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From
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"Alessio" <apandia@tin.it>
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Date
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Fri, 1 Mar 2002 19:48:05 +0100
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Subject
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ls: R: Boo ?
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Penso che non andremo mai molto lontano se non saremo capaci di far crescere
il livello della discussione. Dovremo cercare di essere prima di tutto
inflessibili verso noi stessi e verso le nostre analisi e, io credo, lottare
nel movimento perchè vengano superate le posizioni più confuse e
utopistiche.
Molti appoggiano l'idea che sia possibile combattere il neoliberismo
costruendo una catena alternativa di produzione e di scambio. Purtroppo è
impossibile cambiare il sistema capitalistico partendo dall'ultimo anello
della catena, il consumo. Il "commercio equo e solidale" non può competere
con la produzione di massa e l'odierno sistema di distribuzione delle merci,
almeno nell'economia di mercato. Come si può realisticamente pensare di
mettere in crisi i colossi multinazionali con un ritorno al piccolo
commercio e alla piccola produzione?
Oltretutto alla fine, tutto si riduce a un appello alla coscienza dei
consumatori affinchè comprino "pulito". Si ritorna al vecchio discorso
sentimentale secondo cui per cambiare le cose bisogna prima cambiare il modo
di pensare della gente, combattere l'egoismo, muovere le coscienze
individuali: discorso appunto convincente per l'intellettuale
"progressista", molto meno per chi quando va al supermercato non ci va per
curare la propria coscienza, e che sarebbe ben contento di poter spendere
per beni alternativi di qualità, ma non può permetterselo se non
saltuariamente.
Il problema è quindi capire come combattere il nostro avversario, quali
forze possono realmente metterlo in crisi. La Nike non ha difficoltà ad
aderire alle campagne filantropiche per il pallone di calcio "etico" o
simili; molto più difficile le sarà affrontare gli sviluppi rivoluzionari in
un paese come l'Indonesia, dove produce gran parte delle sue scarpe, e dove
i lavoratori si sono sollevati contro il regime dittatoriale di Suharto e
cominciano a comprendere di avere nelle proprie mani la forza per lottare e
cambiare il proprio futuro.
Solo attraverso una pianificazione democratica della produzione da parte
degli stessi lavoratori e con l'abolizione della logica del mercato e del
profitto è possibile farla finita con l'oppressione e lo sfruttamento, con
la distruzione dell'ambiente, con la fame e il sottosviluppo del Sud del
mondo. Questo è quello che un tempo si chiamava lotta per il socialismo.
Alessio
----- Original Message -----
From: FELIKZ <felicsfun@libero.it>
To: <listudenti@ecn.org>
Sent: Wednesday, February 27, 2002 10:37 PM
Subject: ls: Boo ?
> cmq sono ancora molto insoddisfatto...
> poki mi hanno risposto alla domanda da cui è partito il dibattito :
> KE SCARPE DA GINNASTICA AVETE AI PIEDI ???
> QUALI AVETE COMPRATO O CONTINUATE A COMPRARE ??
>
> scommetto ke la maggior parte di voi ( e ank'io ) porta ai piedi un
marchio
> di quel genere
> ( mi sn stancato a dover ripetere ki e kosa fanno )...
> quindi credo si possa arrivare ad una conclusione :
> si organizzano campagne contro le multinazionali , le appoggiamo
pienamente
> ,
> ma poi succede ke sn loro ke ci riforniscono dei nostri bisogni...
> come se questa lotta nn avesse dato risultati...
>
> quindi bisogna trovare il metodo , l'alternativa , xkè nn c'è , almeno x
> quanto ne so io
> dalle mie parti , , , ù
> e cmq se qualc1 conosce l'alternativa , la esprima , mai come in questo
> momento
> mi sarebbe così utile , ve lo konfesso...
> saluti e basta
> FELIKZ
>