DISERTORI DI OGNI FRONTE, UNITEVI! Luglio 2005 |
Nel 1936, durante la Guerra Civile Spagnola, gli anarchici della FAI, la Federacion Anarquista Iberica, accettarono di allearsi con gli stalinisti per sconfiggere il fascismo. In cambio di molte divise, poche armi, e una poltrona da ministro per qualche dirigente anarchico, misero da parte la Rivoluzione per vincere la guerra. Ma solo per perderle entrambe. da qualche parte a sud di Torino
Oggi, ancora una volta, la storia ripete le tragedie del passato sotto forma di farse. L'ignoranza di molti e l'opportunismo politico di pochi portano a commettere lo stesso errore. La farsa consiste nel fatto che rischiamo di perdere la guerra senza neanche tentare la rivoluzione. Nel nome di una presunta "unità antifascista" si può arrivare a pensare, ma questo è solo un esempio, che le differenze che esistono tra un libertario e un Partito (della Rifondazione) Comunista possano passare in secondo piano, a fronte dei presunti vantaggi che deriverebbero da tale alleanza. Il problema di fondo è che l'antifascismo è un non-concetto, proprio come la non-violenza. Se il fascismo è violenza illegale al servizio dell'autorità, ci sono molti modi per interpretare l'antifascismo. Due di questi modi, il rifiuto a priori della violenza, e la pretesa che la giustizia punisca i fascisti, portano inevitabilmente ad accettare e giustificare il monopolio della forza che lo stato esercita. Pertanto, non-violenza e legalitarismo rafforzano di fatto quell'autorità che si serve dei fascisti, e che li protegge. Dove c'è lo Stato, per quanto democratico, là germoglia il fascismo. Soltanto la demolizione dell'autorità è una cura efficace per la soluzione del problema. In genere, chi si permette di criticare la formazione di un Fronte Unico, qualunque esso sia, viene automaticamente e incondizionatamente bollato come disfattista "al servizio della borghesia imperialista", o peggio come settario. Proviamo a rovesciare il concetto. Settario è chi scambia le sirene della polizia all'alba per le luci della ribalta. Ci arrestano per esibirci, non perchè siamo i più rivoluzionari, siamo seri e soprattutto onesti. Rifiutiamo quindi il ruolo di avanguardia popolare, che è la setta che vogliono creare apposta per noi.
In un mondo in cui il conflitto sociale è endemico, si tratta di spargere i germi della rivolta ovunque per scatenare un'epidemia. Sarà un luogo comune, ma la miglior difesa, anche dai fascisti, rimane pur sempre l'attacco all'ordine sociale. Lo sviluppo storico produce i complici di questa impresa. Al contrario, protestare per un presunto diritto democratico a manifestare è già un passo indietro. È la nostalgia di un mondo che non c'è mai stato e di un futuro che non vogliamo. È l'illusione di una garanzia che lo stato non è tenuto a rispettare. Si leggono richieste di dimissioni del sindaco di Torino per la sua sensibilità alla propaganda di destra. Dovremo vedere un giorno anarchici manifestare per il rispetto dell'articolo 11 della Costituzione Italiana?
Solo dalla brace di ogni bandiera si innescherà l'incendio del mondo.