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Racconti del 25 Aprile milanese.
imagine?
in metropolitana, da duomo a san donato: scampoli
di manifestazione, magliette "io non ho votato berlusconi", capellini gialli di
radiopop. sopratutto sorrisi. in un bar, una ragazza mi ha detto "oggi
ho visto la milano che amo". eggià, questa milano bellissima e gelida oggi era
nostra. 200mila? non lo so,però si sentiva nell'aria che eravamo tanti.
ho visto una ragazza di 15-16 anni emozionarsi cantando "imagine", mentre un
gruppo di vecchietti ci batteva le mani: antifascisti vecchi&nuovi...
c'era tanta consapevolezza negli studenti in piazza, molta più di quanto mi
aspettassi:tutte le persone con cui ho parlato mi hanno detto "oggi dovevamo
esserci, era necessario dare una risposta forte a tutto quello che sta
succedendo". e c'eravamo, mentre facevamo ciao ciao ai mc donald's ("oggi
non ne abbiamo voglia" gridavano dai furgone)come mentre entravamo in san babila
ballando "comuntwist"... piazza duomo oggi sorrideva.
:)Alice
Cielo azzurro, il sole che faceva capolino tra le rade nuvole,
la brezza piacevole di una bella giornata primaverile...e già dalle casse dei
sound system la musica esplodeva e prepotentemente si confermava animatrice
di folle immense (i 150.000 di Milano)...questa era l'atmosfera di oggi
pomeriggio, zona centro-città, ma andiamo con ordine: alle 14:30 il corteo si
andava ancora formando e solo i concentramenti occupavano tutto corso Buenos
Aires: in testa la parte 'istituzionale', l'anpi, i sindacati, rifondazione,
poi il movimento con disobbedienti,leoncavallo e bulk, cantiere, vari centri
sociali, gli anarchici, la coda con il movimento antagonista, caratterizzato da
una massiccia presenza di immigrati a sostegno dell'Intifada. Un po' ovunque
ragazzini che ballavano la reggae music e i soliti 'tradizionalisti' del 25
aprile in corteo con tutta la famiglia... La testa era già arrivata in piazza
Duomo, che ancora lo spezzone del movimento si snodava verso lima...incredibile
la lentezza della 'passeggiata' odierna, tant'era la gente! Incalcolabili le
scritte che ricoprivano i muri del corso durante il passaggio del serpentone
colorato (carlo vive, sharon boia, polizia assassina..)...come numerosissime le
bandiere palestinesi che magicamente apparivano dipinte un po' ovunque, sotto lo
sguardo stupito dei milanesi 'perbene' capitati lì per caso e turbati dalla
moltitudine. Verso la fine, quando l'ultimo spezzone del movimento aveva
virato in s. babila, un temerario giovane munito di kefiah si arrampicava su un
lampione a lato della piazza e sventolava la bandiera palestinese, ad
accogliere la coda del corteo che avrebbe proseguito in un percorso alternativo,
prima presidiando l'ufficio israeliano in corso europa, poi arrivando alla
tenda dell'ufficio diplomatico dell'intifada. Qui un po' di tensione con una
possente presenza di carabinieri (ma anche polizia) schierata immancabilmente
a tutela dell'ordine. Torniamo nella grande piazza...il palco da cui si
facevano gli interventi di Cofferati e dei partigiani era già stato smontato e
la gente della testa del corteo stava già andando a casa quando entravano gli
ultimi... Sulla via del ritorno rifletto e vorrei non pensare che questa
enorme presenza di piazza sia dovuta solo ad una piacevole tradizione...spero di
sbagliarmi. saluti antifascisti gaietta
Strana città
Milano....città di destra, fredda, indifferente, egoista, alienante, fighetta,
pettinata, testosteronica, cocainomane, grigia, livida e via con le
definizioni....(o gli stereotipi?). Città capace di stupirti con giornate come
il 25 Aprile (ma anche il 16 Aprile o le giornate immediatamente successive
a Genova) in cui sembra scuotersi momentaneamente dal torpore e dall'apatia
che la contraddistingue. Ieri, in una giornata di sole una fiumana di gente
si è riverasata in strada da Piazzale Loreto a Piazza Duomo: 200.000 dicono i
sindacati, 120.000 precisa la Questura.... Ma in fondo che importa? Il
corteo ha continuato a sfilare ininterrottamente dalle 14 alle 18,30 senza
soluzione di continuità.... Moltissimi i giovani, sicuramente in percentuale
superiore agli anni passati. Lo spezzone del Movimento (come al solito in
coda....) è arrivato in piazza per ultimo quando i comizi erano già terminati da
due ore ed il palco già smontato. Nel serpentone era un continuo incontrarsi,
salutarsi e lasciarsi con improbabili "ci vediamo dopo" destinati a non
realizzarsi visto il casino. Che dire? Questa è Milano, che lo si voglia o
no.
Matteo
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