¿QUE VIVA ZAPATERO? Ottobre 2005 |
Un volantino sui fatti di Ceuta e Melilla, distribuito davanti ad alcuni cinema che proiettavano il film di Sabina Guzzanti "Viva Zapatero".
Cara spettatrice, caro spettatore,
a voi che andate a vedere questo film, vogliamo dire due parole riguardo al vostro nuovo idolo, il Primo Ministro Spagnolo, Josè Luis Rodriguez Zapatero. Universalmente ammirato per aver ritirato le proprie truppe dall'Iraq occupato, e per aver concesso il diritto di matrimonio alle coppie omosessuali, recentemente Zapatero ha mostrato ancora una volta il suo coraggio. Questa volta però, le sue mani si sono sporcate di sangue.
Nelle notti tra il 28 e il 30 settembre 2005, migliaia di uomini e donne hanno tentato di attraversare i pochi chilometri di frontiera che separano il Marocco dalle due città spagnole di Ceuta e Melilla, veri e propri territori d'oltremare in terra africana, ultimo avamposto meridionale della Fortezza Europa. I mezzi di comunicazione, da sempre megafono dei potenti, parlano di "assalto", di una "valanga" di persone "disperate, ma coordinate su più fronti", come se fosse una guerra, o una calamità naturale. E davanti a una guerra di invasione, a un'inondazione di "barbari", anche se armati solo di scale, il governo spagnolo ha pensato bene di inviare le sue truppe. Le stesse truppe impegnate ieri in Iraq, oggi sono ridispiegate sul fronte interno, per combattere un'altra guerra alle porte di casa nostra.
Il risultato, come ci si poteva aspettare, è stato una carneficina. Un centinaio di feriti e quasi dieci morti, tra cui un neonato di tre mesi, uccisi dai proiettili dei militari. Ma i "clandestini", che da vivi sono una minaccia, anche da morti danno noia. È quindi cominciato il macabro gioco dello scaricabarile tra i governi spagnolo e marocchino sulla paternità di quei cadaveri. La questione è stata affrontata durante il vertice Ispano-Marocchino sul tema dell'immigrazione, in corso proprio in quei giorni. Il vertice doveva in realtà occuparsi di rivedere lo scellerato accordo economico già esistente tra i due Stati, che regola quanti denari la Spagna debba versare al Marocco per il suo lavoro di cane da guardia dell'Europa. Gli spagnoli vorrebbero pagare di meno, i marocchini chiedono più soldi. E circola già il sospetto che la migrazione di massa sia stata provocata dalle stesse autorità, marocchine, per alzare il prezzo del loro sporco lavoro. Chissà se le truppe spagnole serviranno invece a giustificare una riduzione di quel salario, per manifesta incompetenza del dipendente. Squallido? Questo succede quando uomini e donne diventano fastidiosa merce di scambio tra Stati, nel nome di una "lotta all'immigrazione clandestina" che è solo un lucroso affare per governi di ogni colore e di entrambe le sponde del Mediterraneo.
Quindi, cari spettatori, ecco di cosa è responsabile il vostro Josè Luis Rodriguez. Forse Prodi non sarà altrettanto coraggioso nei confronti di Vaticano e Stati Uniti; di certo rivedrete i vostri eroi televisivi esiliati dal governo attuale, tanto violento quanto goffo. Ma sappiate che anche qui da noi ci sono tanti aspiranti Zapateros pronti a combattere una nuova guerra "umanitaria". Molti lo avranno dimenticato, ma il centro sinistra italico è l'inventore dei CPT, i moderni lager dove sono rinchiusi centinaia di esseri umani colpevoli soltanto di non avere il documento giusto in tasca. La Legge Turco-Napolitano, che creò questi Centri, ha ricevuto il voto favorevole di tutti i partiti del centro sinistra, Rifondazione Comunista e Verdi compresi. In questi tempi tragici basta poco per essere complici di un massacro.
E non potrete più dire di non sapere.
Se il prezzo dei nostri sempre più scarsi diritti (compreso il diritto di essere informati e di ridere comodamente seduti in poltrona) è l'esclusione dal rango di essere umano di chi non gode del prestigioso status di Cittadino Europeo; se il prezzo della nostra sempre più ristretta libertà è l'annientamento di tutti i dannati della terra, il loro internamento, la loro deportazione e la loro morte per annegamento o per mano di Eserciti e Polizie; se il prezzo di un'Europa senza frontiere è un muro mortale, che a ben guardare è il prolungamento di quel tanto criticato muro tra Israele e Territori Palestinesi, allora noi diciamo
Buona visione,
Alcuni dissidenti