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Da "625 Libro bianco sulla Legge Reale" - pp. 169-182
Ricerca sui casi di uccisione e ferimento "da legge Reale"
a cura del Centro di iniziativa Luca Rossi

CRITERI DI CATALOGAZIONE DEI DATI

Fonte: contiene l'indicazione della fonte di rilevamento.

Data del fatto: è la data in cui è avvenuto il caso oggetto di indagine ; qualora non espressamente indicata, si è assunta quella di pubblicazione del quotidiano. Ciò può comportare un'imprecisione di alcuni giorni che tuttavia non ha rilievo ai fini statistici.

Nome e cognome della vittima: è il nominativo desunto dalle fonti che, ove non presente, è stato catalogato come "anonimo".

Luogo del fatto: indica la località in cui è avvenuto il fatto.

Provincia: è la provincia cui appartiene la località di cui sopra.

Età della vittima: viene desunta dalle fonti; qualora non rilevabile non è stata indicata.

Conseguenze: indica le conseguenze immediate del fatto (morte o ferimento della vittima); in caso di ferimento non è stata registrata né la gravità, né l'evoluzione delle lesioni, a meno che la stampa ne abbia dato conto successivamente.

Presunti complici: esprime la presenza o meno di presunti complici della vittima. Quando viene scritto "no" significa che non ve ne erano.

Arma della vittima: indica l'eventuale arma in possesso della vittima, poiché sono stati esclusi i casi di conflitto a fuoco, l'arma, qualora presente, evidenzia solo uno stato di potenziale minaccia.

Reato presunto: in questa voce è stato inserito il reato (tentato o consumato) attribuito, secondo la versione ufficiale, alla persona ferita o uccisa dalle forze dell'ordine; se la persona non risulta invece coinvolta direttamente, si indica "estraneo".
Come "scippo", "furto", "rapina" sono stati catalogati tutti i reati contro il patrimonio ai sensi degli articoli relativi.
Come "lesioni" sono state catalogate sia le ipotesi di lesioni personali in senso stretto (art. 582 c.p.), sia le ipotesi minori di percosse (art. 581 c.p.) o simili.
Come "inosservanza" vengono registrati i casi di inosservanza dei provvedimenti dell'autorità (art. 650 c.p.), in cui rientrano le fattispecie di mancato arresto all'alt, al semaforo rosso, ecc.
Come "atteggiamento sospetto" non sono state catalogate le fattispecie di reato specifico ma di valutazione discrezionale delle forze dell'ordine intervenute, sempre secondo la versione ufficiale.

Flagranza: correlata al "reato presunto" indica la flagranza di reato o meno, non intesa in senso giuridico, ma piuttosto come contestualità di intervento delle forze dell'ordine.

Contesto: indica la situazione particolare in cui è avvenuto il caso. Ad esempio:
- per "inseguimento" si intendono tutti quei casi in cui la vittima viene uccisa o ferita mentre sta fuggendo;
- per "arresto" si intendono quei casi in cui le forze dell'ordine stavano per bloccare le persone in relazione a reati precedenti (ad esempio: fermo di polizia giudiziaria, mandati di cattura, ordini di carcerazione, ecc.)
- per "colpo accidentale" si indica quando, secondo la versione ufficiale, il proiettile sarebbe stato esploso contro la volontà delle forze dell'ordine (caduta, inciampo, ecc.); - per "parte lesa" si intendono le situazioni di sospetto o di reato presunto in cui il tutore dell'ordine o persona a lui legata da vincoli affettivi, di parentela, economici, si configura come parte lesa.

Tipo di forze dell'ordine: vengono indicate le forze dell'ordine in senso lato coinvolte nel caso (carabinieri, polizia, agenti di custodia, corpi speciali, vigili urbani, vigilantes, ecc.). A meno che non sia diversamente indicato si assume sempre che le forze dell'ordine siano in servizio ed in divisa, altrimenti è presente l'indicazione "in borghese" e/o "fuori servizio". Breve descrizione del caso: riporta, in estrema sintesi, lo svolgimento dei fatti come è stato desunto dalle fonti. Si è mantenuta la versione ufficiale comparsa sulla stampa, anche quando palesemente poco credibile:
A) per ragioni di omogeneità descrittiva
B) perché, stante la grande mole dei casi presi in esame, non era possibile, nell'economia di questa ricerca, condurre significativi ulteriori approfondimenti;
C) perché ci è parso che la gravità delle situazioni descritte risaltasse comunque.

Al lettore il compito del vaglio critico, sempre tenendo presente che la cosiddetta versione ufficiale, altro non è che la versione di una delle parti in causa - giustappunto le forze dell'ordine - e proprio di quella parte che ha causato le lesioni o la morte delle vittime, e che quindi ha tutto l'interesse a fornire, o ad inventare, motivi esimenti.