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From "S." <blackhawk@autistici.org>
Date Fri, 08 Sep 2006 23:00:00 +0200
Subject Re: [Hackmeeting] call for materiali (video, foto, audio ecc.) 2.0

P@sKy ha scritto:
> sono troppo abituato ad abbattere i limiti piu' che superarli,
> ovvio che tutelarsi dagli sciacalli di ogni ordine e grado e' quasi un 
> dovere e
> quindi a volte capisco che una licenza puo' tutelare l'autore da chi 
> ha intenzioni di
> utilizzare il proprio lavoro per tirar fuori un prodotto per scopi non 
> troppo nobili
> e snaturare il tutto....
>
> Ciao.
>
quoto l'ultimo pezzo per proseguire il discorso.. probabilmente ho una 
visione un po' ingenua della situazione, ad ogni modo vorrei portare 
alla vostra attenzione un punto che scaturisce dalle considerazioni 
fatte finora (e che in parte viene sollevato da P@sKy) ed è il seguente 
(cercherò di essere conciso):

La produzione di un documento, un filmato, un file audio, che 
costituisce nel nostro caso un modo per condividere la conoscenza, è il 
passo antecedente alla sua distribuzione. Senza nulla togliere alle 
licenze ibride ed a quelle free, trovo che le preoccupazioni per un 
eventuale uso commerciale della produzione artistica/intellettuale siano 
infondate, almeno in parte.

Mi spiego meglio: un documento che tratta dei problemi di sicurezza 
nelle comunicazioni Bluetooth (faccio un esempio astratto), se viene 
reso pubblico senza alcun tipo di licenza, costituisce automaticamente 
una fonte di informazioni in continua circolazione che prescinde da 
qualsiasi altro uso. Ipotizzando che lo stesso documento sia prelevato 
da un giornalista (senza troppi scrupoli) di una rivista informatica e 
pubblicato su questa stessa, non costituirà certo un vantaggio di 
immagine per il giornalista. Perchè: perchè gli utenti interessati a 
quel particolare tipo di argomento saranno già da tempo in possesso 
delle informazioni fornite dal documento originale e l'immagine di quel 
particolare giornalista non avrà miglioramenti, deponendo a sfavore del 
ritorno economico della rivista stessa.

Ad oggi, chi cerca informazioni le cerca prima su Internet, poi Forse 
altrove. La divulgazione della conoscenza secondo me può tranquillamente 
essere "svolta" restando nell'ombra, senza per forza dover essere 
riconosciuto come autore, seguendo una logica del tipo "sta lì per chi 
serve, chi ne ha bisogno ne usufruisce liberamente". L'usufrutto a fini 
commerciali secondo me non riuscirebbe proprio ad avere piede, perchè 
esisterebbe già una distribuzione totalmente libera e totalmente 
accessibile.

Ognuno poi, in questa logica, ha il diritto inalienabile di decidere 
cosa fare della propria produzione, qualsiasi essa sia, ma sinceramente 
se ci si vuole adoperare per liberare le conoscenze, occorre liberarle 
da subito imho, rinunciando alle licenze. Questo potrebbe dover 
significare, dopo un arco temporale indefinito, la rinuncia alla stessa 
paternità dell'opera, quindi è bene tenere presenti queste 
considerazioni se si vuole affrontare consapevolmente la diffusione 
libera delle informazioni, ma sono convinto di non scrivere nulla di 
nuovo. Spero solo di aver contribuito in positivo alla discussione :-)


S.
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