From
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Dani <ddonato@email.it>
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Date
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Fri, 12 Nov 2004 12:59:07 +0100
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Subject
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Re: [Hackmeeting] [riflessione pedante] Hackmeeting a Napoli
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Riflessione pedante di un programmatore un po lento a leggere, pensare e a
capire.
Sono rimasto sconcertato nel leggere il messaggio della lista del Nalug che è
stato rimbalzatto sulla lista dell'HackMeeting.
Soprattuto nel passo
> I palermitani, nostri concorrenti nell'aggiudicarsi l'hackmeeting, non si
> fanno vivi da un po' mentre voci non ufficiali sempre più insistenti
> indicano Napoli come sede (alla fine, chi decide sono alcuni hacklab più
> attivi come il Reload di Milano con il quale noi del Napolis Hacklab
> vantiamo un certo rapporto di amicizia).
Certo sono sicuro che è un messaggio estrapolato dal suo contesto e non
riflette il tenore delle riflessioni delle persone che lo hanno scritto. La
giustificazione sulla traduzione nel linguaggio di persone semplici non mi
semra una buona argomentazione a difesa di chi ha scritto ciò.
Anzi mi sembra la peggiore possibile ammissione di colpevolezza.
Credo però nella buona fede dei Napoletani.
Quelli lenti come me, ci mettono molto a capire ma quando capiscono una cosa
la ricordano. Mi sono ricordato di un'altra cosa abbbastanza sconvolgente
scritta un po' di giorni fa:
> carino, peccato che sia incomprensibile per chi non conosce
> la merdosa LINGUA DEI FROCI...
Dal mio punto di vista questi due messaggi hanno in comune due cose.
a) Il senso letterale è aberrante. Entrambi mi fanno schifare chi li ha
scritti.
b) Se si va oltre al senso letterale, allora ci si rende conto che dietro il
messaggio schifoso ci sono delle intenzioni pulite.
Sono sicuro che chi scrive su questa lista non ha preconcetti sugli
omosessuali, chi organizza un hackmeeting mette il suo tempo e le sue energie
a disposizione di tutti. La consapevolezza di queste due cose è
imprescindibile per interpretare ogni cosa che si legge.
Siccome come ho detto, sono una persona un po' lenta allora: appena leggo
messaggi di questo tipo parte un processo che impiega un quarto di ora. Il
processo consiste in 3 passi (a, b e c):
a) interpreto il significato letterale quindi parte il primo processo;
1) non credo a quello che leggo;
2) mi incazzo e impreco;
3) il mio istinto mi porta a prendermela con chi mi sta intormo (annagi);
4) unica forma di reazione scrivo una riga in lista;
b) interpreto il significato implicito e parte il econdo processo:
1) ripenso al tutto e mi rendo conto che ho sbagliato a incazzarmi;
2) cerco di killare il processo precedente;
c) parte la riflessione metafisica:
1) mi piace la comunità di cui faccio parte perchè assume in modo così forte i
valori che io condivido al punto di potersi esprimere in modo schifoso senza
intaccarli;
2) mi piace il fatto che in questa comunita tutti possono parlare come cazzo
gli pare senza essere affetti da qeull'ipocrisia della policically
correctness che si vede da altre parti. Di cui un po sono ammalato anche io.
Questa volta però nella mia lentezza ho continuato a pensare a questa cosa.
Mi è venuto in mente La sposa turca (un film che consiglio a tutti di
vedere!).
La storia è quella di due ragazzi turchi immigrati in germania che si
incontrano dopo aver tentato entrambi il suicidio. Lei chiede a lui di
sposarla per liberarsi della famiglia. I due recitano il matrimonio. Poi le
cose si complicano. Vabbè adesso non racconto tutto il film (anche se è così
bello che lo rivedrei un altro paio di volte solo per gustarmi le musiche e i
colori).
Comunque, l'impressione che lascia un film è una roba molto personale. A me ha
lasciato in mente questa domanda: Perchè dobbiamo farci del male?
Non so cosa provate voi a vedere i films di Tarantino. Prima mi piacevano
tanto. Ora quando vedo quelle scene di violenza, o le storie spazzatura del
cinema trash mi chiedo la stessa cosa.
Ho un riggetto, non accetto più di vedere squallide scene di violenza inutili
che contraddicono tutti i miei valori. Forse dipende dal fatto che sto
facendo vecchio. Adesso preferisco films colorati (come viaggio a Kandhar) o
storie che non mi sembrano banali (tipo: Le fate ignoranti). Se nn mi piace
più giocare con il trash, sono fatti miei che possono non fregare a nessuno.
Quello che forse può interessare (ma è una mia opinione) è che il linguaggio
come le cose che si fanno sono importanti; sono gli strumenti medediante cui
i nostri valori sono condivisi, riconosciuti e difesi all'interno della
nostra comunità. Per questo motivo: sono contento della mia lentezza, (che mi
lascia il tempo di pensare prima di agire) consiglio a chi è più veloce
(forse troppo) di fermarsi un po a riflettere prima di agire (o scrivere).
daniel
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