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...STORIA & PRINCIPI.....

La storia della Casa Laboratorio Inti ha inizio nel dicembre del 1999, quando l'Assemblea del Centro Sociale Occupato Autogestito il Molino, esprime la necessità di portare l'autogestione anche solo in un piccolo spazio diurno nel tessuto urbano, per poter adempiere fondamentalmente alle proprie finalità politico-sociali (di difficile realizzazione nell'esilio al Maglio).

Si costituì così un gruppo di lavoro di una decina di persone che, dopo lunghe discussioni, pensò di organizzarsi in una cooperativa di lavoro autogestito (Cooperativa Cornucopia), per potersi dedicare a tempo pieno alle proprie funzioni, liberandosi contemporaneamente dal giogo del lavoro sotto padrone. Decise inoltre di non identificarsi apertamente con il Centro Sociale, benché finalità e metodo rimanessero gli stessi. Questo a causa della composizione variegata del gruppo, nel senso che alcun* erano ex autogestit* del Molino che per vari motivi volevano iniziare un'esperienza di autogestione alternativa al Csoa. Inoltre il momento politico vedeva l'assemblea del Molino, nell'ambito delle inconcludenti trattative con il Consiglio di Stato e Comuni coinvolti, rivendicare (come segno di estrema buona volontà e propositività) l'allargamento della struttura al Maglio verso il capannone e un avanposto in centro città. Malgrado alcune proteste sorte in Assemblea, si rispettò l'autonomia del gruppo.

Il progetto teorizzato dopo alcuni mesi di lavoro, comprendeva uno spazio bimb*, un negozietto bio-equo-solidale, un internet-café e un centro di documentazione anarchica.

Il tutto fatto nei canoni della legalità .. permessi e ... << mica >> permessi !...

Non avendo a disposizione un budget anche solo lontanamente sufficiente, abbiamo dovuto munirci di pazienza e fantasia per procurarci il materiale per realizzare quanto pensato. La Casa intanto richiedeva una notevole opera di ristrutturazione, che ovviamente abbiamo autogestito nei costi e nel lavoro effettivo, chiedendo l'aiuto di molinari che si guadagnano da vivere nel campo dell'edilizia e utilizzando il più possibile prodotti della bio-edilizia.

E se la situazione fino a questo punto risultava già dura e incerta... arrivò L'Ostacolo: l'autorizzazione per il bar (internet-café) ci venne rifiutata...la casa non era in regola. A questo punto per la maggior parte di noi l'esperienza si interruppe.

Ma come si sa ...he, he... la fenice rinasce sempre dalle proprie ceneri... e come nelle storie più belle anche questa esperienza rinasce partendo dai/lle bimb*...

Caduto il discorso della cooperativa di lavoro questo spazio è tornato ad essere un luogo di sperimentazione, socializzazione e utopia aperto a tutti. Non si sa fino a quando durerà (comunque finché non verrà abbattuto il piccolo insieme di case di cui questa fa parte) ma ogni giorno, ogni attività, ogni persona in più sono una vittoria e una speranza per un domani migliore in cui ognun* di noi sia protagonista della propria vita nel rispetto di quello e coloro che gli stanno attorno, anche in questa Lugano sempre più grigia, controllata, classista e fredda che permette solo a chi ha "soldi onesti", di realizzare i propri desideri.

Cari saluti libertari!!!

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