Il corteo contro la guerra di oggi e’ terminato con violentissime cariche. Poco prima di entrare in Piazza Castello, dove si sarebbe conclusa la manifestazione, dalla coda del corteo, da parte di bande di carabinieri e celerini, sono partite violentissime cariche. Manganellate, lacrimogeni, insulti e pestaggi hanno colpito tutta la coda della manifestazione, composta dal servizio d’ordine del network antagonista piemontese, e gli immigrati che li precedevano in massa. Moltissime donne immigrate con il passeggino e i figli sono rimaste coinvolte, ci sono decine di feriti negli ospedali. I due furgoni con l’amplificazione sono stati danneggiati, i vetri in frantumi, manganellate sulle fiancate il tentativo di arresto dei compagni che guidavano. Le cariche e i lacrimogeni hanno poi investito tutta la piazza provocando la fuga di tutti i manifestanti giunti alla conclusione del corteo. Un furgone dei carabinieri durante i caroselli in piazza ha sventolato una bandiera americana
Tutta la rabbia, tutto il livore nei confronti dei compagni e delle compagne, l’accanimento nei confronti della manifestazione e’ dovuto all’inizio della giornata di mobilitazione , quando 300 antifascisti hanno eluso il blocco della questura a porta palazzo e hanno tentato di raggiungere il concentramento di Forza Nuova. Evidentemente questo ha determinato l’atteggiamento di continuo attacco nei nostri confronti, partito dalla prima blindatura al nostro spezzone, dal concentramento al corso della manifestazione nelle prime vie avevamo polizia e carabinieri che ci attorniavano e un primo momento di contatto stretto si e’ trasformato in una carica mirata al ferimento e alla distruzione dell’amplifcazione. Una volta proseguito il corteo prima di giungere ai fatti che prima descrivevamo ci sono state altre due cariche dovute alla continua e asfissiante pressione delle forze dell’ordine che hanno cercato piu’ volte di rompere la manifestazione. Ancora una volta riteniamo tra uno responsabili gia’ inquisito per il primo maggio del 99’ il vice questore di Torino, Giovanni Sarlo, era lui che alla testa dei reparti ha dato il via libera alla carica.
Nel quartiere di Porta Palazzo la rabbia degli immigrati si e’ trasformata in resistenza nelle strade con barricate e cassonetti incendiati.

Network antagonista piemontese
Csa Murzzi Torino – Csa Castellazzo Ivrea- csa Mattone Rosse Vercelli-cda Babylon Bra-Csoa Askatasuna-Colllettivo universitario autonomo Torino