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From Carlo Gubitosa <c.gubitosa@peacelink.it>
Date Wed, 23 Nov 2005 11:41:21 +0100
Subject Re: [Hackmeeting] una piccola storia ignobile

Il giorno 10.42 23/11/2005, c1cc10@ecn.org ha scritto:

>voglio vedere che sono obbligato a vendere a chi dici tu! ma ti pare...

Non mi sono spiegato. Un negoziante per legge e' obbligato a vendere a TUTTI.

>tu devi essere proprio il MALE... usare la finanza per "ricondurre a 
>piu' miti consigli..." CHE SCHIFO!
>che schifo...

Veramente affermare un diritto secondo me e' un BENE. Se gli "sbirri" 
venissero chiamati piu' spesso dai cittadini per affermare un diritto 
e contrastare un abuso forse avrebbero meno tempo libero per farsi 
chiamare dal governo e pestare i manifestanti.

Se tu hai un parco nel tuo quartiere e rinunci ad andarci, poi non te 
la prendere con il palazzinaro che ci fa un  parcheggio.

Se c'e' gente pagata in teoria per far rispettare i diritti, direi 
che e' il caso di farla lavorare, altrimenti poi non ci si puo' 
lamentare se poi qualcun altro in pratica usa questa gente per 
calpestare dei diritti.

I casi sono due: o uno ha il diritto di fare le fotocopie di un libro 
CC, e allora usa tutti i mezzi per affermare questo diritto, oppure 
quel diritto uno non ce l'ha e allora sta zitto. Forse, prima di 
iniziare a "sanzionare" le copisterie in quanto simbolo del capitale 
multinazionale che controlla la proprieta' intellettuale, sarebbe 
meglio far capire ai copistari che non possono violare diritti altrui.

Poi ci sarebbe da discutere sul rifiuto di usare la forza pubblica a 
proprio vantaggio, anche se si ha ragione, ma questo e' un problema 
filosofico. Ognuno e' libero di essere antifascista, antimilitarista, 
antisbirrista o antitutto, ma questo e' un altro discorso, non ha una 
risposta valida per tutti.

Inoltre bisognerebbe capire come mai il rifiuto di un servizio si 
limita solo ai servizi di tutela che puo' offrire la polizia e non 
anche, ad esempio, ai servizi dell'anagrafe che rilasciano la carta 
d'identita'. Noi andiamo tranquillamente all'anagrafe per fare i 
documenti, eppure quell'anagrafe e' la stessa che fornisce i nostri 
dati e le nostre generalita' ai poliziotti che indagano a vuoto 
scambiando le manifestazioni per atti terroristici.

Allora che facciamo, rifiutiamo di avere un'identita' presso 
l'anagrafe oppure usiamo i servizi buoni anche quando li realizzano 
persone cattive, o persone che fanno parte di sistemi cattivi?

Mi fa ridere pensare che tu magari queste cose le esprimi usando un 
processore intel realizzato da una multinazionale israeliana che 
fornisce tecnologie alle forze di occupazione... allora per coerenza 
se non vuoi l'aiuto della polizia per affermare un diritto dovresti 
rifiutare anche l'aiuto della intel. Purtroppo pero' la realta' non 
e' cosi' chiara e in bianco e nero, non e' sempre facile avere chiaro 
cio' che e' male e cio' che e' bene. Se un copistaro, aizzato dalla 
siae, viola un mio diritto, io faro' tutto il possibile per farlo 
rispettare, chiamo la polizia, le giovani marmotte e il club di 
topolino fino a quando il mio diritto non sara' espresso a chiare 
lettere, ma questo non vuol dire che io condivida gli ideali e le 
scelte che guidano la polizia, le giovani marmotte o il club di topolino.

Comunque NON vorrei innescare su questa lista l'ennesimo flame 
ideologico, e riporto la discussione sul problema concreto: che fare 
se un copistaro ti nega un diritto? Io ho detto la mia, qualcuno 
pensera che e' una cazzata ed e' liberissimo di farlo, ora sarebbe 
interessante sentire altre proposte anziche' critiche ideologiche 
alla mia proposta, dal momento che queste critiche sono gia' state 
espresse chiaramente, con un pensiero molto articolato: la polizia e' 
male, tutto cio' che fa e' male, chi chiede un intervento alla 
polizia e' complice del male. 

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Hackmeeting@inventati.org
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