ai servizi segreti, non solo all'interno di ogni nazione, ma nell'intera
estensione del territorio europeo. Gli stati membri 
decideranno essi stessi su come concedere l'accesso ai dati a livello
nazionale.

I gruppi che si battono per la privacy e per i diritti civili respingono
l'obbligo di conservazione dei dati di tutti i cittadini. Immagazzinando
i dati sulle comunicazioni di tutti, viene violato il principio per cui
fino a prova contraria si e' innocenti. Le aziende vengono costrette a
conservare grandi quantita' di dati personali sensibili, anche se non
c'e' alcun motivo economicamente vantaggioso per farlo. In questo modo i
soggetti di mercato divengono una sorta di prolungamento della legge.
Con questa proposta, l'Europa getta le basi di un nuovo corso
nell'applicazione delle leggi: dalle indagini specifiche alla
sorveglianza generalizzata di tutti i cittadini.

Nella redazione della bozza della decisione quadro e' stata spazzata via
l'altra possibilita', ovvero la conservazione mirata dei dati relativi
ai sospettati. "Nel corso delle indagini, potrebbe non essere possibile
identificare i dati necessari o le persone coinvolte sino a molti mesi o
anni dopo la comunicazione originale". Nessun'altra spiegazione piu'
approfondita e' stata fornita riguardo alla necessita' e all'efficienza
delle misure proposte.

La proposta giunge a meno di un mese da quando i capi di stato dell'UE
hanno accettato un nuovo elenco di misure antiterrrorismo, tra cui
l'alta priorita' all'introduzione dell'obbligo di conservazione dei dati
entro il 1 giugno 2005, di cui si e' parlato in EDRI-gram 2.6. Molti
esperti ritengono che la proposta sia stata scritta molto tempo prima
dell'11 marzo 2004, seguendo un'iniziativa precedente, presa dalla
presidenza danese dell'UE per fare l'inventario dei modelli di
conservazione dei dati esistenti e cercare un compromesso. Attualmente
in Austria, Finlandia, Germania, Olanda e Svezia non vi e' obbligo di
conservare i dati delle telecomunicazioni per scopi relativi alle
indagini di polizia. In Gran Bretagna i provider sono stati invitati a
trovare una soluzione basata sull'autoregolamentazione, ma sembra che il
governo non abbia avuto molto successo nel convincerli che questo era
nel loro interesse, e al momento sta lavorando per porre dei vincoli di
tipo legale. Sia in Finlandia che in Olanda esistono proposte per la
conservazione obbligatoria dei dati. La situazione nei paesi che sono
appena entrati a far parte dell'UE non e' ancora chiara.


Draft framework on data retention (28.04.2004)
 http://register.consilium.eu.int/pdf/en/04/st08/st08958.en04.pdf 
 
 EDRI-gram 2.6 (24.03.2004)
 http://www.edri.org/?id=000100000143 
 
 Answers to EU questionnaire on data retention (16.09.2002)
 http://www.bof.nl/docs/data_retention_answers.pdf 
 
 
 
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 2. PER LA TERZA VOLTA IL PARLAMENTO EUROPEO ABBANDONA LA QUESTIONE DEI
DATI DEI PASSEGGERI DEI VOLI AEREI
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 L'ultimo tentativo del Consiglio d'Europa per raggiungere un accordo
con il Parlamento Europeo sul trasferimento agli USA dei dati personali
dei passeggeri di voli di linea (Passenger Name Record; PNR) e' fallito
martedi' 4 maggio. Con una maggioranza di 343 contro 301, il Parlamento
ha deciso di non votare la proposta del Consiglio affinche' la questione
fosse trattata come una "procedura urgente". Avendo gia' perso in
Parlamento due votazioni sul trasferimento dei dati, il Consiglio
sperava di poter sfruttare la particolare situazione storica, in cui 162
osservatori parlamentari non eletti -provenienti dai nuovi stati
dell'UE- acquisivano per una sola sessione lo status di membri, con la
conseguente estensione della sessione plenaria a 788 componenti.
 
 Portando avanti la richiesta di "procedura urgente", il Consiglio
cercava di invertire l'esito delle precedenti votazioni. Speravano di
poter convincere i parlamentari europei dei nuovi stati -ritenuti
inesperti- che il trasferimento era necessario per assicurare le
traversate transatlantiche, e che era protetto da misure di sicurezza
adeguate.
 
 In ogni caso, e' emerso che i nuovi parlamentari non hanno una visione
particolarmente diversa da quella dei 625 parlamentari che sedevano in
parlamento prima del 1 maggio 2004. C'e' stato anzi un lieve spostamento
verso le posizioni critiche nei confronti del trasferimento dei dati, se
si confrontano i risultati del voto con quelli relativi al 21 aprile, in
cui si votava sulla decisione di portare la Commissione Europea davanti
alla Corte di Giustizia per ottenere una decisione sul trasferimento.

 Inoltre bisogna ricordare che in questo momento l'UE sta dando accesso
ai dati PNR agli USA. E questo probabilmente avviene basandosi su
assunti illegali. Ora ci si aspetta che il Consiglio proceda ad un'altra
votazione in settembre o ottobre, nel prossimo Parlamento Europeo. I
sondaggi dicono che i conservatori del PPE/DE, che sono a favore del
trasferimento dei dati PNR, saranno allora piu' forti di quanto siano
oggi.
 
 
 Statewatch: EP rejects EU-US PNR deal by an even bigger majority
(04.05.2004)
 http://www.statewatch.org/news/2004/may/04ep-eu-us-pnr-vote.htm 
 
 Edward Hasbrouck: No means no (...) (04.05.2004)
 http://hasbrouck.org/blog/archives/000210.html 
 
 EUpolitix: MEPs reject new vote on EU-US air data deal (04.05.2004)
 http://www.eupolitix.com/EN/News/200405/e1592d9c-5966-470c-a329-dc343df923e1.htm 
 
 (Contribution by Andreas Dietl, EDRI EU affairs director)
 

 
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 3. L'IRLANDA ELIMINA IL VOTO ELETTRONICO
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 L'Irlanda ha eliminato l'uso delle macchine per il voto elettronico
dalle prossime elezioni europee in giugno, dopo che una commissione
indipendente ha affermato che non sarebbe stato possibile garantire la
segretezza e la precisione del voto. Il governo irlandese ha speso 40
milioni di euro in macchine per il voto elettronico acquistate dal
produttore olandese Nedap. L'opposizione irlandese sta chiedendo le
dimissioni del ministro responsabile per l'Ambiente e il Governo Locale,
Martin Cullen.
 
 In Irlanda c'e' stato un feroce dibattito pubblico a proposito dei
sistemi di voto elettronico, dopo che alcuni esperti hanno espresso
delle preoccupazioni sull'affidabilita' delle apparecchiature e del loro
software. Nel 2002 l'azienda di sicurezza Zerflow ha rivisto le macchine
prodotte dalla Nedap e ha concluso che era possibile manipolare il
processo di votazione. Da allora, esperti e gruppi della societa' civile
hanno spinto per la revisione indipendente del codice sorgente e per
l'implementazione di una ricevuta cartacea (Voter Verified Audit Trail).
La ricevuta dovrebbe permettere agli elettori di vedere sulla carta il
risultato del proprio voto, dal momento che non e' possibile vedere cosa
avviene all'interno delle macchine. I dispositivi potrebbero infatti
mostrare un voto all'elettore e registrarne un altro al proprio interno.
Una scheda elettorale su carta puo' anche essere usata in un riconteggio
manuale, se lo si desidera. Le macchine della Nedap non forniscono una
ricevuta cartacea di questo tipo. 
 
 A marzo del 2004 il governo irlandese ha istituito la Commissione sul
Voto Elettronico per rivedere la segretezza e l'accuratezza dei sistemi
della Nedap. Nel proprio rapporto la commissione conclude di "non poter
consigliare l'uso del sistema prescelto per le elezioni in Irlanda a
giugno 2004". "[...] la Commissione non e' rimasta soddisfatta
dell'accuratezza e della segretezza del sistema".
 
 Uno dei problemi e' stato che il software utilizzato non e' disponibile
per una verifica completa: "La Commissione non ha ottenuto accesso
all'intero codice sorgente, e non c'e' abbastanza tempo  prima delle
elezioni di giugno per una revisione integrale della versione definitiva
del programma, revisione che sarebbe necessaria prima di poter usare il
software in queste elezioni". 
 
 Le macchine della Nedap stanno venendo usate in Olanda da circa l'80%
dei votanti. Il codice sorgente non e' pubblico in Olanda, e non e'
stato ottenuto dal governo Olandese. Le macchine vengono provate, ma i
rapporti sui test non sono pubblici.
 
 Il dibattito irlandese ha imposto ai membri olandesi del parlamento di
sollevare degli interrogativi sull'affidabilita' delle macchine della
Nedap utilizzate in Olanda. Il ministro responsabile De Graaf aveva
risposto di non vedere alcun problema con il sistema, poiche' soddisfa i
requisiti che erano stati specificati in una legge del 1997. Al momento
di rispondere, non era ancora nota la decisione irlandese di cancellare
il proprio piano per il voto elettronico.
 
 
 Interim report of the Commission on Electronic Voting (01.05.2004)
 http://www.cev.ie/htm/report/V02.pdf  


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4. RAPPORTO DI PRIVACY INTERNATIONAL SU CARTE DI IDENTITA' E TERRORISMO
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Privacy International, membro EDRI, ha pubblicato un rapporto sul
legame tra le carte di identita' e la prevenzione del terrorismo.
Questo rapporto, il primo del suo genere, e' nato seguendo i 
tentativi da parte del governo britannico e canadese di introdurre
le carte di identita' biometriche.

Il rapporto analizza le 25 nazioni che sono state piu' colpite dal
terrorismo dal 1986 e conclude che la presenza della carta d'identita'
non sembra avere un impatto significativo nella prevenzione da questi
attacchi. Il rapporto segnala che, mentre viene spesso suggerito
un legame tra le carte d'identita' e le misure antiterrorismo, questa
correlazione sembra solo molto intuitiva.
Non e' stata effettuata nessuna ricerca empirica per stabilire
chiaramente come i documenti di identita' possano essere usati come
un mezzo per prevenire il terrorismo.

Il rapporto dice: "La presenza di una carta d'identita' non e'
riconosciuta dagli analisti come un componente significativo nelle
strategie antiterrorismo. I cinque criteri generalmente utilizzati
per valutare e misurare il livello della minaccia terroristica in
una nazione sono: la motivazione dei terroristi, la presenza di
gruppi ed organizzazioni terroristiche, il numero e la frequenza
di attacchi precedenti, l'efficacia dei gruppi nell'effettuare
attacchi e la prevenzione - quanti attacchi sono stati contrastati
nel paese".

L'analisi dettagliata delle informazioni di pubblico dominio
nello studio di Privacy International non ha prodotto nessuna prova
che dimostrasse una connessione tra le carte d'identita' e
le misure antiterrorismo efficaci. I terroristi si muovono 
tradizionalmente attraversando i confini usando visti turistici
(come quelli degli uomini implicati negli attacchi terroristici
agli USA), oppure risiedono e dispongono di documenti di identita'
legali (come coloro che hanno effettuato gli attentati a Madrid). 

Dei 25 paesi che sono stati piu' colpiti dal terrorismo dal 1986, 
l'ottanta per cento hanno carte d'identita' nazionali, un terzo 
delle quali ha dati biometrici. Le uniche due nazioni europee 
incluse nello studio sono Spagna e Francia, entrambe hanno carte
d'identita' nazionali con dati biometrici. L'Italia, che dispone
di una carta d'identita', ha mancato per poco di essere inserita 
nella lista come pure la Germania, che ha avuto gli attacchi 
terroristi della banda Baader-Meinhof prima del periodo valutato
dallo studio di PI. La ricerca non era in grado di svelare nessun
esempio dove la presenza di un sistema di carta di identita' potesse
essere visto come un deterrente significativo all'attivita' 
terrorista.

Circa due terzi dei terroristi noti operano con la loro vera
identita'. Gli altri usano una varieta' di tecniche per falsificare
o impersonificare identita' altrui. E' possibile, conclude la 
relazione, che l'esistenza di una carta di identita' affidabile
consenta una misura ulteriore di legittimita' per queste persone.

"Dei dieci metodi impiegati piu' di frequente da parte dei 
terroristi per entrare od operare in uno stato, solo uno sarebbe
impedito da una carta d'identita' nazionale. La maggior parte dei
terroristi entrano in una nazione con visti turistici che, per la
loro diffusione, sono soggetti a controlli meno accurati".

Il rapporto confuta le pretese fatte dal ministro dell'interno
britannico che la biometria puo' sventare gli attacchi dei terroristi.
"Ad un livello teorico, una carta d'identita' nazionale
come descritta dal governo britannico puo' solo aiutare gli 
sforzi se fosse usata da un terrorista che lo sia e che voglia
farsi identificare come tale, se utilizza la sua identita' reale
e se le informazioni dell'intelligence possono essere collegati
a quella identita'. Solo una minima frazione dei novanta milioni
di ingressi nelle frontiere del Regno Unito ogni anno sono 
assistiti da una sicurezza globale e dal controllo dell'identita'".


La relazione di PI (Aprile 2004)
http://www.privacyinternational.org/issues/idcard/uk/id-terrorism.pdf

Articolo sul Guardian (27/04/2004)
http://politics.guardian.co.uk/attacks/story/0,1320,1204623,00.html

(Contributo di Simon Davies, Privacy International)


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5. LA ROMANIA RATIFICA LA CONVENZIONE SUL CYBERCRIME
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La Romania ha ratificato la Convenzione sul Cybercrimine con la 
legge n.64 del 24 marzo 2004. La legge e' stata pubblicata nella
locale gazzetta ufficiale n.343 del 20 aprile 2004.

Le disposizioni principali della Convenzione sul Cybercrimine erano
gia' state inserite nel Titolo III della legge anti-corruzione 
n.161/2004, pubblicata nella locale gazzetta ufficiale n.279 del
21 aprile 2003.

La Convenzione definisce nove reati: accesso illegale, intercettazione
illegale, interferenza nei dati, interferenza nel sistema, abuso
dei dispositivi, falsificazioni legate al computer, truffa legata
al computer, crimini legati alla pornografia infantile e, segnatamente,
reati relativi al copyright ed ai diritti di vicinato. Gli stati
firmatari devono definire uno standard minimo dei reati per le
loro leggi locali.

Per la legge rumena, i primi due reati sono definiti in modo 
molto ampio e sono puniti con la dentenzione da 6 mesi a 3 anni. Se
l'accesso e' ottenuto infrangendo e:

"L'intercettazione illegale di ogni trasmissione di dati informatici
non pubblici verso, da o all'interno di un sistema informatico e' un 
reato penale ed e' punito con la detenzione da 2 a 7 anni."

E' preoccupante la disposizione nell'articolo 47 che anche 
l'intenzione di commettere le due azioni sopra descritte e' un reato.

Uno studente e' gia' sotto processo secondo le nuove disposizioni
sul cybercrime. Dan Dumitru Ciobanu e' stato arrestato a gennaio
2004 per aver rilasciato una versione modificata del worm Blaster
tramite la intranet dell'Universita' Idrotecnica di Iasi, nel settembre
2003. Rischia da 3 a 15 anni di prigione per 'possesso illegale di
un programma e disturbo di un sistema informatico'.

La Convenzione sul Cybercrimine entrera' in vigore il 4 luglio
2004, dopo la quinta ratifica da parte della Lituania avvenuta nel
marzo 2004.

Traduzione ufficiosa della legge rumena sul cybercrimine 
http://www.legi-internet.ro/en/cybercrime.htm

Cybercrime Convention (23/11/2001)
http://conventions.coe.int/Treaty/en/Treaties/Html/185.htm

Processo in Romania per Blaster (19/01/2004)
http://www.theregister.com/content/56/34976.html

(Contributo di Bogdan Manolea, esperto legale rumeno)


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6. IL BUSINESS INNANZITUTTO, NEI DOMINI .EU
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Il 30 aprile 2004 la Commissione Europea ha finalmente rilasciato
il regolamento pubblico per il nuovo dominio top-level .EU
La normativa sembra essere stata scritta secondo due principi: evitare
infinite dispute coi governi per nomi geografici ed istituzionali
ed essere certi che i diritti legati ai marchi registrati siano
garantiti in modo prioritario.

La registrazione avverra' in due fasi, la prima concedendo ai
governi ed ai detentori di marchi registrati nazionali e comunitari
la possibilita' di rivendicare i nomi da essi desiderati. Nella
seconda fase, tutti i "detentori di diritti precedenti" possono
registrare i nomi scelti. Questi "diritti precedenti" sono stati
definiti come "inter alia, marchi registrati nazionali e comunitari,
indicazioni geografiche o indicatori di origine e, per quanto
siano protetti dalle leggi nazionali dove sono presenti: marchi
non registrati, marchi commerciali, identificazioni azinedali,
cognomi, e titoli di opere artistiche e letterarie".

Durante la fase di pre-registrazione (chiamata Alba), tutte le
informazioni per contattare gli intestatari provvisori sono
pubblicamente accessibili, come il nome completo, l'indirizzo, il
numero di telefono e l'indirizzo email.

Quando partira' la registrazione pubblica, forse verso la fine
del 2004, il database WHOIS rivelera' molti dati personali di
chi e' registrato. Il regolamento pubblico specifica che questa
informazione "non dovrebbe essere eccessiva in relazione allo
scopo del database". Le persone fisiche dovranno esprimere il
loro consenso per rendere pubblici i loro dati personali, ma 
il regolamento non specifica quale sia il risultato di una 
obiezione: rifiuto alla registrazione oppure la possibilita' di
nascondere i dati per il contatto.


Regolamento della commissione UE sulla policy del dominio .EU (30/04/2004)
http://europa.eu.int/eur-lex/pri/en/oj/dat/2004/l_162/l_16220040430en00400050.pdf


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7. AGGIORNAMENTO SULLA DIRETTIVA EU SUL COPYRIGHT
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Nel Dicembre 2003 otto Stati Membri sono stati deferiti dalla Commissione alla 
Corte di Giustizia per non aver trasformato in legge nazionale la 
direttiva sul Copyright (2001/29/EC). La data per l'implementazione
scadeva il 22 Dicembre 2002, ma le uniche nazioni a rispettarla sono state 
Grecia e Danimarca. Italia, Austria, Germania e UK hanno trasformato la 
direttiva in legge nel 2003, mentre Irlanda e Lussemburgo nel 2004.

I Restanti sette stati originali - Belgio, Spagna, Francia, Olanda, Portogallo, 
Finlandia e Svezia - hanno solo pubblicato delle bozze legislative.
La Controversia sulla direttiva non ha aiutato la nascita di queste leggi, la 
maggior parte delle quali sono state riscritte almeno una volta dopo aver 
ricevuto un commento negativo sulla bozza iniziale. L'implementazione continua 
nei dieci nuovi stati membri.

I membri di EDRI: FIPR e AEL hanno maggiori informazioni sui rispettivi siti 
riguardo l'implementazione della EUCD. FIPR sta organizzando un workshop sul 
futuro dell'European Copyright Law il 13 Giugno a Berlino, direttamente dopo la 
conferenza dei "Wizard dell'Open Source". 

FIPR report about the EUCD-implementation (September 2003)
http://www.fipr.org/copyright/guide/index.htm

AEL wiki about implementation plans
http://wiki.ael.be/index.php/EUCD-Status

Copyright workshop (13.06.2004)
http://wizards-of-os.org/index.php?id=36&L=3

(Contributo di Ian Brown, FIPR)


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8. IL CONSIGLIO ACCETTA LA PROPOSTA SPAGNOLA SUI PNR
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Il Consiglio dei ministri della giustizia e degli affari interni (JHA) 
ha accettato il 29 Aprile 2004 la proposta spagnola di obbligare le 
compagnie di cargo europee al trasferimento dei dati dei passeggeri 
non europei che entrano in EU.
"in seguito alla richiesta delle autorita' responsabili per il 
trasporto dei passeggeri al di fuori dei confini, i trasportatori 
saranno obbligati a trasmettere, entro la fine del check-in, le 
informazioni riguardanti i passeggeri che trasportano da un confine 
autorizzato al territorio di uno stato membro." 

Il Parlamento Europeo critica severamente l'iniziativa spagnola per 
non tenere conto delle problematiche sulla protezione dei dati. 
Scrive Euractiv: "i MEP (Membri Parlamento Europeo) hanno fatto 
tutto quello che potevano per far cadere questa iniziativa. Secondo 
il Trattato di Amsterdam, il consiglio aveva tempo fino al primo di 
maggio per adottare le iniziative degli Stati Membri, dopo aver 
consultato il Parlamento." I MEP rifiutano di dare un'opinione 
formale - malgrado sia stato urgentemente richiesto dal Consiglio - 
sperando che questo impedisca al Consiglio di adottare la Direttiva.

Council adopts Spanish initiative on transfer of data from non EU
passengers (03.05.2004)
http://www.euractiv.com/cgi-bin/cgint.exe/940939-478?204&OIDN=1507644&-home=home

Council provisional minutes (29.04.2004)
http://ue.eu.int/ueDocs/cms_Data/docs/pressData/en/jha/80112.pdf


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9. VOTO FINALE FRANCESE PER LA CONTROVERSA LEGGE SULL'ECONOMIA DIGITALE
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Domani, 6 maggio 2004, l'assemblea nazionale francese effettuera' la 
lettura finale della controversa legge sull'economia digitale (Loi 
sur la confiance dans l'economie numerique, LEN) a cui seguira' una 
lettura finale in Senato il 13 Maggio 2004. Questo il processo 
francese di trasposizione della direttiva sul commercio elettronico 
(2000/31/EC) e parte della direttiva sulla privacy e la comunicazione 
elettronica (2002/58/EC).

Non appena il senato francese ha completato la sua seconda lettura 
della bozza di legge l'otto Aprile 2004, una commissione 
interparlamentare ha proposto un nuovo testo il 27 Aprile 2004 per 
assemblare i risultati dell'Assemblea Nazionale e del Senato. Il 
Senato e la Commissione hanno confermato la maggior parte delle 
controverse previsioni contenute nella bozza di legge (vedi 
EDRI-gram 2.1, 15 Gennaio 2004) ma hanno soppresso l'obbligo per 
i provider d'accesso di monitorare i contenuti dei loro clienti, 
in quanto questa misura viene esplicitamente proibita dalla Direttiva 
sul Commercio Elettronico.

E' probabile che l'europarlamentare socialista francese sottometta 
la legge finale al Consiglio Costituzionale, seguendo una richiesta 
congiunta del membro EDRI IRIS e della Lega Francese per i Diritti 
Umani (LDH) in una lettera aperta mandata il 23 Aprile all'opposizione 
parlamentare. IRIS e LDH hanno organizzato una conferenza stampa il 
3 Maggio 2004, dove hanno sottolineato le loro obiezioni rispetto a 
4 specifiche parti della bozza. Inoltre le stesse hanno fornito
all'europarlamentare socialista francese una dettagliata oratoria 
che potra' essere usata nel caso per il Consiglio Costituzionale.

I 4 punti che IRIS e LDH trovano incostituzionali sono:

1. La definizione di e-mail non menziona esplicitamente che 
si tratta di corrispondenza privata (articolo 1 della bozza 
di legge)

2. La Liberta' d'espressione e di comunicazione in internet e' 
limitata "per il bene della produzione audio-video" (articolo 1);

3. L'introduzione di un avviso e procedura d'arresto che trasforma i 
provider d'accesso in giudici privati (articolo 2bis);

4. L'introduzione di periodi diversi di limitazione per i contenuti 
on-line ed off-line. Non esiste un tempo definito per i reati 
identificati dalla legge sulla stampa (diffamazione, discorsi razzisti, 
negazione dell'olocausto, ecc.) se provengono da una pubblicazione 
on-line, mentre lo statuto della limitazione e' di tre mesi se 
precedentemente pubblicato su qualsiasi altro media.

Le maggiori organizzazioni giornalistiche, specialmente quelle della 
stampa on-line come GESTE, come le organizzazioni che si occupano di 
liberta' civili quali RSF e IRIS hanno protestato energicamente 
contro l'ultima misura, introdotta dal Senato nella seconda lettura.
Dopo che IRIS ha fatto una controproposta, il senatore francese che ha 
introdotto la fascia temporale, Rene Tregouet, ha dichiarato a 
"Le Monde" che la controproposta venuta dalle Organizzazioni Non
Governative e' "meglio della sua".

I Socialisti francesi hanno annunciato oggi 5 Maggio che si opporranno 
seriamente a queste 4 misure presso l'Assemblea Nazionale e che 
decideranno la prossima settimana se sottomettere o meno la legge al 
Consiglio Costituzionale.
La procedura legislativa francese e' tale per cui solo il Presidente 
della Repubblica, il Primo Ministro, il Presidente di una delle 
assemblee parlamentari o un gruppo di 60 parlamentari possono proporre 
una legge al Consiglio Costituzionale.

IRIS and LDH joint letter to socialist MPs (27.04.2004)
http://www.iris.sgdg.org/info-debat/lettre-ps-saisine0404.html

Reuters press wire on socialists MP decision (05.05.2004)
http://fr.news.yahoo.com/040505/85/3s7k9.html

On statutes of limitation for publication offences
RSF (14.04.2004)
http://www.rsf.fr/article.php3?id_article=9779
IRIS (20.04.2004)
http://www.iris.sgdg.org/info-debat/comm-prescription0404.html
GESTE (04.05.2004)
http://www.geste.fr/communiques/comm_34.htm

Article by Le Monde (05.05.2004)
http://www.lemonde.fr/web/article/0,1-0@2-3236,36-363556,0.html

IRIS full dossier on the LEN
http://www.iris.sgdg.org/actions/len

(Contributo di Meryem Marzouki, IRIS)


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10. LE SOCIETA' DI RACCOLTA DEI DIRITTI AMMONITE PER LE REGOLE DELLA CONCORRENZA
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La Commissione Europea ha ammonito le 16 differenti organizzazioni,
che in Europa raccolgono i diritti d'autore a nome degli autori
musicali, che forse infrangono le regole sulla concorrenza EU.
Queste societa' hanno siglato un patto pan-europeo all'interno
dell'accordo di Santiago, dove ogni organizzazione nazionale
ha funzioni di unico collettore per tutte le licenze musicali
europee.

"La struttura messa in piedi dai partecipanti all'accordo di 
Santiago limita gli utenti commerciali a poter scegliere solamente
la societa' di raccolta dei diritti che e' presente in maniera 
monopolistica nel proprio paese", ha dichiarato la commissione.

Secondo la Commissione, se ci fosse piu' competizione tra le 
societa', ne avrebbero vantaggio sia i fornitori che gli utenti
dei servizi di download.

Le societa' di raccolta dei diritti anno due mesi e mezzo per
rispondere alle obiezioni della Commissione. Potranno anche 
chiedere di venire ascoltate per portare le loro istanze 
direttamente ai rappresentanti delle autorita' nazionali 
per la concorrenza.


European Commission warns music royalty collecting societies (03.05.2004)
http://europa.eu.int/rapid/start/cgi/guesten.ksh?p_action.gettxt=gt&doc=IP/04/586|0|RAPID&lg=EN&display=


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11. INDAGINE SUL TRATTATO WIPO SULLE TRASMISSIONI
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L'Unione per il Public Domain sta organizzando un'inchiesta sul modo 
in cui i governi agiscono in preparazione del gia' proposto Trattato 
WIPO Broadcasting.
La Bozza dichiara di dare ai trasmettitori il potere di regolamentare 
la copia, la riproduzione, la distribuzione e i diritti di trasmissione. 
Estenderebbe questi poteri da 20 a 50 anni e in qualche versione 
estenderebbe anche questi poteri alla trasmissione in rete (web-casting).
Il Trattato inoltre renderebbe illegale l'aggiramento delle misure 
tecniche di prevenzione quali le "bandierine broadcast" (segnali 
aggiunti al segnale digitale). Questo anche nel caso che la trasmissione 
sia un prodotto di pubblico dominio.

"Una delle difficolta' maggiori nel proteggere il pubblico dominio 
da queste minacce e' la posizione dei rappresentanti nazionali in 
proposito, che e' sconosciuta, persino ai cittadini dei paesi che 
rappresentano."

L'Unione per il Pubblico Dominio chiede a tutti i cittadini 
interessati di contattare il coordinatore e di usare il questionario 
per raccogliere informazioni sulle posizioni nazionali. I risultati 
saranno pubblicati sul sito delle Unioni.

Union for the Public Domain Survey
http://www.public-domain.org/?q=node/view/30

Analysis Yale-fellow Ernest Miller of the WIPO broadcasting treaty
http://www.corante.com/importance/archives/002925.html


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12. LETTURE CONSIGLIATE: LE NORMATIVE UE ANTI-SPAM SONO INEFFICACI
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L'Istituto per l'Informazione Legale di Amsterdam ha pubblicato
uno studio (commissionato da Sybari Software) sull'impatto delle
nuove normative anti-spam in EU. Le loro conclusioni non sono per
nulla incoraggianti. "Una limitazione importante sull'efficacia
della Direttiva sulla E-Privacy e' il semplice fatto che la maggior
parte dello spam ha origine al di fuori della Comunita' Europea.
(...) Oltre a quello, l'efficacia della Direttiva sulla E-Privacy
dipende dalla sua implementazione nelle legislazioni nazionali.
Fino ad ora, l'implementazione e' stata abbastanza lenta in molti
Paesi." Lo studio avverte sulle grosse differenze nell'UE nella
protezione legale di utenti di grosse aziende rispetto agli utenti
che non sono abbonati. La raccomandazione piu' importante e' per
la UE di intraprendere ulteriori azioni per promuovere meccanismi
ulteriori di tutela. 

Normativa sullo spam: Direttiva 2002/58 ed oltre (aprile 2004)
http://www.solidground.nl/IViR-sybari/ivir-sybari-final.PDF


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13. AGENDA
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15 May 2004 - Call for privacy-papers
The Data Protection Authorities support a new award for privacy-papers,
named in honour of the US privacy expert Barbara Wellbery (1948-2003). The
award is granted annually by the Morrison & Foerster Foundation. The
winning paper will receive a $3.000 cash award. In addition, the winner is
invited to present his or her paper in Poland at the 26th International
Conference of Data Protection and Privacy Commissioners (14-16 September
2004).
http://www.cbpweb.nl/downloads_overig/med_barbara_wellberry_2.pdf

19 May 2004, London, UK -  Privacy International: Mistaken Identity
http://www.privacyinternational.org/conference/missingid/

3-4 June 2004, Vienna, Austria - Free Bitflows conference
Conference and workshops about cultures of access and politics of
dissemination, organised by Public Netbase (AT), in collaboration with
Hull Time Based Arts (Hull, UK); V2_ (Rotterdam, NL); Bootlab (Berlin,
DE); interSpace Media Art Center (Sofia, BG).
http://freebitflows.t0.or.at

10-12 June 2004, Berlin, Germany - Wizards of Os
http://wizards-of-os.org/

13 June 2004, Berlin, Germany - WSIS panel
Details to be announced at the wizards of os conference
http://waste.informatik.hu-berlin.de/Grassmuck/wos3-schedule.html

15-17 September 2004, Strasbourg, France
The Council of Europe is planning a major international conference on "The
Challenge of Cybercrime", which will bring together senior politicians,
computer industry leaders and experts from around the world. No online
information yet.


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14. NOTE
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EDRI-gram e' un bollettino bisettimanale di organizzazioni europeei sui
diritti digitali in Europa.
Attualmente EDRI ha 14 membri in 11 paesi europei. EDRI si
interessa attivamente agli sviluppi nei paesi in accesso alla UE e
desidera condividere la conoscenza e la consapevolezza attraverso
EDRI-gram. Tutti i contributi, suggerimenti per i contenuti o
consigli per l'ordine del giorno sono decisamente benvenuti.

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La traduzione e' realizzata da Sergei Smirnov, Human Rights Network,
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