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| From | "ipvaco" <ipvamcc@tin.it> |
| Date | Thu, 8 Nov 2001 19:53:50 +0100 |
| Subject | ls: Ieri alla Statale 2 |
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Questo l'articolo di oggi sulla
Repubblica per i fatti di ieri alla Statale:
Tensione e disagi in Via Festa del
Perdono alla cerimonia di saluto dell'ex-rettore Paolo Mantegazza - La Festa
blindata della Statale - Protesta contro la guerra, la polizia fa sgomberare
tutti.
di Teresa Monestiroli
Una festa blindata. La Statale
presidiata dalla Polizia e poi la tensione che sale per la voce di una possibile
occupazione (magari!! - ndr). Sino alla decisione di far sgomberare per
motivi di sicurezza. Voleva essere una cerimonia indimenticabile, per salutare
un rettore, Paolo Mantegazza, altrettanto indimenticabile.
E lo sarà. Ma non solo per
l'ufficialità dalle manifestazione (c'erano tra gli altri il Sindaco Albertini
ed il cardinale Martini) e le parole di coloro che in questi ultimi diciassette
anni hanno lavorato a suo fianco.
Sarà ricordato soprattutto come il
giorno dello "sgombero della Statale", come l'hanno già definito gli
studenti. Una Statale presidiata da una
cinquantina di poliziotti in assetto antisommossa che, fra le tre e le quattro
del pomeriggio, si sono stretti in cordoni davanti all'entrata di Via Festa del
Perdono 7 per impedire l'entrata (e l'uscita...) degli studenti. Oltre a
bloccare le scale del settore didattico che permette l'accesso all'Aula Magna,.
A loro si sono aggiunti gli studenti che, a loro volta hanno impedito agli
invitati alla cerimonia di varcare il cancello. "Se non entrano gli studenti
allora non entra nessuno", urla una voce al megafono. Era dai tempi delle grandi
contestazioni che non si vedevano i poliziotti all'interno dell'università:
"Neanche ai tempi della Pantera è successo", ricorda Guido dei Giovani
Comunisti.
"E' stata una misura di sicurezza
- spiega il rettore Enrico Decleva - Gli studenti avevano organizzato
una manifestazione lo stesso giorno in cui l'università (costituita al 95%
da studenti che pagano le tasse e sono stati tenuti fuori- ndr) salutava
Mantegazza. E' arrivata la voce che sarebbero entrati anche degli esterni per
occupare l'Aula Magna". L'iniziativa lanciata dagli studenti della Rete
Universitaria Milanese appoggiati dal Coordinamento dei Collettivi delle scuole
superiori, prevedeva un'assemblea "assolutamente pacifica" sottolineano gli
studenti, per denunciare l'entrata in guerra dell'Italia.
"Abbiamo garantito al rettore che non
ci sarebbero state interferenze con i festeggiamenti - racconta
Alberto, rappresentante degli studenti nel Consiglio di Amministrazione - E'
stata una reazione eccessiva. Anzi un'azione, perché da parte nostra non c'è
stata nessuna provocazione". E aggiunge "In diciassette anni Mantegazza non ha
mai autorizzato l'entrata nell'Università della Polizia. E di proteste ce ne
sono state tante".
L'accusa però non ricade sul nuovo
rettore: "L'unica cosa che rimproveriamo a Decleva è di non essere venuto a
Parlare con noi. La decisione di chiudere l'ateneo è stata presa dal direttore
amministrativo, Filippo Sori, che non ha saputo gestire la
situazione".
Nonostante le voci degli studenti in
sottofondo al celebrazione di è svolta senza intoppi, fatta eccezione
dell'interruzione di uno studente di storia che ha preso la parola per chiedere
pubblicamente al rettore spiegazioni. "Le spiegazioni ci saranno, ma in altra
sede. La prego di lasciare il palco". E' statala risposta secca di
Decleva.
Solo alle 17 gli studenti sono
riusciti a rientrate nell'Università (....).
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