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From man0 <man0@happyrave.org>
Date Sat, 24 Mar 2007 18:20:17 +0100
Subject Re: [Hackmeeting] Prestito per indymedia


Il giorno 24/mar/07, alle ore 17:44, Fabio Pietrosanti ha scritto:
>
> L' indipendenza richiede obiettività, capacità di analizzare ma
> sopratutto relazionare al lettore in maniera quanto più vicina alla
> realtà oggettiva dei fatti.

quella che tu descrivi qui, a mio parere, è l'obiettività.
che può essere una delle infinite componenti dell'indipendenza, ma  
non è detto che lo sia.
io credo nell'indipendenza, non credo molto invece nel concetto di  
"essere neutrali".
la realtà oggettiva dei fatti penso sfuggirà ad ognuno di noi.

> Certo, esisterà sempre una "lieve" "interpretazione" data da chi  
> scrive
> per via delle sue esperienza passate, della sua formazione, del suo
> livello culturale nonchè delle informazioni in suo possesso, ma il
> giornalista che fa informazione indipendente si sforza di non farla
> trasparire.

chi fa informazione indipendente essenzialmente sfugge a logiche  
commerciali, alla gerarchia distribuzione->editore->redazione.
è molto diverso avere una mailing lista aperta a tutti nella quale  
poter discutere un articolo dall'avere una redazione, al soldo  
dell'editore, che ha diritto di veto sulla pubblicazione di ciò che  
scrivi.
da questo punto di vista indymedia è indipendente.
negli ultimi anni di vita di indymedia è emerso questo problema. in  
qualche maniera, a mio modo di vedere, forse si stava creando un  
meccanismo redazionale. ma su questo si son svolte infinite  
discussioni, che non ha senso riproporre qui.
indymedia ha dei paletti e una policy che fanno sì che gli eventi  
vengano analizzati da un certo range di punti di vista. ad esempio  
indymedia non ha mai dato spazio ad analisi di fascisti o razzisti.
fare questo probabilmente significa non essere obiettivi, ma comunque  
indipendenti. indymedia non si è mai posta il problema di essere  
imparziale, ma di dare voce attraverso uno strumento piuttosto  
semplice a chi magari aveva pochissimo spazio per affermare e portare  
avanti le proprie ragioni.

> Il suo obiettivo primario è cercare di rendere quanto più "imparziale"
> la sua interpretazione dei fatti in modo da lasciare la libertà al
> lettore di "interpretarli" con gli strumenti a sua disposizione.

uhm. io penso che questo accada con qualunque tipo di informazione. o  
meglio. questo è qualcosa che riguarda il fruitore. non puoi certo  
forzare questo meccanismo scrivendo in maniera imparziale.

> Una interpretazione faziosa, dettata dalla "dipendenza" (che per i più
> motivati potremmo quasi definire "sudditanza") a un credo "politico" è
> equiparabile all'interpretazione viziata dagli interessi economici del
> proprietario di un giornale o dell'influenza che un "partito
> propriamente detto" può avere su di esso e di conseguenza sulle
> informazioni prodotte.
> Sono sempre interessi che pregiudicano l'indipendenza quelli  
> personali,
> politici, economici e anche "ideologici".

per me non sono in alcun modo equiparabili. una cosa è il ricatto di  
un salario a fine mese, che se sgarri in un articolo poi magari non  
ti faranno mai più scrivere.
in indymedia non c'è mai stato sto atteggiamento di sudditanza verso  
una parte o un'altra. c'erano tante voci diverse, che talvolta  
faticavano a parlarsi e a spiegarsi. non è che fosse il magico mondo  
ideale in cui tutto è perfetto. ma la caratteristica di indipendenza  
l'ha sempre mantenuta.

> Quindi se la notizia è "viziata" in modo profondo da una
> "interpretazione", il lettore è privato della sua libertà di
> interpretazione.

il lettore non è mai privato della libertà di interpretazione.  
ritorniamo a quel meccanism di prima che non puoi forzare. quello che  
puoi fare, come media, è intontire la gente, presentargli notizie che  
li portino verso qualcosa. questo è quello che avviene con i media  
mainstream, generalmente. in più non hai la possibilità di interagire  
e di proporre la tua visione dei fatti. cosa che su indymedia era  
possibile.

>
> Il fattore determinante per definire una informazione come  
> indipendente
> è dato dall'impossibilità o elevata difficolta per il lettore, di
> cogliere in modo diretto l'opinione del giornalista che ha scritto il
> pezzo su quei fatti specifici.

non penso possa essere così. l'opinione espressa dal giornalista  
passa attraverso un processo redazionale. gli articoli vengono spesso  
tagliati, modificati o non pubblicati. che siano di parte o meno. per  
me questa non può essere che sudditanza al volere di una gerarchia di  
"potere", che può riprodursi a diversi livelli (redazionale,  
editoriale, distribuzione).
l'indipendenza è nello sfuggire a questa sudditanza.

>
> Con questo il mio discorso è chiuso, non ho il tempo di una volta per
> seguire e partecipare ai flame su hackmeeting/cyber-rights per  
> quanto mi
> piacerebbe, essendo stato in passato un passatempo assolutamente
> interessante nonchè intellettualmente stimolante.
> Se ci saranno persone in grado di proporre percorsi logici e razionali
> diversi dal mio punto di vista ne sarò felice.
> Leggerò con molto piacere un eventuale thread che possa venire fuori.

boh, non mi pare che sia poi sto gran flame.
niente di comparabile a quelli sulle accentate e i giornalisti almeno.

>
> In fondo c'è sempre da imparare dagli altri no? :)

non sempre. la mia indipendenza sta nello scegliere da chi imparare e  
da chi no :)

man0________________________________________________
Hackmeeting mailing list
Hackmeeting@inventati.org
https://www5.autistici.org/mailman/listinfo/hackmeeting

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